Clockwerx – Metallo e Vapore: Recensione Fantastica 6 Mondadori Comics

Pubblicato il 20 Settembre 2014 alle 18:00

Arriva un’intrigante saga steampunk ambientata nell’Inghilterra del 1897 imperniata su robots, associazioni segrete e avventurieri senza scrupoli: Clockwerx! Non perdete questo volume della collana Fantastica, consigliato a tutti gli estimatori della fantascienza e del fumetto bd!

Fantastica vol. 6 – Clockwerx

Clockwerx

Autori: Jason Henderson, Tony Selvaggio, Izu (testi), Jean-Baptiste Hostache (disegni)
Casa Editrice: Mondadori Comics
Genere: Fantascienza
Provenienza: Francia
Prezzo: € 14,99, pp. 114, col.
Data di pubblicazione: agosto 2014

La serie Fantastica sin dal principio è stata caratterizzata dalla qualità delle proposte, classificabili nell’ambito del fantasy, della fantascienza e dell’horror. E questo sesto volume lo conferma. Si tratta di un’opera steampunk nell’impostazione, ispirata alle atmosfere narrative di autori come Wells e Verne ma non prive di influssi cyber alla K.W. Jeter, tanto per intenderci. Mi riferisco a Clockwerx che Mondadori Comics pubblica in un’unica soluzione. Scritta dagli abili Jason Henderson, Tony Selvaggio e Izu, è ambientata nella Gran Bretagna del 1897. Gli autori delineano una story-line avvincente, ricca di colpi di scena, immaginifica, visionaria e valorizzata da un ritmo veloce che non concede tregua al lettore.

Uno dei protagonisti principali è Matt Thurow, ex agente di Scotland Yard. È successo qualcosa con i suoi superiori e perciò ha lasciato l’agenzia ed è inoltre tormentato dal senso di colpa a causa di un avvenimento traumatico accaduto a sua sorella. Per una serie di circostanze rimane coinvolto in avvenimenti incredibili che rischiano di trasformare Londra in una zona di guerra. Nella capitale britannica, infatti, agisce la coraggiosa Molly Vane. Costei è un ingegnere e, coadiuvata da un gruppo di alleati, cerca di sventare le macchinazioni di una società segreta denominata Golden Shell.

Ma l’elemento sorprendente della vicenda è rappresentato dai cosiddetti Clockwerx. Sono robot che mettono a ferro e fuoco Londra e che il perfido Lord Oak, leader della Golden Shell, intende utilizzare per scopi loschi. In realtà, è stata Molly a costruirli, dal momento che in precedenza aveva collaborato con la Golden Shell, ignorandone le finalità discutibili. E ora è nato un conflitto tra la ragazza e l’organizzazione e Matt, suo malgrado, rimarrà implicato nella faida. Per giunta, un altro elemento chiave dello story-arc è il luciferium, sostanza misteriosa che, se usata in maniera sbagliata, potrebbe provocare terribili disastri.

Clockwerx è un fumetto che fa dell’azione il dettaglio essenziale e molti momenti delle trama ricordano certe pellicole di Luc Besson. È un’opera non banale, con testi ben curati e dialoghi ironici e intriganti. La caratterizzazione dei personaggi è indovinata, sebbene a volte questi risultino un po’ schematici: Molly è intrepida e volitiva; Matt è al contempo riflessivo ma anche sbruffone e provocatorio; mentre Lord Oak fa pensare ai cattivi dei romanzi gotici o della narrativa pulp. Da un certo punto di vista, non c’è nulla di innovativo in Clockwerx ma il lavoro è ottimo e la vicenda, tra bordelli, bettole, vicoli oscuri e ville lussuose, è ben costruita. Pur scrivendo una storia di intrattenimento, comunque, gli autori sfiorano la tematica importante della tecnologia e della scienza e soprattutto delle problematiche etiche e morali provocate da un malinteso senso del progresso. E pure per questo motivo il volume è da tenere d’occhio.

Per ciò che concerne la parte grafica, il penciler Jean-Baptiste Hostache è perfetto. Il suo stile è elegante, fluido, dinamico e molte figure (quella di Molly in particolare) hanno una plasticità notevole. Ammirevoli sono poi le pagine basate sull’azione e gli inseguimenti, dotate di incredibile dinamicità. Ma non sono da trascurare le certosine raffigurazioni dell’architettura tardo-vittoriana, degli interni delle locande e delle abitazioni, delle strade buie di Londra e soprattutto dei robot minacciosi e monumentali. Sono altresì da lodare i colori crepuscolari dello stesso Hostache che contribuiscono a rendere ulteriormente suggestivo il lavoro. Insomma, come ho scritto all’inizio, anche stavolta Fantastica si conferma essere una collana di alto livello. Da provare.

Voto: 9

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