Sandman Overture n. 1 di Neil Gaiman e J.H. Williams III – la recensione

Pubblicato il 10 Novembre 2014 alle 10:15

Ritorna il Dio dei Sogni Morfeo con Sandman Overture, scritta dal geniale Neil Gaiman e illustrata dall’eccezionale J.H. Williams III! Cosa è successo a Dream prima dell’inizio di una delle serie più acclamate della Vertigo? Scopritelo in questa prima uscita!

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A volte accade che in svariati ambiti espressivi esistano opere che lasciano il segno e assumono una valenza mitica. Quando tali opere si concludono entrano nella leggenda e diventano veri e propri fenomeni di culto. Se poi per una serie di motivi si decide di riprenderle, i fan impazziscono. In campo televisivo è accaduto con Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost. L’annuncio della rinascita del serial a venticinque anni di distanza dalla sua conclusione ha esaltato tanti. Ed è successa una cosa analoga nel mondo dei fumetti con Sandman Overture, comic-book che ripropone, anche in questo caso dopo venticinque anni, le vicende di Morfeo e degli Eterni.

Come sanno gli estimatori della gloriosa testata Sandman, il suo geniale creatore Neil Gaiman aveva a un certo punto deciso di chiuderla, ritenendo di aver raccontato tutto ciò che era stato possibile raccontare. La lungimirante Karen Berger rispettò il volere di Gaiman, sebbene a malincuore, dal momento che il comic-book ottenne un clamoroso successo non solo tra gli abituali lettori di comics ma pure tra il pubblico di solito non attratto dalla letteratura disegnata. Sandman fu infatti un fenomeno culturale e mediatico e suscitò l’attenzione di artisti come Tori Amos e persino di romanzieri del livello di Norman Mailer.

Il merito di Gaiman fu di partire da atmosfere horror simili a quelle di altri albi DC scritti da autori britannici per poi evolversi in un mix di fantasy, thriller e narrativa post-moderna. Gaiman delineò story-line inclassificabili e affascinanti, creando personaggi di notevole spessore che non passarono inosservati (basti citare la splendida Death) e facendosi suggestionare da una quantità enorme di riferimenti artistici e letterari. Sandman fu uno dei motivi principali del riscontro della divisione Vertigo e il vasto pantheon introdotto dallo scrittore fu in seguito utilizzato da altri autori in numerose serie e miniserie.

Nel corso degli anni Gaiman ha realizzato pochi lavori, preferendo concentrarsi sulla stesura di romanzi fantasy di successo. Di conseguenza, ogni qualvolta ha scritto sceneggiature fumettistiche è stato usato il termine ‘evento’. Ma ora ‘evento’ è una parola davvero appropriata poiché con Sandman Overture i lettori avranno modo di leggere nuove storie del Signore dei Sogni. Non si tratta di un sequel ma di un prequel, poiché le vicende si collocano nel periodo in cui Morfeo non era ancora stato catturato dalla setta di occultisti presenti nel primo, mitico albo di Sandman. Anzi, secondo le intenzioni di Gaiman, Sandman Overture approfondirà molti elementi in precedenza appena accennati.

Nel caso di operazioni simili il rischio della delusione è sempre in agguato. Ma, almeno a giudicare da questo numero d’esordio, Gaiman non ha perso smalto. I testi hanno la poesia e la profondità che hanno fatto di lui uno dei più importanti autori di comics a livello mondiale; e si intuisce che la story-line sarà avvincente e complessa. Si inizia quindi con una sequenza di straordinaria visionarietà imperniata su enigmatiche piante sognanti, per poi passare all’apparizione del Corinzio, una delle più inquietanti creazioni di Gaiman, e subito dopo a quelle di Destino e Death (e dal loro discorso si capisce che accadrà qualcosa di terribile a Morfeo). L’emozione di rivedere simili character è enorme ma Gaiman non si risparmia e procede con un meeting tra il Dio dei Sogni e il Corinzio (e tra le righe si colgono le premesse di una delle saghe più memorabili di Sandman e cioè Doll’s House).

Dopodiché fanno capolino il bibliotecario Lucien e il pestifero Mervyn-Testa-di-Zucca e l’episodio si conclude con un colpo di scena e non si vede l’ora di leggere il seguito. Insomma, Sandman Overture si preannuncia entusiasmante. E anche la parte grafica è da tenere d’occhio. Se i testi sono di qualità stellare, lo stesso dicasi per i disegni di J.H. Williams III, l’incredibile illustratore di Batwoman che si rivela perfetto per la rappresentazione delle ambientazioni surreali di Neil. Ogni tavola ha una soluzione grafica intrigante. In quelle iniziali, per esempio, c’è un lay-out quasi art-déco nell’impostazione.

Quando poi appare Destino, i bordi delle vignette fanno pensare a un libro con i personaggi all’interno delle pagine; nelle sequenze con il Corinzio prevale una griglia che rimanda al design di una saracinesca (se leggerete il fumetto capirete perché uso questa parola) e non bisogna trascurare la spettacolare pagina pieghevole a doppio senso che dimostra il grado di creatività e di sperimentazione estreme di Williams. Ogni numero sarà inoltre corredato da materiale extra. In questo ci sono articoli sugli Eterni, un’intervista al disegnatore, note della sceneggiatura, persino la lista delle canzoni ascoltate durante la realizzazione dei disegni nonché le cover variant del n.1 e tra gli artisti coinvolti non manca, naturalmente, Dave McKean. Insomma, la pubblicazione di Sandman Overture è davvero un evento. Morfeo è tornato!

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