Recensione Cat Paradise vol. 1 (di 5) – Gp Publishing
Pubblicato il 8 Novembre 2010 alle 10:17
Autore: Yuji Iwahara.
Casa editrice: GP Publishing.
Provenienza: Giappone.
Note: con sovracopertina, 208 pag., solo per fumetterie.
Prezzo: 5,90 Euro.
La giovane Yumi Hayawaka si iscrive in un nuovo istituto scolastico, che ha la singolare caratteristica di consentire la convivenza col proprio gatto, infatti nella scuola praticamente tutti gli studenti ne hanno uno con sé (con rigorosa targhetta identificativa animale/padrone, sigh); il motivo di questa curiosa usanza è addirittura sovrannaturale, in quanto il fondatore Akitana Sando sapeva di dover proteggere il mondo dall’avvento dell’oscuro Kaen, il demone gatto in grado di scatenare una distruzione senza pari.
Mille anni fa il diabolico spirito felino era già stato fermato, a prezzo della loro vita, dalla principessa Kiri e dalla sua gatta Shirayuki, e da allora sul territorio di Futakago pendeva l’oscura maledizione di Kaen e del suo inevitabile ritorno; la scuola Matabi sorge infatti nel punto preciso dove fu sconfitto e imprigionato con dei particolari sigilli ed è dotata di due barriere spirituali, grazie alle quali i diversi spiriti animali che Kaen può comandare sono rimasti intrappolati.
Saranno solo alcune coppie di studenti e relativi gatti al seguito, scelti dallo spirito della principessa defunta (e dalla sua gatta, chiaro), ad acquisire quei particolari poteri in grado di fronteggiare la minaccia che si profila all’orizzonte; un’atmosfera un po’ alla Ushio e Tora e un’idea di base, quella di unire il gatto e il suo padrone in modo da evocare praticamente una sorta di stand e moltiplicare uniti le proprie forze, un po’ alle Bizzarre Avventure di JoJo, senza però raggiungere gli altissimi livelli di entrambi.
Nel suo piccolo, Cat Paradise rimane comunque un manga gradevole, con qualche spunto interessante (come quello dell’interazione gatto/padrone), e qualche trovata divertente (i gatti che battibeccano tra loro o che dialogano, perfettamente compresi grazie alla magia della principessa defunta, coi protagonisti), dove forse i gatti sono alla fin fine quelli caratterizzati meglio, e non è proprio un complimento, ma contribuiscono a rendere sotto una luce più interessante anche i padroni, altrimenti in effetti abbastanza ordinari (appunto).
Buoni i disegni dell’autore, dotato di un tratto spesso (decisamente personale) che delinea un netto b/n, molto adatto per le atmosfere oscure e soprattutto per i demoniaci spiriti animali, non per questo rinunciando alla cura dei dettagli e delle espressioni dei vari personaggi, animali e non, e tavole molto dinamiche nelle scene di lotta; trama con dialoghi talvolta un po’ confusi, ma nel complesso leggibile, e storia in definitiva carina ma senza eccessive pretese, semmai onesta nel prospettare senza lasciare troppi dubbi quello che c’è da aspettarsi nei prossimi quattro volumi (di sicuro un must per chi ha un gatto).
Edizione molto buona dal punto di vista di carta e stampa, forse un po’ cara per questo tipo di proposte (ma relegandola alle sole fumetterie era inevitabile), viene qualche dubbio su traduzione e adattamento, in quanto non è la prima volta che ci si imbatte in un manga targato GP con dei dialoghi a tratti poco comprensibili; non avendo la possibilità di confrontare ogni volta i dialoghi originali, rimane il dubbio che non sempre le ambiguità del testo siano già presenti a monte o frutto invece di sviste editoriali circoscritte esclusivamente all’edizione italiana.
Voto: 6 e ½