La principessa di ghiaccio, il graphic novel dal romanzo di Camilla Läckberg – Recensione

Pubblicato il 1 Dicembre 2014 alle 16:15

Rizzoli Lizard pubblica la bella trasposizione sotto forma di grapich novel di un giallo di successo firmata da Léonie Bischoff e Olivier Bocquet

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Il passato non si dimentica, torna sempre.

Erica Falck è una giovane autrice di biografie che tornata a Fjällbacka – tranquilla cittadina svedese della sua infanzia dove vivono i suoi genitori – si reca in visita presso la casa della vecchia amica Alexandra e la trova cadavere all’interno di una vasca da bagno colma di acqua ghiacciata, le vene dei polsi recise. Coinvolta nelle indagini suo malgrado, Erica intuisce subito che non si tratta di suicidio ma di un omicidio ben orchestrato; nella ricerca della verità è affiancata dal poliziotto Patrick Hedstrom, insieme al quale scopre l’amore e una realtà provinciale diversa da quella che credeva di conoscere, impregnata di misteriosi segreti e odiose bugie.

Pubblicato in Svezia nel 2003 e tradotto successivamente in francese, inglese e italiano, La principessa di Ghiaccio di Camilla Läckberg è il primo volume di una delle serie poliziesche più accattivanti del momento, pubblicata in Italia da Marsilio, della quale Rizzoli Lizard pubblica questa ispirata trasposizione a graphic novel firmata da Léonie BischoffOlivier Bocquet. 

Il romanzo si apre con delle tavole di presentazione dei protagonisti, delle loro parentele e dei loro pensieri; ognuno di essi è ritratto al passato e al presente e già la frase che li accompagna dà inizio all’intricato giallo che seguirà. Le prime tavole ritraggono Erica e la migliore amica Alex con le tonalità calde del giallo del sole, di un’allegra e spensierata gioventù fatta di corse a perdifiato e tuffi nel mare. Dal passato ridente si piomba al freddo grigio scuro del presente con la scioccante scoperta che fa la protagonista: il corpo di Alex riverso in una vasca da bagno con i polsi recisi. Suicidio? Omicidio? I genitori di Alex chiedono a Erica di scrivere una biografia di loro figlia, come a renderle un ultimo omaggio. E da questo momento in avanti mentre è impegnata nella ricerca di tutte le informazioni possibili riguardanti l’amica d’infanzia con la quale aveva perso i contatti da tempo davanti a Erica si apriranno gli scenari più diversi: un intreccio di oscuri segreti di famiglia che affondano le radici in un passato torbido e lontano.

Chi era Alexandra? Con chi tradiva il marito? I risultati dell’autopsia rivelano un dettaglio che si scoprirà fondamentale ai fini della ricerca del suo assassino e del movente che lo ha spinto a toglierle la vita. Il graphic da qui in poi è un’escalation di ricerche, congetture, collegamenti, rompicapo e rivelazioni sconvolgenti, con il paesaggio svedese a farla da padrone ergendosi in tutta la sua gelida magnificenza sullo sfondo di sparizioni, storie d’amore, segreti di famiglia e terribili ferite di un passato che non si può cancellare e che terrà il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina che svelerà tutto l’intrigo su cui si attorciglia il giallo.

La Principessa di Ghiaccio è un giallo abbastanza complesso anche per i numerosi personaggi descritti, che la pagina introduttiva aiuta a identificare quando sono chiamati sulla scena, ognuno dei quali è legato da un filo sottile che solo il lettore più attento e appassionato riuscirà a individuare, collegandolo alla verità che giace sepolta sotto cumuli di neve e silenzi. L’atmosfera è opprimente e raramente Fjällbacka è attraversato da un raggio di sole. Le tavole della Bischoff prediligono il colore freddo blu per descrivere l’ansia e la tensione del presente e il caldo giallo-arancio per ritrarre gli attimi lieti dell’infanzia dei protagonisti. Bocquet, apprezzato sceneggiatore di fumetti francese, ha saputo riassumere un romanzo che conta quattrocento pagine nelle centotrenta di cui si compone il graphic adattando abilmente la complessa trama in scene dialogate senza per questo togliere nulla all’effetto di suspense dell’opera originale.

Più che un thriller La Principessa di Ghiaccio è una sorta di viaggio psicologico nel passato di persone ferite e abusate, la ricerca di una risposta che attraverso un percorso irto di ostacoli e bivi. Chi e perché ha ucciso Alexandra? Alla fine i protagonisti restano senza risposte in balia di dubbi e supposizioni al contrario del lettore al quale la verità viene rivelata proprio nell’ultima pagina. Ed è una verità fredda come la neve che imbianca la Svezia che vale tutto il romanzo.

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