9/11 – Attentato Alle Torri Gemelle – Recensione Historica 23 Mondadori Comics
Pubblicato il 2 Ottobre 2014 alle 10:30
Si conclude 9/11, la prorompente serie imperniata su uno degli avvenimenti più tragici della storia recente! Non perdete questo volume della collana Historica scritto da Jean-Claude Bartol ed Eric Corbeyran e disegnato dal sopraffino Jef!
Historica vol. 23 – 9/11 – Attentato Alle Torri Gemelle
Autori: Jean-Claude Bartoll, Eric Corbeyran (testi), Jef (disegni)
Casa Editrice: Mondadori Comics
Genere: Spionaggio
Provenienza: Francia
Prezzo: € 12,90, pp. 154, col.
Data di pubblicazione: Settembre 2014
In precedenza avevo recensito il primo volume di 9/11, dirompente serie bd scritta da Jean-Claude Bartol ed Eric Corbeyran, puntualizzando che l’opera si discostava dalle altre fino a quel momento presentate su Historica, perché l’avvenimento che fa da sfondo alla vicenda è attuale. L’attentato alle Torri Gemelle, infatti, è parte, in un certo qual modo, dell’odierno inconscio collettivo. Gli autori avevano inserito due personaggi immaginari, gli agenti dei servizi segreti americani Cindy Mayer e John O’Neill in un contesto reale popolato da Bill Clinton, per esempio, Dick Cheney e soprattutto Osama Bin Laden.
La teoria che si ricavava dalla lettura dei primi tre episodi di 9/11 era questa: gli Stati Uniti erano al corrente della pericolosità di Osama Bin Laden e avrebbero avuto molte occasioni di fermarlo. Ma non l’hanno fatto per ragioni di natura economica, a scapito della popolazione americana e occidentale e a vantaggio di potenti lobby. Questo era almeno il sospetto di Cindy che aveva cercato in tutti i modi di fermare Bin Laden e di avvisare i superiori. Secondo le fonti della donna, Bin Laden sta architettando qualcosa di terribile e stavolta a farne le spese saranno proprio gli Stati Uniti.
In questo volume avrete modo di leggere la conclusione che, prevedibilmente, sarà devastante (del resto, si sa che l’attentato alle Torri Gemelle si è verificato), ma Bartol e Corbeyran portano avanti una tesi che alcuni potranno trovare provocatoria e che non lascerà indifferente nessuno. Cindy e John continuano a cercare di catturare Bin Laden ma le cose non sono facili. Innanzitutto è protetto dai talebani e gli Stati Uniti, per questioni di opportunismo legate al petrolio (elemento dominante della storia), tollerano la situazione. Un ruolo importante in questa complessa trama degna di una spy-story lo assume Said-Francois Mohammed. Ufficialmente è un giovane finanziere, affascinante, colto, raffinato, ben integrato nel sistema di vita occidentale. È dalla parte di Bin Laden e nello stesso tempo collabora con un gruppo segreto di americani. Questo ‘think tank’ che include tra gli altri Cheney, Rumsfeld e Condoleeza Rice ha un solo scopo: portare Bush jr. al potere perché tutelerà gli interessi delle lobby petrolifere e sfruttare un eventuale Pearl Harbor come pretesto per imporre una leadership americana globale.
E cosa ci sarebbe di meglio di un attentato all’interno del territorio americano? Magari a New York. In un luogo simbolo dell’opulenza americana e occidentale. Qualcosa come le Twin Towers, tanto per capirci. E pazienza se si dovrà manipolare e sfruttare un pazzo come Osama. Ma sono davvero sufficienti due aerei per far crollare le torri? È a questo punto che entra in gioco Mohammed con una soluzione agghiacciante. E in tutto questo rimarranno coinvolti Cindy e John. Gli autori optano quindi per l’interpretazione cospiratoria dell’11 settembre che non tutti accettano. Ma, indipendentemente dalle opinioni che si possono avere, delineano una story-line mozzafiato, degna di un film, con testi e dialoghi secchi e incisivi. Descrivono un mondo in cui non esiste una distinzione arbitraria e semplicistica tra buoni e cattivi. Il mondo islamico è indubbiamente presentato in un’accezione negativa e si denunciano i ricchi sceicchi che pontificano sull’egoismo dell’occidente ma non usano le loro ricchezze per aiutare le popolazioni mediorientali. Ma si fa lo stesso anche con la superficialità di politicanti americani ossessionati più dagli scandali sessuali di Clinton che dalle concrete minacce alla sicurezza dei cittadini; o con il cinismo delinquenziale di businessmen che provocano (o perlomeno non prevengono) le tragedie solo perché spinti dall’ansia di guadagno.
Insomma, 9/11 si conferma un fumetto di grande livello ed è una delle proposte più importanti presenti nel mercato italiano. Dal punto di vista grafico, inoltre, abbiamo a che fare con un’opera di qualità. Jef, con il suo stile accurato, a tratti iperrealista, rappresenta con accuratezza fotografica le distese desertiche dei paesi mediorientali, i paesaggi urbani di Londra e New York, i bunker, gli uffici degli executives e le sedi dell’intelligence e visualizza le emozioni dei personaggi utilizzando determinati elementi: la freddezza dello sguardo di Mohammed, per esempio; la postura e l’atteggiamento sicuro di sé di John e la determinazione di Cindy, caratterizzata da piacevole sensualità. Da notare sono poi le sequenze d’azione, ricche di dinamismo. E bisogna pure lodare i colori ombrosi e crepuscolari dello stesso Jef, coadiuvato da Jocelyne Charrance. Insomma, 9/11 non può mancare nella vostra libreria.