Justice League of America – America – Recensione DC Comics Story 12

Pubblicato il 3 Ottobre 2014 alle 11:30

Ritornano le storie classiche della Justice League America di Gardner F. Fox e Mike Sekowsky! Vivete la magia della Golden Age con i più potenti eroi della terra in storie annoverate tra i classici indiscussi della DC Comics!

DC Comics Story n. 12 – Justice League America – America

justice league of america 13

Autori: Gardner F. Fox (testi), Mike Sekowsky (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 7,90, pp. 192, col.
Data di pubblicazione: settembre 2014

Questo volume della collana DC Comics Story presenta altre avventure della Justice League America realizzate negli anni sessanta. Si tratta quindi di materiale Silver Age; anzi, per essere più precisi, di storie che al pari di quelle di Flash diedero proprio il via alla Silver Age, riportando in auge i fumetti di supereroi dopo un periodo di scarso interesse da parte del pubblico. Fu il leggendario editor Julius Schwartz a dare impulso al trend, riproponendo vecchi concetti come Flash e Lanterna Verde in una nuova versione più al passo con i tempi. E la testata Justice League America ottenne il maggior successo, tanto da spingere Stan Lee della concorrente Marvel a creare comic-book imperniati sui giustizieri in calzamaglia.

Tra i membri della JLA si contano Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Aquaman, Lanterna Verde, Martian Manhunter e Freccia Verde, nonché la giovane mascotte Snapper Carr. Le sceneggiature furono affidate al prolifico Gardner F. Fox, nome storico dei comics americani, che delineò story-line basate su atmosfere fantascientifiche. Ve ne potrete rendere conto leggendo questo volume che include i nn. 13-19 della testata originale. Si tratta di episodi intriganti, ricchi di idee, certamente più ingenui se paragonati a quelli più maturi e sofisticati di oggi, ma godibili. E non mancano gli spunti di riflessione.

La JLA affronta minacce mostruose e aliene e Fox introduce elementi narrativi come quelli delle terre parallele e dei mondi alternativi che diverranno il marchio di fabbrica della DC. E molti dei criminali fanno pensare ai cattivi dei b-movie sci-fi che andavano per la maggiore. Basti pensare a bizzarri uomini di pietra provenienti da altri pianeti, da tornadi senzienti e altre incredibili trovate che Fox mutuava dal cinema e dalla narrativa popolare. Ma ci sono pure villain che lasceranno il segno come, per esempio, il Dr. Destiny che nei decenni successivi Neil Gaiman userà in uno degli episodi più inquietanti di Sandman.

Fox introduce poi un nuovo membro, il minuscolo Atom, nel n. 14 della serie, e Ray Palmer giocherà un ruolo rilevante nelle story-line. Insieme a lui entra in scena la sua ragazza Jean Loring che, come sanno i DC fan, avrà un’importanza cruciale anni dopo nell’agghiacciante Identity Crisis. In un altro episodio Fox si collega alle vicende di Adam Strange, character cosmico della DC protagonista di Mystery in Space. Leggendo questi episodi si percepisce lo spirito di un’epoca, quello della Guerra Fredda, in cui la rivalità tra USA e URSS era palpabile. Tale dissidio si giocava sul terreno della tecnologia e dell’industria militare e perciò Fox insiste sui missili, i satelliti, i razzi spaziali e tutti quegli elementi che stavano radicalmente mutando la società occidentale. E si percepiscono echi dei movimenti studenteschi e delle istanze di pace e amore delle giovani generazioni che iniziavano a dilagare nel territorio statunitense.

È evidente in questa frase di Wonder Woman: ‘E’ di questo che il nostro mondo ha bisogno… di comprensione tra gli uomini, non importa la razza, il colore della pelle o il credo!’. Sembra quasi di sentire Martin Luther King. E Snapper aggiunge: ‘Date retta ai giovani e andrà una favola!’, e qui pare di ascoltare uno dei tanti leader dei movimenti di protesta dei sixties. Fox, quindi, con il pretesto di avvincenti storie di supereroi, era sintonizzato sul clima culturale di quegli anni. Certo, ci sono anche momenti poco ‘politically correct’, specialmente per ciò che concerne il mondo femminile. Le parole che Superman rivolge a Wonder Woman (‘Se i nostri super-muscoli hanno fallito… sarà così anche per i tuoi muscoli di donna!’) oggi nessun autore potrebbe permettersele. Ma bisogna ovviamente giudicare tutto sulla base delle convenzioni narrative di quel preciso contesto temporale.

Se da un lato le avventure seguono un determinato schema con il villain di turno che attacca il gruppo; quest’ultimo che prima soccombe per poi trovare una soluzione che conduce alla vittoria, con Snapper Carr sempre ai margini, a volte Fox si diverte a variare e a sperimentare. È il caso del n. 16 in cui la vicenda narrata non è altro che una storia fittizia scritta da un aspirante sceneggiatore in un interessante gioco meta-narrativo, e può essere interpretata come un’analisi sulle tecniche di scrittura che un comic-writer deve conoscere se vuole intraprendere questo particolare mestiere.

I testi di Fox sono didascalici e ridondanti ma ancora efficaci e si leggono con piacere. E ogni episodio è divertente e caratterizzato da un’atmosfera solare. Le matite di Mike Sekowsky, di impostazione classica, si rivelano adatte al tono della narrazione. Pur prive di virtuosismi, non mancano di fascino e il penciler realizza versioni riuscite di Supes, Aquaman e degli altri personaggi. Molte tavole hanno una costruzione inventiva con vignette minuscole alternate ad altre più spaziose. Nel complesso, quindi, questa dodicesima uscita di DC Comics Story è interessante e potrà piacere a coloro che intendono scoprire le produzioni classiche della casa editrice americana.

Voto: 7

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