Clone – La recensione del volume 2 saldaPress

Pubblicato il 3 Novembre 2014 alle 10:30

Luke Taylor ha scoperto la sua natura, ma riuscirà a sopravvivere ai suoi…Cloni? Scopritelo in Clone volume 2!!

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Se qualcosa non manca all’etichetta Skybound di Robert Kirman, è la varietà, e tra le tantissime proposte Clone punta ad essere una di quelle principali, tanto che è già in sviluppo una serie TV. Niente di strano, dato che David Schulner, l’autore, viene proprio dal mondo della televisione, e cui è aiutato da altri due sceneggiatori televisivi.
Questo volume 2 riparte da dove si era fermato il precedente, senza perdersi in troppi preamboli: Luke Taylor ha scoperto di essere stato clonato, ma la sua priorità è recuperare sua moglie e la figlia appena nata, rapite nel precedente volume. Ben presto scoprirà che la strada per farlo non sarà facile, scontrandosi con Beta, suo clone più giovane ma soprattutto più agguerrito.

La fuga al ristorante, pur durando solo qualche tavola, è un ottimo esempio di come Clone alterni dialoghi serrati e scende d’azione disegnate in maniera davvero eccellente da Juan Jose Ryp. La storia procede per paralleli, mostrandoci anche le vicende drammatiche della moglie di Luke, rapita e privata della sua figlia neonata, e nell’assurda situazione di essere tenuta prigioniera di fatto da copie identiche del marito.

Schulner compie un buon lavoro alla sceneggiatura perché non appiattisce la storia mostrandoci solo le movimentate vicende di Luke, ma decide coraggiosamente di inserire numerosi personaggi le cui storie si intrecciano mai in maniera però troppo complessa e sempre comunque legandosi alla trama principale.
L’intrigo politico di fondo, che coinvolge i piani molto alti della Casa Bianca, magari non sarà credibilissimo ma serve a creare una sorta di mistero di fondo, una sensazione che tutti gli eventi siano in qualche modo controllati dall’alto che fa un po’ da collante alla storia intera.

Altra cosa ben riuscita della sceneggiatura sono le reazioni dei personaggi, tutte piuttosto realistiche di fronte alle improbabili situazioni in cui si trovano. Luke, come una sorta di Gordon Freeman, capisce gradualmente che ormai essere uno studioso non lo terrà in vita nel mondo in cui si trova, e il fumetto da spazio anche a qualche sua azione “eroica”, e anche sua moglie Amelia darà prova di non voler rinunciare a sua figlia anche con azioni al limite del suicido, data la prigionia in cui si trova.

Proprio Amelia diventa l’occasione per mostrare un po’ di…forme femminili da parte di Ryp, il disegnatore: il lavoro compiuto è eccellente ed è anche, in effetti, uno stacco stilistico netto dalla vicenda di Luke, polverosa e piena di esplosioni, ma un paio di scene di nudo mi sono sembrate un po’ fini a se stesse andando avanti con il volume.
Intanto scopriamo che Luke non ha solo nemici all’esterno, dato che una malattia che l’ha colpito fin da piccolo rischia di ucciderlo, mentre Amelia si ritrova alle prese con le conseguenze del suo tentativo di fuga, quando un carceriere proverà ad abusare di lei: il modo in cui verrà salvata porterà poi forse a una delle svolte più interessanti del numero, e che sfrutta a pieno il paradosso della tematica di fondo.

La parte finale del numero getta il lettore davanti ad una sequenza serratissima di eventi e morti che cambieranno decisamente il corso della storia: le due story-line di Luke e Amelia si ricongiungono in maniera ottimale e riuscita verso la fine, dando il pretesto a Luke di scontrarsi con Beta, suo clone-nemesi. Il volume 2 però si conclude in maniera molto aperta, introducendo un possibile scenario di cloni-contro-tutti che apre a tantissime possibilità.

Insomma, questo secondo volume di Clone rispetta le attese e riesce a mantenere avvincente una storia complessa senza perdere mai ritmo, e costruendo personaggi comunque tutto sommato interessanti e che fanno andare avanti la storia. Ottimo lavoro anche dal punto di vista grafico da parte di Ryp, con uno stile realistico fino al punto giusto e delle  ottime invenzioni grafiche come nelle scene d’azione, dove le vignette sembrano quasi essere scosse dalle esplosioni e dagli spari.
Clone con questo secondo volume, che chiude il primo story-arc, si candida ad essere uno dei titoli più validi dell’etichetta Skybound.

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