Recensione “Recast” vol. 1 – Renoir Comics
Pubblicato il 4 Novembre 2010 alle 11:41
Autore: Kye Seung-Hui
Editore: Renoir Comics
Provenienza: Corea
Prezzo: € 5,90
JD è un giovane apprendista mago che vive in campagna con il nonno Grifford, aiutandolo con il suo lavoro di custode cimiteriale. Durante una ronda notturna, anziché avere a che fare con i soliti spiritelli, JD viene attaccato da un feticcio inviato dal quarto mondo, ossia la dimensione infernale.
Da quel momento, gli eventi precipitano e Grifford comprende che è giunto il tempo di cambiare aria e mettere in salvo JD. Tuttavia nuovi feticci si fanno avanti, svelando la reale natura del giovane protagonista e il misterioso legame che unisce Grifford al quarto mondo. Inizia così per JD una frenetica fuga da chi intende eliminarlo, alla ricerca della verità sul potente incantesimo di Recast, con cui il nonno gli ha donato la vita.
Renoir propone in Italia “Recast”, manhwa d’azione dai toni fantasy. La serie è conclusa e si compone di sei volumi.
Il tratto di Seung-Hui è deciso e spesso, molto marcato nella rappresentazione sia delle figure maschili che di quelle femminili, con una scarsa modulazione dello spessore anche nella definizione delle ambientazioni. Il disegno è nel complesso molto ben curato, con grande attenzione per i dettagli, soprattutto con riferimento alla caratterizzazione dei costumi e delle armi. Da questo punto di vista, “Recast” è un’opera ricca di spunti originali, con personaggi stravaganti e ben costruiti a livello grafico.
Le tavole sono tuttavia confuse nella loro struttura, con una disposizione delle vignette non sempre chiara, che rende poco scorrevole la lettura. Inoltre, l’uso massiccio di retini sia per gli sfondi che per gli “effetti speciali” e le rifiniture appesantiscono non poco il disegno, creando un effetto caotico e poco equilibrato.
Seung-hui dimostra grande capacità espressiva nel giocare con lo stile deformed delle gag, ma questa sua propensione a optare per risvolti comici anche nelle sequenze d’azione non giova ad una narrazione a volte frettolosa, spezzando i momenti di tensione e dando l’impressione che i protagonisti non facciano mai sul serio, anche quando proseguendo nella lettura, si comprende che la situazione era effettivamente drammatica.
Qualche difetto nella gestione delle espressioni e della gestualità in stile normale. L’impiego delle linee cinetiche non riesce a sottolineare con sufficiente forza i momenti più intensi delle vicende, creando spesso un effetto di rigidità che stride con la tensione che invece la storia esprime.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, questi risultano per lo più stereotipati, in contrasto con la grande cura con cui vengono invece disegnati i loro abiti e le loro armi. Elemento peculiare è lo stile con cui vengono rappresentate le figure femminili, dalle corporature indubbiamente armoniose ma piuttosto muscolose e poco aggraziate.
Discutibile la scelta di affidare a schede apposite le spiegazioni delle caratteristiche del mondo in cui la storia è ambientata, per di più anticipando eventi, luoghi e personaggi non ancora apparsi. Una simile impostazione non fa che alimentare la confusione, disperdendo l’attenzione del lettore, già alle prese con passaggi narrativi eccessivamente veloci e non adeguatamente sviluppati.
L’edizione italiana è molto buona sotto il profilo della confezione: sovraccoperta, rilegatura solida, carta bianca resistente e inserto a colori. Ci sono tuttavia svariati problemi di impaginazione, con molte tavole tagliate. I testi non risultano sempre scorrevoli e comprensibili. L’adattamento delle onomatopee lascia un po’ a desiderare per via di un font che mal si adatta al tono generale dell’opera.
Nel complesso, “Recast” è una lettura piacevole, con alcuni guizzi di originalità da non sottovalutare. Consigliato agli amanti del genere fantasy.
VOTO: 6+