Recensione Jack Frost The Amityville Vol. 01 – Flashbook

Pubblicato il 20 Marzo 2010 alle 00:00

Autori Ko Jin-Ho (testi e disegni)

Casa Editrice Flashbook Edizioni

Provenienza Corea

Prezzo 5.90 euro

A cura di Paolo Santillo


 

Come afferma lo stesso autore ad inizio volume: ”Un giorno tanto per fare qualcosa provai a realizzare dei disegni a caso e a inserirci del testo. Fu divertente. Ero perfino quasi soddisfatto. Ciò che venne fuori in modo così strambo era il primo episodio di Jack Frost”.
Questo fumetto nasce quindi come opera di intrattenimento puro (qualcuno la definirebbe di “puro scazzo”).

Jack Frost è un manhwa dall’ambientazione scolastica, grottesco, violento e divertente. L’inizio della storia, che introduce la coprotagonista, ci catapulta subito nell’azione in maniera inconsueta e divertente.
I combattimenti forniscono ai personaggi un accenno di caratterizzazione mentre il fan service è funzionale alle gag. Per la rappresentazione grafica di Jack e della preside Helmina, l’autore è sicuramente debitore nei confronti di Kohta Hirano e del suo Hellsing, anche i loro ruoli sembrano ricordare quelli di Alucard e di Integra.
Questo primo volume presenta i personaggi principali della storia attraverso gli occhi di Ju Noa, appena giunta all’Area Nord dell’Istituto Superiore Privato Amityville (nome che risulterà familiare ai lettori di Stephen King), l’unico personaggio con una caratterizzazione vera e propria: è sua la prospettiva attraverso cui ci vengono mostrati gli avvenimenti del volume, ed è suo il punto di vista che giudica gli altri personaggi.
Questo primo numero è una sorta di teaser trailer degli eventi che si svolgeranno a partire dal prossimo volume, una guida a cosa accadrà e a cosa bisogna aspettarsi da questa storia, vale a dire molta azione, atmosfere horror, humor grottesco, non troppo fan service e una trama che per adesso non sembra prestarsi a sorprese o stravolgimenti futuri.

I disegni dell’autore sono molto puliti e precisi, con una grande cura per i dettagli non solo dei personaggi ma anche degli ambienti e dei fondali. Le tavole si dimostrano dinamiche e le scene più concitate sfiorano in qualche occasione la “confusione”, conservando però la loro comprensibilità. Oltre all’influenza di Hirano è riconoscibile un omaggio al filone Horror di Go Nagai.

L’edizione è di ottimo livello, la carta scelta non è spessa ma non mostra trasparenze, la brossura consente all’albo una amplia sfogliabilità. All’inizio sono presenti pagine a colori su carta patinata mentre la sovraccoperta è lucida e liscia.


Voto 7,5

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