Eleonora Regina di Francia vol. 1 – Recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 16 Ottobre 2014 alle 10:15
Chi era Eleonora di Francia? Una regina? Una perfida manipolatrice? Una donna che cercava la libertà in un mondo dominato dagli uomini? Ce lo spiegano Arnaud Deladande e Simona Magavino in questo splendido volume illustrato dal sorprendente Carlos Gomez!
Si tende a pensare che la storia sia stata fatta esclusivamente dagli uomini. Ma le donne invece spesso giocano un ruolo importante negli eventi e basta leggere questo eccezionale volume della collana Historica per rendersene conto. Senza per forza collegarci agli studi di area femminista che affermano che le donne sono state tenute ai margini della storiografia ufficiale, l’universo femminile in tante occasioni si è in realtà rivelato determinante nello svolgersi di determinati accadimenti. Persino il celebre detto ‘dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna’, tutto sommato, non dovrebbe essere preso alla leggera. E in Eleonora Regina di Francia, straordinaria opera bd di Arnaud Deladande e Simona Magavino, dietro la figura del re Luigi VII c’è effettivamente una donna notevole, Eleonora d’Aquitania, fulcro dell’intera vicenda.
L’opera nasce proprio dall’ispirazione di Simona Magavino che, coadiuvata da Deladande, delinea una story-line avvincente e appassionante, caratterizzata da intrighi e complotti degni di un serial televisivo e da profondità e complessità tipiche di un romanzo. Se ne ricava il ritratto di una donna consapevole del proprio valore, avida di potere, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi e ansiosa di affrancarsi da un mondo dominato dagli uomini. Per ragioni politiche che vengono spiegate nella storia, il giovane Luigi diviene re di Francia nel 1137 ed è sempre l’opportunità politica a farlo diventare sposo della splendida Eleonora d’Aquitania. Luigi è un credente che ha passato buona parte della vita in un monastero e che avrebbe preferito dedicare la sua esistenza a Dio.
Consapevole dell’ingenuità del consorte, Eleonora inizia lentamente a manipolarlo, usando innanzitutto le sue arti amatorie. Il legame sesso/potere emerge sin dal principio e gli autori descrivono una situazione universale, tuttora determinante nell’ambito della politica. È il sesso che costringe Luigi a cedere a ogni capriccio della consorte e che spinge altri uomini avvinti dal fascino della donna a compiere azioni riprovevoli. L’impulso amoroso e carnale è enfatizzato dalle citazioni dei trovatori che proprio alla sensibilità erotica avevano dedicato la loro ispirazione. Quanto alle persone che non possono essere sedotte, possono comunque essere messe in cattiva luce, umiliate, esiliate e, nel caso peggiore, uccise.
Qual è il vero scopo di Eleonora? Esercitare il potere, certamente. Ma c’è di più. Intende controllare il proprio destino, esserne l’artefice, non vivere all’ombra di un marito o di un qualsiasi altro uomo. Con il pretesto di una vicenda a sfondo storico, quindi, gli autori analizzano il confronto più o meno secolare tra i sessi. Ma ci sono pure altri conflitti: per esempio, quello con la Chiesa (Eleonora arriva a sfidare l’autorità papale), che quindi implica quello tra potere spirituale e temporale; e quello di classe, dal momento che si intravedono i primi segnali di ribellione delle classi borghesi. La story-line è inoltre ricca di simboli e uno dei più ricorrenti è il falcone che rappresenta la rapacità e l’aggressività delle passioni che animano i protagonisti, e contemporaneamente la repressione di tali pulsioni, poiché possono essere frenate da chi detiene il potere.
La trama è contrassegnata da un riuscito equilibrio di introspezione e azione e le sequenze basate sui dialoghi magistralmente concepiti dalla Mogavino si alternano a quelle incentrate sulle battaglie, i combattimenti e le stragi. Dal punto di vista psicologico, ogni personaggio è approfondito. Eleonora spicca ovviamente per la sua complessità; gli scatti d’ira, le ribellioni, i capricci non implicano l’assenza di fragilità e insicurezze. Eleonora è in fondo una quindicenne costretta a crescere in fretta. Lo stesso dicasi per Luigi che da giovane sensibile qual è viene plasmato dalla moglie fino a divenire un giocattolo nelle sue mani, un gingillo che all’occorrenza può dimostrare ferocia e crudeltà.
Altri personaggi ben descritti sono Vincenzo, un italiano al servizio dei sovrani di Francia, e naturalmente succube del fascino di Eleonora, al punto da divenirne l’amante, e non privo di sfumature malinconiche che lo rendono simile a certi eroi della tradizione cavalleresca; e il fido Sugerio, consigliere di Luigi, colui che subirà maggiormente le perfidie della donna. Un uomo non privo di colpe, anch’egli avvezzo agli intrighi. Nell’universo narrativo di questo fumetto, infatti, nessuno è innocente. Non esiste una distinzione manichea tra buoni e cattivi e l’ambiguità morale domina il racconto.
Quanto al disegnatore Carlos Gomez, si può solo affermare che ha svolto un lavoro eccezionale. Il suo tratto è minuzioso e dettagliato e ogni vignetta, ricca di dettagli infinitesimali, andrebbe osservata a lungo. Gomez raffigura in maniera sopraffina i campi di battaglia insanguinati, i costumi, le divise, gli interni delle lussuose magioni dei nobili e le cattedrali maestose. Ma non è meno bravo quando delinea le figure muscolose e intimidenti dei soldati e le forme sensuali dell’irresistibile Eleonora o quando riesce a visualizzare, con la forza espressiva degli sguardi, valorizzati da efficaci primi piani, le passioni selvagge che dominano i protagonisti. Bisogna altresì lodare i colori foschi e tenebrosi di Claudia Chec e José Luis Rio, appropriati per le situazioni drammatiche della storia. Questo è uno dei volumi migliori della fenomenale serie chiamata Historica. Da non perdere.