Kriminal vol. 11 – Recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 18 Ottobre 2014 alle 10:30
Continuano le rocambolesche avventure di Kriminal in un nuovo volume Mondadori Comics che ripropone le storie leggendarie scritte da Luciano Secchi e disegnate dal maestro Magnus! Non perdete un nuovo capitolo della vita del perfido Anthony Logan!
Thriller. Noir. Horror. Grottesco. Kriminal è tutto questo e molto altro ancora e coloro che stanno seguendo la ristampa targata Mondadori Comics di quello che è un classico indiscusso del fumetto italiano l’hanno compreso. Con le vicende intricate e appassionanti di Anthony Logan, infatti, il grande Max Bunker, alias Luciano Secchi, realizzò un’opera noir non priva però di altre ispirazioni. In molti episodi di Kriminal, infatti, si notano suggestioni mutuate dalla narrativa pulp, dalle spy story, dal poliziesco nonché elementi ironici e comici che fanno pensare a un altro suo capolavoro, Alan Ford.
È evidente in questo volume che include storie realizzate in un arco di tempo che va dall’agosto al novembre del 1967, ovviamente tutte scritte da Secchi e disegnate dal compianto Magnus. Sono incentrate su vicende riguardanti crimini e delitti ma hanno un’atmosfera grottesca e spiazzante che contribuisce a renderle peculiari. Secchi, del resto, traeva spunto da tante cose. Per esempio, un episodio è ambientato in un museo delle cere che pare uscito da un racconto gotico dell’ottocento. In altri momenti, Anthony è costretto ad agire in Oriente in una storia che fa pensare allo stile dei ‘dime novels’ statunitensi.
E non latitano nemmeno invenzioni sadiche che sono parte dell’ispirazione dell’autore. È il caso del Club dei Suicidi, il cui nome è tutto un programma, gestito dal crudele Mister Hell, dai tratti simili a quelli di Hitler. In questa avventura riguardante l’avidità di ricchi e potenti in cerca di emozioni forti, l’elemento di malvagità va di pari passo, appunto, con i toni grotteschi che rendono la vicenda sconcertante e disturbante. In altri capitoli Kriminal, in compagnia della splendida compagna Lola, dovrà vedersela con la minaccia dell’enigmatico Ypsilon, responsabile della morte del figlio, e del non meno enigmatico Mister Atom e qui si rilevano echi dei fumetti americani della Golden Age.
In poche parole, Secchi gioca abilmente con vari archetipi narrativi, intessendo trame dal ritmo indiavolato e scrivendo dialoghi efficaci e incisivi. Sullo sfondo, comunque, si percepisce l’esistenza di un mondo di corruzione, con i potenti spesso responsabili di crimini addirittura peggiori di quelli del protagonista della serie; e in un tale clima di ambiguità morale, Anthony, pur agendo al di fuori della legalità, compie giustizia. In effetti, in lui non mancano lati positivi e lo si comprende nell’episodio in cui tira fuori dai guai Gloria, la poliziotta perdutamente innamorata di lui che pure gli aveva causato parecchi problemi in passato.
Come di consueto, i disegni di Magnus sono di grande livello, sebbene anche stavolta bisogna puntualizzare che il maestro era costretto per la mole di lavoro e per le scadenze a realizzare vignette sovente senza sfondi e a rappresentare alcune figure semplicemente con l’ausilio degli inchiostri. Tuttavia, i giochi d’ombra e i primi piani di impostazione quasi cinematografica sono suggestivi e non vanno trascurate la fluidità, la raffinatezza e l’eleganza formale del suo stile dinamico. Peraltro, quando gli è possibile dimostra attenzione ai dettagli (è il caso, per esempio, dell’impeccabile raffigurazione della Torre Eiffel) e di tanto in tanto abbandona le tavole composte da due sole vignette per realizzarne altre con riquadri più piccoli o con illustrazioni a tutta pagina. La riproposta di Kriminal si conferma, quindi, pregevole e coloro che ancora non conoscono questo gioiello dovrebbero colmare la lacuna.