Empire – Recensione Cosmo Serie Nera n. 10
Pubblicato il 29 Settembre 2014 alle 10:30
Cosa sarebbe accaduto se Napoleone Bonaparte avesse fatto scelte diverse? Lo scoprirete in Empire, saga ucronica scritta da Jean-Pierre Pécau e disegnata da Igor Kordey! Non perdete questa nuova uscita targata Editoriale Cosmo!
Cosmo Serie Nera n. 10 – Empire
Autori: Jean-Pierre Pecau (testi), Igor Kordey (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Fantascienza
Provenienza: Francia
Prezzo: € 5,00, pp. 160, b/n
Data di pubblicazione: settembre 2014
Gli eventi storici hanno spesso ispirato molti autori di fiction. A volte però si può partire da un avvenimento immaginando che non si sia verificato. È un approccio speculativo che ha dato il la alla tendenza denominata ucronia. Una delle ucronie più conosciute è quella di Philip K. Dick che nel romanzo L’Uomo Nell’Alto Castello pensò ai nazisti come ai vincitori della Seconda Guerra Mondiale, descrivendo un mondo alternativo dominato dalle potenze dell’Asse. Nei suoi esiti più riusciti, l’ucronia provoca un effetto straniante che può risultare coinvolgente.
Empire, saga bd pubblicata dall’Editoriale Cosmo nella Serie Nera, è appunto un’ucronia. Ci sono elementi che possono essere considerati steampunk e influssi del gotico anglosassone. Ma l’atteggiamento speculativo funge da base della storia e ha a che fare con la figura di Napoleone Bonaparte. Senza spoilerare, specifico che lo sceneggiatore Jean-Pierre Pecau parte dal presupposto che il celebre francese ha compiuto scelte diverse nelle sue campagne di conquista. Di conseguenza, l’universo di Empire è differente da quello che potremmo pensare.
Sebbene Napoleone venga citato in diverse occasioni, non appare mai e la story-line è incentrata su Alexandre Saint Elme e Charles Nodier che per una serie di circostanze si recano in India, impegnati in una missione dai risvolti imprevedibili e pericolosi. Il continente indiano non è privo di elementi immaginifici. Alcuni abitanti parlano di jinn e di fate come se esistessero; ci sono dicerie su un certo Dr. Frankenstein che fa esperimenti con i cadaveri; e si discute sulla figura tenebrosa di Vlad Tepes che pare nutrirsi di sangue umano.
Gli inglesi sono presenti nel territorio e si oppongono a Napoleone. Le loro macchinazioni ruotano intorno al fantomatico ‘generale fantasma’. In effetti sembra essere lui la minaccia principale che i protagonisti dovranno affrontare. Nelle loro avventure, peraltro, incontreranno la splendida Mary Shelley, moglie del noto poeta, che ha un ruolo nel complotto ed è dotata di una mentalità femminista. Pecau delinea una trama piena di invenzioni e ricca di riferimenti culturali che spaziano dalla poesia di Lord Byron ai racconti di Poe, con echi fantascientifici. Ci sono infatti strane armi e incredibili mezzi di locomozione, automi giganteschi e un congegno utilizzato da Mary che pare una specie di anticipazione dei computer.
Tuttavia, a mio parere c’è troppa carne al fuoco e i continui rimandi a una pletora di argomenti appesantiscono la trama e ho trovato difficile seguirla. Pur non essendo un lavoro trascurabile, quindi, da Empire mi aspettavo di più. Le cose vanno invece meglio con la parte grafica. Igor Corday che forse alcuni ricorderanno per le sue esperienze marvelliane in ambito mutante fa un lavoro eccezionale e si può affermare con sicurezza che sono proprio i disegni la componente più valida di Empire.
Cordey raffigura i personaggi, i paesaggi, le navi, le costruzioni, i mezzi di locomozione e i congegni con uno straordinario stile dettagliato e minuzioso. È efficace nelle sequenze più tranquille e riflessive e cinetico in quelle imperniate su inseguimenti e combattimenti. Alterna vignette minuscole ma ricche di particolari ad altre di grandi dimensioni che catturano l’attenzione, valorizzate da una costruzione creativa e personale della tavola. In definitiva, giudico Empire un prodotto riuscito a metà: ottimo sul versante visivo ma non privo di difetti su quello dello story-arc. Da provare, comunque.