Wika e la Furia di Oberon – Recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 15 Ottobre 2014 alle 10:30
Arriva un’entusiasmante saga fantasy di area bd! Chi è Wika e perché il crudele Oberon intende eliminarla? Scopritelo in questo primo volume della serie Prima scritto da Thomas Day e impreziosito dalle incredibili illustrazioni di Olivier Ledroit!
La popolarità del fantasy non accenna a diminuire e basta osservare la quantità di opere letterarie, cinematografiche e televisive di questo genere per rendersene conto. Il mondo del fumetto non fa eccezione e certamente ogni utente potrebbe citare svariati esempi in tal senso. Ora bisogna aggiungere Wika, produzione di area francofona che manderà in visibilio gli estimatori delle avventure ambientate in mondi magici e fiabeschi. Benché la storia sia leggibile e comprensibile, non mancano complesse suggestioni provenienti da diversi ambiti narrativi ed artistici e nella vicenda si rilevano echi della grande tradizione favolistica, nonché del romanticismo, del gotico, dei miti celtici e persino dello steampunk.
La saga di Wika è stata concepita da Thomas Day che, coadiuvato dal disegnatore Olivier Ledroit che ha contribuito anche lui alla sceneggiatura, si articola in quattro volumi. Il primo capitolo è ora tradotto da Mondadori Comics nella collana Prima e coloro che lo leggeranno si accorgeranno che si tratta di un lavoro di grande livello qualitativo. Day colloca la trama in un regno popolato dagli elfi, governato dalla principessa Titania e dal suo consorte, il duca Claymore Grimm. I due hanno una figlia, Wika. Considerando la natura magica della coppia, la piccola non è un essere umano qualsiasi. È infatti una fata ed è in possesso di ali.
Come per ogni fantasy degno di questo nome, però, esiste un cattivo: il principe Oberon. Costui, innamorato di Titania, non può tollerare che la donna sia felice con un altro uomo e perciò attacca con il suo esercito il regno di Castelgrimm. Titania, temendo per il destino della figlia, l’affida a un servitore e la bambina, privata delle ali, cresce in un luogo sicuro. Man mano che gli anni passano, tuttavia, Wika si recherà in un altro posto e sarà allora che i suoi poteri fatati e il suo retaggio magico emergeranno. E per una serie di circostanze il malvagio Oberon verrà a sapere della sua esistenza.
Day scrive una storia intrigante, utilizzando una prosa elegante e ricercata non priva di poesia e di profondità letteraria. Non mancano invenzioni immaginifiche e la story-line abbonda di orchi, creature mostruose, strani incroci tra uomini e animali e persino un gruppo di sicari licantropi che simboleggiano i peccati capitali. Un ruolo di primo piano, a quanto si intuisce, lo giocherà una congrega di fate nere, la cui natura, almeno in questo primo episodio della serie, è piuttosto ambigua. Con il pretesto di un fantasy, comunque, Day racconta una storia di formazione, con la giovane Wika che nelle varie vicissitudini che la coinvolgono fa scoperte riguardanti la sua anima e l’esistenza.
Dal punto di vista grafico, Wika è un’opera di spessore. I disegni di Olivier Ledroit si richiamano allo stile dei libri illustrati del periodo romantico. Si notano poi influssi dell’estetica liberty e in certe occasioni i volti dei personaggi sono di impostazione preraffaellita. Ogni tavola è costruita in maniera creativa, con i bordi decorati e le vignette dalla composizione particolarmente inventiva. Tante tavole sono ricche di dettagli spesso infinitesimali e bisogna pure lodare i colori ora tenui e delicati, ora vivaci e quasi psichedelici, dello stesso Ledroit che impreziosiscono ulteriormente il volume. In poche parole, Wika è un fumetto di innegabile raffinatezza ed è consigliabile agli amanti del fantasy. Da provare.