Joe Kubert Presenta Eroi vol. 1 – Recensione RW Lion

Pubblicato il 9 Ottobre 2014 alle 10:15

Arriva un’antologia dedicata agli ultimi lavori di una leggenda del fumetto americano: Joe Kubert! Non perdete una straordinaria collezione di opere realizzate da uno dei più importanti maestri della letteratura disegnata!

Joe Kubert Limited vol. 1 – Joe Kubert Presenta Eroi vol. 1

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Autori: Joe Kubert, Paul Levitz, Brandon Vietti (testi), Joe Kubert, Brandon Vietti (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Supereroi, Guerra, Avventuroso
Provenienza: USA
Prezzo: € 18,95, 18 x 27, pp. 96, col. e b/n
Data di pubblicazione: settembre 2014

Esistono autori che hanno avuto un ruolo imprescindibile nella storia dei comics, autentici maestri ignorati da blogger sedicenti esperti che credono di contare qualcosa solo perché seguiti da quattro gatti. Che sproloquiano sull’ultimo penciler di grido non capendo che gli attuali talenti non sarebbero arrivati da nessuna parte senza l’operato pionieristico dei suddetti maestri. E alludo a Will Eisner, per esempio; a Kirby, Swan, Infantino, Ditko, Colan, Kane, Adams, Romita Sr. e la lista potrebbe continuare a lungo. E nella lista non può mancare Joe Kubert.

Ragionare sulla rilevanza di Kubert richiederebbe molto spazio e non è questa la sede. Specifico solo che il penciler di Hawkman, Batman, il Sergente Rock e altri capolavori è stato il primo a inaugurare la voga delle graphic novel, l’ideatore dei fumetti 3D nonché il fondatore dell’unica scuola di fumetto riconosciuta negli Stati Uniti, la Joe Kubert School of Cartoon and Graphic Art, in cui si sono diplomati, oltre ai talentuosi figli Adam e Andy, tantissimi autori oggi incensati. La scomparsa di Joe nel 2012 ha quindi lasciato un vuoto incolmabile ed è positivo vedere volumi a lui dedicati.

Prima della sua dipartita, la DC aveva dato a Joe l’opportunità di creare una miniserie, Joe Kubert Presents, dall’impostazione antologica. Nei sei albi che la compongono Joe propose storie di vario genere che rappresentano la poliedricità e la versatilità della sua ispirazione. E la Lion adesso ne traduce una selezione con questo volume che manderà in visibilio gli estimatori del maestro. Peraltro, ogni episodio è corredato da post-fazioni dello stesso Kubert che spiegano le ragioni e le circostanze che l’hanno spinto a scegliere determinati personaggi e specifiche atmosfere narrative.

Il tp si apre con Hawkman, uno dei supereroi DC che divennero celebri proprio grazie alle matite di Joe negli anni sessanta. Il maestro scrive e disegna un’avventura in cui l’eroe alato, insieme alla compagna Hawkgirl, abbandona il pianeta Thanagar per giungere sulla Terra. I due arrivano nel cuore dell’Africa e rimangono coinvolti in situazioni drammatiche che sono un pretesto per denunciare l’avidità e le pulsioni negative dell’animo umano che rischiano di compromettere l’equilibrio del nostro mondo. I testi sono evocativi e i disegni di Joe hanno una fluidità e un dinamismo notevoli, evidenti nelle rappresentazioni dei paesaggi alieni di Thanagar e delle immense distese del continente africano.

Si procede con un episodio dedicato a un altro character da sempre identificato con Kubert e cioè il Sergente Rock, il più importante eroe bellico made in DC. La storia è scritta dal veterano Paul Levitz e ha un’atmosfera malinconica e crepuscolare. Un padre racconta a un figlio le imprese del Sergente Rock e della sua Easy Company e la figura del soldato assume un’aura mitica, divenendo simbolo del coraggio e dell’abnegazione degli uomini che lottano per la libertà. Tuttavia la storia, pur celebrando l’eroismo, non è propagandistica e meno che mai guerrafondaia. Anzi, si conclude con la frase ‘Mai Più Guerra’. Kubert realizza vignette imperniate sulle imprese di Rock inserendone all’interno altre più piccole dedicate al padre e al figlio, in un curioso contrappunto visivo. È un’alternanza di azione e di staticità che rende prezioso il racconto.

Non poteva poi mancare un omaggio a Jack Kirby e Kubert scrive una storia con protagonisti due celebri character DC ideati dal Re: Kamandi e il demone Etrigan. Joe si occupa dei testi insieme a Brandon Vietti che illustra l’episodio con uno stile vagamente cartoon e l’atmosfera della trama è sci-fi. Subito dopo è la volta del Kubert più ‘autoriale’. La storia ‘Sputo’, in due parti, ha a che fare con un ragazzino orfano che all’epoca della Grande Depressione si imbarca come mozzo su una nave. Nella prima parte Kubert realizza pagine prive di inchiostri e avrete così modo di percepire la portata suggestiva del tratteggio, con un bianco e nero intrigante. Nella seconda, invece, ci sono il colore e le chine e il ritmo della trama è più dinamico, incentrato sulla caccia alle balene. Ma nemmeno in questo caso mancano gli esperimenti grafici. Uno dei personaggi, infatti, rievoca un avvenimento del passato e nel flashback Kubert usa un tratto evanescente, con una sfumatura seppia che conferisce una connotazione retrò alla trama.

E il tp si chiude con la strana avventura di un motociclista coinvolto in situazioni oniriche e visionarie che fanno pensare a quelle dei fumetti del brivido che la DC pubblicava nei seventies. Tuttavia, leggendo l’articolo di Kubert relativo alla storia, comprenderete che è nata da una vicenda personale e dolorosa e non rimarrete indifferenti. Questo volume ha dunque il merito di proporre i lavori di un Artista del fumetto: un grande disegnatore e un altrettanto grande scrittore. I fan di Kubert conoscono bene le sue doti creative. Quelli che non hanno ancora avuto modo di scoprirlo dovrebbero invece concedere una chance a questa uscita. Fate bene ad ammirare i talenti odierni. Ma non bisogna mai dimenticare quelli che hanno spianato loro la strada. E Joe Kubert è tra questi.

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