Ghosted vol. 2, la recensione del nuovo volume

Pubblicato il 26 Novembre 2014 alle 16:30

Continuano le avventure di Jackson T. Winters: dopo una casa infestata dovrà vedersela con dei libri mortali!

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Chi ha letto Ghosted volume 1 saprà che la vita di Jackson Winter non è una vita tranquilla. Finito in galera dopo una rapina andata male, fatto evadere con una rivolta per poi finire in una casa infestata ancora più pericolosa, riuscendo per un soffio a farla franca, tra tradimenti e spiriti poco amichevoli.
Ora sembra volersi godere la vita su un’isoletta tropicale con il suo amico Trick, ma come si immagina un uomo così non può stare molto in vacanza: presto infatti Wenona, proprietaria del casinò che Jackson aveva rapinato anni fa (rapina finita male, fattore comune nelle vicende del nostro anti-eroe) si fa viva cercando vendetta verso di lui.

Dopo che uno dei suoi scagnozzi, Skinner, manda Jackson quasi all’altro mondo, Wenona rivela le sue vere intenzioni: sua nipote Nina è stata rapita e portata in Messico, preda probabilmente di trafficanti di uomini che intendono sfruttarla.
Winters è in debito con lei, e solo lui può recuperare la ragazza…si da il caso infatti che questa sia posseduta da un potente demone! Senza molta altra scelta, Jackson e Trick partono per un’avventura allucinante in Messico.

Ma Jackson, lungo il corso della storia, non dovrà vedersela solo con una spietata confraternita di occultisti, che ha preso di mira una ragazza posseduta non a caso. Il ladro dell’occulto infatti è perseguitato dai fantasmi del suo passato… e in questo caso non si tratta di un modo di dire: Anderson, morta nel Volume 1 a seguito dell’operazione andata male nella villa, è ben decisa a perseguitare Jackson e a fare in modo che possa morire nel modo più doloroso possibile.

Se una storia di donne possedute, libri mortali, confraternite occulte e sparatorie non era abbastanza movimentata, questo escamotage fornisce a Willimason la possibilità di esplorare un po’ il passato e la personalità di Jackson, di cui ancora si sa poco ma si intuisce come una personalità così non possa che aver avuto una vita decisamente movimentato.

Proprio il ladro protagonista è uno dei punti di forza di questo fumetto, che prende tutto quello che c’era nel volume 1 migliorandolo, dando più fluidità e continuità e aprendo a nuovi sviluppi.
Jackson è egoista all’inverosimile, irriverente, scaltro e ovunque si sposti le cose sembrano degenerare. Non solo per i suoi avversari, ma anche e soprattutto per chi gli sta vicino, come scopriremo in vari flashback.
La storia di questo albo non si ferma un attimo, tra continue sorprese, linguaggio scurrile, citazioni alla cultura pop ogni 5 pagine e soprattutto un grande arsenale di demoni e cose affini.

Se nel primo volume la storia mi era piaciuta ma mi era sembrata un po’ ingessata, qui l’ho apprezzata a pieno: il divertimento la fa da padrone per tutte le 116 pagine, lasciando anche spazio però all’horror e allo sviluppo dei personaggi.
Non si tratterà di una semplice missione di recupero di una ragazza indifesa: ogni personaggio avrà qualcosa da nascondere e sarà legato, in una certa maniera, agli altri. Nulla sembra fine a se stesso ma tutto invece pare mirato ad esplodere nelle pagine finali in maniera coerente ma anche sorprendente: non si ha mai l’impressione di leggere un albo scritto per aggiungere un altro numero alla serie, si percepisce un disegno preciso e intelligente dietro.

Anche l’elemento sovrannaturale è sfruttato in maniera più convincente, si integra maggiormente nella storia e punta a creare una precisa identità para-normale al fumetto, pur attingendo a pieno da fonti conosciute.
I disegni di Davide Gianfelice sono davvero un valore aggiunto: che debba disegnate un vecchio sacerdote dell’occulto su un trono di teschi, una serie di primi piani con dei dialoghi, demoni da incubo oppure corpi femminili seducenti l’autore italiano non sbaglia un colpo e in Ghosted i disegni sono parte fondamentale della storia.

Una serie che punta a diventare un must per il mercato del fumetto esagerato e di intrattenimento, e che pur non puntando alla sofisticazione convince in ogni suo aspetto.

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