Silver Surfer Parabola – Recensione I Grandi Tesori Marvel Panini Comics
Pubblicato il 22 Settembre 2014 alle 10:30
E venne un giorno in cui uno dei più amati sceneggiatori di fumetti americani incontrò uno dei più celebrati disegnatori francesi! E in quel giorno nacque Parabola, intrigante mix di American comics e bd, scritto da Stan Lee e disegnato da Moebius con protagonista il Surfista d’Argento, l’unico e solo Silver Surfer!
I Grandi Tesori Marvel – Silver Surfer Parabola
Autori: Stan Lee (testi), Moebius (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 15,00, ed. deluxe € 18,00, 25,5 x 25,5, pp. 80, col.
Data di pubblicazione: settembre 2014
Oggi non è strano vedere autori non americani nei comic-book Marvel, DC, Image e così via. Ma c’è stato un tempo in cui i professionisti stranieri non lavoravano in America. Un’eccezione era rappresentata dai sudamericani Tony De Zuniga, Ernie Chan e Alfredo Alcala che si adattarono allo stile grafico imperante negli USA. Lo stesso dicasi per l’amatissimo José Luis Garcia Lopez. E quando negli anni ottanta gli editor statunitensi cercarono di trovare autori in grado di intraprendere nuove strade narrative e grafiche si concentrarono sugli inglesi, a cominciare da Alan Moore, a causa della lingua comune.
La situazione oggi è diversa e in un clima di globalizzazione facilitato da Internet siamo abituati ai cartoonist italiani, francesi, spagnoli, a volte persino giapponesi, e altri dei paesi dell’Est che realizzano comic-book che vantano ormai un’eterogeneità estetica ed espressiva impensabile appena una quindicina di anni fa. Perciò, quando verso la fine degli eighties la Marvel annunciò una miniserie di due numeri su Silver Surfer, Parable, i lettori non riuscirono a trattenere i brividi. A scriverla fu infatti Stan Lee, in pratica il creatore, insieme a Kirby e Ditko, del Marvel Universe, che si occupava raramente di sceneggiature, impegnato in mansioni dirigenziali. E già questo era di per sé un evento.
Ma a sconvolgere tutti fu la scelta del disegnatore: il francese Moebius, penciler de Il Garage Ermetico e altri rivoluzionari capolavori della letteratura disegnata. Lo stile di Moebius non era in linea con quello Marvel e in generale americano e subito si intuì che Parabola sarebbe stato un esperimento intrigante, un connubio tra due diverse concezioni fumettistiche, diametralmente opposte. Poteva funzionare una cosa del genere?
Stan amava alla follia Silver Surfer, creato dal Re Kirby nella seminale trilogia di Galactus pubblicata su Fantastic Four, e ne aveva scritto la prima, mitica serie illustrata da John Buscema. Non aveva ottenuto successo ma Stan non rinunciò mai al sogno di riprendere il Surfista (cosa che in effetti avvenne con due graphic novel disegnate rispettivamente da John Byrne e da John Buscema). Fu quindi logico per lui scrivere una storia del malinconico Surfista d’Argento, il supereroe da lui più amato. E in un certo qual modo l’alieno di Zenn-La era appropriato per Moebius, dato che si era spesso occupato di saghe fantascientifiche e visionarie.
Lee scrisse quindi un’avventura al di fuori della continuity ufficiale con i testi ridondanti, poetici, ‘quasi teatrali’, come affermò lo stesso Moebius, che l’avevano reso celebre. E Moebius, dal canto suo, illustrò Silver Surfer secondo le tipiche convenzioni bd, con una fluidità essenziale che rimandava alle sue opere più famose. Il risultato fu uno sconcertante ibrido di due scuole fumettistiche. Lee inserisce Surfer in un contesto atemporale e affronta, come è facile intuire dal titolo dell’opera, il tema della fede. In tale situazione un ruolo importante lo gioca un predicatore, non esente da pulsioni discutibili, e che non vede di buon occhio l’alieno Silver Surfer. Le cose cambiano drasticamente quando giunge il divoratore di mondi Galactus. Tutto sembra perduto e solo Norrin Radd può forse salvare l’umanità dalla terribile creatura.
È un luogo comune definire Parabola un capolavoro. A mio avviso, però, non lo è. Intendiamoci, si tratta di un’opera superiore alla media. I testi di Lee sono efficaci; e i disegni di Moebius impeccabili. Il suo Silver Surfer è raffinato, stilizzato, e fece scuola poiché anni dopo Ron Garney, nella run di Silver Surfer ideata da J.M. De Matteis, lo disegnò proprio seguendo questo modello. Galactus è imponente e intimidente e i paesaggi urbani della città in cui si svolge l’azione nonché le sequenze ambientate nello spazio hanno una valenza suggestiva.
Tuttavia, la trama è esile e Parabola si riduce a un esperimento fine a se stesso nato dalla curiosità di vedere l’improbabile collaborazione di due mostri sacri del fumetto troppo diversi tra loro. Per me i capolavori sono altri e Parabola non è rivoluzionario ed epocale come invece sarebbe potuto essere. L’edizione attuale della Panini è pregevole e il formato rende giustizia alle splendide illustrazioni di Moebius; la versione deluxe è poi impreziosita da un interessante apparato redazionale e un’intervista al compianto artista francese. E specifico che Parabola è comunque importante e non può mancare nella collezione di un estimatore dei fumetti. Ma è solo un lavoro di discreto livello.