Lanterna Verde – L’Anello del Potere: Recensione DC Comics Story 16

Pubblicato il 1 Novembre 2014 alle 11:30

Tutti conoscono Hal Jordan, la più importante Lanterna Verde del DCU! Ma quali sono le sue origini? Scopritele in questo volume che propone i primi, storici episodi del personaggio realizzati dai leggendari John Broome e Gil Kane!

showcase green lantern 22

In diverse occasioni ho citato l’editor Julius Schwartz, evidenziando il ruolo da lui avuto nella rinascita del genere supereroico dopo un periodo di scarso interesse da parte dei lettori. Fu lui l’artefice della nascita della cosiddetta Silver Age, rappresentata dalla nuova versione di Flash. Il riscontro ottenuto dal Velocista Scarlatto lo spinse a riprendere altri vecchi character e a presentarli in una veste più al passo con i tempi. Accadde, per esempio, con Lanterna Verde. Nella Golden Age era Alan Scott, componente della JSA, che otteneva incredibili poteri dopo aver trovato un anello e una lanterna magici. Le sue storie erano incentrate su atmosfere mistico/esoteriche e suscitarono l’apprezzamento dei fan.

Schwartz pensò a un Lanterna Verde che non aveva legami con il precedente giustiziere, vale a dire Hal Jordan, pilota collaudatore che lavora per le industrie Ferris gestite dalla splendida e volitiva Carol, contattato dall’alieno morente Abin Sur, precipitato con un razzo sul nostro pianeta. Costui gli affida un anello dalle straordinarie proprietà che gli consente di trasformarsi appunto nell’eroe Lanterna Verde, membro di un corpo di polizia intergalattico che obbedisce alle direttive dei Guardiani di Oa. Come è facile intuire, le vicende di Hal Jordan erano sci-fi nell’impostazione e risentivano del clima da guerra fredda tipico dei tardi anni cinquanta.

Green Lantern esordì nel n. 22 di Showcase del 1959 e il successo fu immediato. I testi furono affidati a uno degli autori più importanti della storia della DC, John Broome, che subito introdusse elementi narrativi che si sarebbero rivelati essenziali: le industrie Ferris; la città di Coast City in cui agisce il protagonista; Abin Sur e Carol che è una donna dalla grande personalità, lontana dalle svenevoli ragazze dei principali comic-book, innamorata di Lanterna Verde senza sospettare che si tratti del suo dipendente Hal Jordan (e da qui nasce un intreccio amoroso che vivacizzerà le story-line). E Lanterna Verde, in ossequio al clima da guerra fredda già citato, si confronta spesso con spie e criminali che tentano di sottrarre segreti governativi.

In questo volume di DC Comics Story potrete leggere le storie tratte dai nn. 22-24 di Showcase e dai nn. 1-3 di Green Lantern. In pratica, si tratta delle primissime, leggendarie avventure dell’eroe tuttora reputate classici del fumetto americano. Broome delinea story-line divertenti e veloci, utilizzando sin dal principio una specifica continuity, prima che tale concetto venisse enfatizzato dalla concorrente Marvel. Ciò che emerge è la dicotomia Lanterna Verde/Hal Jordan. Nel suo ruolo eroico, infatti, il personaggio è invincibile; nella sua identità civile non riesce a conquistare Carol, la ragazza di cui si è innamorato.

Ovviamente non mancano situazioni inventive e immaginifiche e Broome a volte colloca Lanterna Verde in contesti fantascientifici, come nel caso della storia ambientata su Venere o di quella su un pianeta popolato da creature fantastiche che sembrano uscite da una space-opera alla Jack Vance. Sono da tenere presenti, inoltre, i numeri in cui appaiono per la prima volta Tom Kalmaku, l’unico a sapere che Hal è Lanterna Verde, e gli alieni provenienti da Kward che, come sanno i fan, si dimostreranno rilevanti nel corso dei decenni. I testi di Broome sono efficaci e incisivi e, sebbene vadano giudicati sulla base degli standard espressivi del periodo, risultano molto meno ridondanti e verbosi di quelli di altri scrittori suoi contemporanei.

Ma Green Lantern è stato celebrato anche per i disegni di Gil Kane, uno dei maestri indiscussi dei comics, amatissimo per le storie di Hal Jordan e per il suo lavoro su Hulk, Capitan America, Conan, Batman e altri characters. In questo caso, il suo stile è fluido ed elegante ma privo della profondità e dell’impatto tipici del suo tratto. Questo perché gli episodi sono inchiostrati da Joe Giella che ne smorza la potenza espressiva. Manca poi la proverbiale costruzione a scheggia delle vignette che diventerà il suo marchio di fabbrica. Ciò però non significa che la parte grafica non sia pregevole. Diciamo solo che è più tradizionale, comunque non priva di dinamismo visivo. Questa uscita è in ogni caso consigliabile ai fan della DC e del fumetto a stelle e strisce.

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