Lucca C&G 2014: Intervista a Bryan Lee O’Malley
Pubblicato il 11 Novembre 2014 alle 12:00
Dopo il successo su carta e pellicola di Scott Pilgrim il fumettista canadese presenta Seconds, un volume unico interamente a colori che mescola riflessioni sulla crescita, cucina e soprannaturale. Ne ha parlato con noi tra una affollatissima sessione di autografi e l’altra in quel di Lucca.
Bryan Lee O’Malley, classe 1979, nel primo decennio degli anni 2000 ha conquistato il mondo con Scott Pilgrim, fumetto in sette volumi (pubblicati in Italia, come Seconds e Alla Deriva, da Rizzoli Lizard) da cui Edgar Wright ha tratto l’omonimo film con Michael Cera e Mary Elizabeth Winstead che ne catturava bene lo spirito, tra citazioni pop, problemi sentimentali e combattimenti beat-’em-up pieni di combo e superpoteri.
Quattro anni dopo la fine di Scott Pilgrim O’Malley è tornato e ha portato con sé Seconds, un libro più maturo (come ci ha detto lui stesso) che parte da una scoperta fatta da Katie, cuoca trentenne di successo: grazie allo spirito che vive nel suo ristorante è infatti in grado di correggere gli errori del passato, riscrivendo di fatto la realtà. Ma riuscirà a maneggiare questo potere senza causare danni alla sua vita e a quella dei suoi amici?
A Lucca il fumettista (e cantante) ha incontrato (per la prima volta) i suoi numerosi lettori italiani e noi di MangaForever.net per questa intervista che vi proponiamo. Buona lettura!
MF: Raleigh di Alla deriva era una tennager, Scott Pilgrim e Ramona erano poco più che ventenni e Katie di Seconds è una trentenne. I tuoi personaggi stanno crescendo con te?
Bryan Lee O’Malley: Mi sa di sì; ho fatto Alla Deriva quando avevo 21 anni e mi sentivo ancora un teenager; Scott Pilgrim mi ha impegnato tra i 25 e i 30 anni e Seconds tra i 31 e i 35. Quindi sì, stanno crescendo con me. In fondo penso sia naturale, per me adesso è difficile immaginare di scrivere su di un teenager. Però sto pensando di ampliare le mie prospettive per i progetti futuri.
MF: Seconds e i tuoi lavori precedenti hanno in comune convincenti personaggi femminili, anche protagonisti: come riesci a scriverle? È una scelta precisa?
BLO: Mi piace scrivere personaggi femminili, mi piace disegnarli. Cerco sempre di capire le donne… sapete, sono molto complicate! [ride] Ho molto rispetto per tutte le donne che conosco, e ne sono affascinato. Sono molto più affascinato dalle donne che dagli uomini. Direi che questo spiega molto!
MF: Direi che anche alle donne piace il tuo modo di scrivere: ti abbiamo visto circondato da Ramone Flowers al tuo incontro con il pubblico!
BLO: Già, ma non scrivo per conquistare le donne [ride]; è un effetto collaterale, apprezzano il vedersi ben rappresentate.
Un altro motivo che hanno in comune i tuoi fumetti è quello dei problemi con il passato: Katie può cambiarlo realmente e lo fa, Scott lo alterava nella sua testa. È una tematica che ti sta a cuore.
BLO: Anche Raleigh in Alla Deriva si fabbrica il suo passato. Un po’ ha qualcosa a che fare con il processo della scrittura, che in fondo è inventarsi storie.
Tutti i miei libri credo parlino del cercare un senso nel mondo e nella nostra vita, nelle persone attorno a noi. È un tema su cui continuo a tornare, quello del venire a patti con il passato; che tu lo faccia cambiandolo, reimmaginandolo o osservandolo in modi nuovi.
MF: Seconds è il tuo primo lavoro direttamente a colori, ma abbiamo sentito che al momento state colorando anche Scott Pilgrim, giusto?
BLO: Sì, è veramente bello colorare Scott Pilgrim. Stavo lavorando all’ultimo volume la settimana scorsa, riguardando le pagine per il colorista; è incredibile poter riprendere in mano e riosservare il tuo lavoro in questo modo perché quando finisco qualcosa di solito odio vederla, quello che ho fatto mi sembra brutto; ma una volta a colori è come se lo guardassi con occhi nuovi, posso farlo divertendomi.
Riguardo a Seconds, mi piace ancora di più leggerlo proprio perché è a colori ed è come se non fosse interamente mio, se non venisse tutto da me. Il processo di colorazione stesso è fantastico e con il colorista [Nathan Fairbairn] ci capiamo al volo, quindi lavorare insieme è facile e piacevole.
MF: I manga sono chiaramente un tipo di fumetti che ti ha influenzato molto. Puoi dirci qualche titolo importante per te che hai letto o che stai leggendo adesso?
BLO: Troppi per elencarli. Seconds è stato influenzato soprattutto dalle opere di Osamu Tezuka. E Natsume Ono, non so se è stata tradotta in italiano [sì; La Quinta Camera, volume unico, è uscito nel 2011 per J-POP]. Molti dei suoi lavori sono legati ai ristoranti, sono molto espressivi e veramente d’ispirazione per me. Queste sono state le due più grandi influenze, poi fumettisti europei, francesi o franco-belghi come Cristophe Blain [Gus, In Cucina con Alain Passard] che adoro, o Beauté di Kerascoet & Hubert che è incredibile.
MF: In questi giorni a Lucca abbiamo te, Fiona Staples e Cameron Stewart: tutti grandi fumettisti canadesi. Siamo vicini a una canadian invasion simile alla british invasion degli anni ’80?
BLO: Non saprei [ride]. Io e Cameron siamo espatriati [O’Malley vive in California, Stewart in Inghilterra]. Conosco molti fumettisti canadesi e anche tanti attori comici che hanno successo negli USA e vivono in California sono canadesi. Ci sono un sacco di talenti in Canada, e dato che fa sempre freddo non hanno nient’altro da fare che disegnare fumetti.
MF: Per completare Seconds ci sono voluti quattro anni. E adesso? Stai lavorando già a qualcosa?
BLO: In realtà circa tre anni. Ne sono passati quattro dalla prima volta che ho parlato dell’idea alla base di Seconds con il mio editore. E ho appena presentato delle nuove proposte, quindi sì, sono di nuovo al lavoro
[Durante il suo incontro con il pubblico l’autore ha svelato di essere impegnato in almeno due nuovi progetti: uno interamente suo e uno di cui curerà solo la sceneggiatura mentre i disegni saranno di un “caro amico”]
MF: Grazie!
E grazie anche a Rizzoli Lizard (e a Donatella) per la disponibilità!