Deadpool n.10 – Recensione della serie Marvel NOW!
Pubblicato il 14 Novembre 2014 alle 16:30
Deadpool tenterà di scoprire qualcosa in più sul suo passato, spalleggiato da Wolverine e Capitan America, in una delle sue avventure più cupe e drammatiche ! Inoltre, un’altra esilarante incursione nel passato, per una “storia mai narrata” che omaggia il grandissimo King del fumetto, Jack Kirby !!!
Il bello di un personaggio completamente fuori di testa come Wade Wilson, alias Deadpool, è che permette agli autori che si approcciano a lui di sbizzarrirsi su qualsiasi aspetto della storia abbiano in mente. Può essere lo stile di disegno, il tono della vicenda, il tipo di avversario che affronterà o le tematiche trattate: tutto con Deadpool è possibile e il campo d’azione su cui muoversi è praticamente illimitato.
Il decimo numero del mensile Panini dedicato al mercenario chiacchierone è un chiaro esempio di quanto appena affermato. La prima storia al suo interno è il finale dello story-arc in cinque parti Il Buono, il Brutto, il Cattivo, titolo che omaggia il grande film western di Sergio Leone e che vede protagonisti Wade, Capitan America e Wolverine. Dopo invece si passa ad una spassosissima avventura nel passato, il cui titolo richiama un altro celeberrimo film come Vacanze Romane, storpiandolo in Vacanze Wakandane, visto che il nostro mercenario andrà a farsi un viaggetto sulla terra di Pantera Nera, combinandone di tutti i colori….
Ma se quest’ultima storia si allinea perfettamente allo stile e allo spirito delle precedenti incursioni nel passato di Wade scritte da Brian Posehn e Gerry Duggan, ciò che spiazza veramente il lettore è lo story-arc precedente, in quanto l’umorismo demenziale e scorretto a cui eravamo abituati lascia il posto a toni ben più drammatici e seriosi, davvero atipici per un personaggio come Deadpool. Per la prima volta dopo tanto tempo ci troveremo davanti a un Wade Wilson non troppo loquace o incline alle battute, messo a confronto con ricordi scomodi e dolorosi del suo passato, oltre a una rivelazione ancora più scioccante, che risveglierà in lui sentimenti che poche volte ha avuto l’occasione di provare: l’amore e l’affetto.
Il geniale duo di scrittori decide di cambiare completamente registro alla serie per affrontare un tema spinoso come le origini del mercenario dal fattore rigenerante, mai troppo chiare e spesso contraddittorie, ma di sicuro costellate da continui esprimenti, molto dolorosi ed estenuanti, che alla fine sono riusciti a guarirlo dal cancro, a discapito però della sua salute mentale e con l’aggravante di un fisico irrimediabilmente deturpato.
Wade alla fine non è altro che un reietto, un disadattato al di fuori di qualsiasi comunità, sia supereroica che supercriminale, in quanto nessuno lo prende mai troppo sul serio o si fida di lui, a causa della sua instabilità. Capitan America e Wolverine in primis, coinvolti nella vicenda per via del collegamento tra gli esperimenti su Deadpool e il progetto Arma X, sempre con lo scopo di ricreare altri “super-soldati”, inizialmente non prendono troppo in considerazione la richiesta d’aiuto del mercenario, e solo dopo si renderanno conto del dramma che stava vivendo.
Wade infatti può permettersi di vivere in maniera dissoluta e senza regole in quanto non ha nessuno a cui dover rendere conto e legami affettivi particolari. Ma quando il subdolo Butler, artefice di gran parte degli esperimenti che hanno funestato il suo passato, gli svelerà di avere una figlia, colpirà dritto al cuore il povero Deadpool, mettendo a nudo il suo lato più umano e fragile, visto che per la prima volta si renderà conto che ci potrebbe essere una persona a cui tiene davvero e di cui si sente responsabile. Tutto, quindi, assumerà un’altra prospettiva…
Posehn e Duggan hanno la brillante idea di recuperare un avvenimento frivolo e scherzoso, raccontato tre numeri fa in una spassosa storia ambientata negli anni Settanta, per affrontarne le conseguenze in un contesto totalmente diverso, con risvolti tragici e angoscianti che lo renderanno, di fatto, l’apice emotivo dell’intera vicenda.
Anche graficamente, la nuova promessa Declan Shalvey, già visto su Venom e sull’osannata nuova serie di Moon Knight, contribuisce a trasmettere a pieno l’atmosfera cupa e desolante di questo racconto, grazie al suo tratto grezzo e minimale, ma molto espressivo, accompagnato da una colorazione altrettanto fredda ed essenziale, particolarmente azzeccata ed evocativa soprattutto nelle sequenze flashback, dove solo alcuni colori spiccano su uno sfondo caratterizzato da toni di grigio. Questa tecnica ha lo scopo di focalizzare l’attenzione solo su determinati elementi dell’immagine ed enfatizzare la drammaticità degli eventi mostrati.
Come detto inizialmente, è di tutt’altro registro la storia presentata subito dopo, che fa parte dell’esilarante filone delle “storie mai narrate” di Deadpool, introdotto nella nuova gestione Marvel NOW. Stavolta i due scrittori, e il sempre bravissimo Scott Koblish ai disegni, omaggiano il King assoluto dei comics, ovvero Jack Kirby, in un viaggio assurdo e forsennato nel quale compariranno alcune bizzarre creazioni del grande fumettista, come Devil Dinosaur, Mangog e il Regolatore del Mondo (?!). Ma non mancheranno anche la Cosa, Uatu l’Osservatore e Fin Fang Foom, tutti ovviamente disegnati con l’inconfondibile stile del King, e colorati in maniera pesante e pacchiana, proprio come negli anni Sessanta, con pagine ingiallite per ricreare quel magnifico “effetto nostalgia” o, come fa più figo dire adesso, vintage…
Questa nuova serie di Deadpool continua a riservare piacevoli sorprese, spiazzando e divertendo come solo il suo protagonista riesce a fare. Azione, dramma, violenza e ironia convivono in un esplosivo mix in salsa Marvel, che di certo non deluderà gli appassionati del mercenario più irriverente dei fumetti.