YaYa 1: La Fuga – Recensione ReNoir Comics
Pubblicato il 29 Settembre 2014 alle 16:30
ReNoir Comics porta in libreria un’opera dolce e commovente, di due esordienti molto talentuosi!!
YAYA 1: LA FUGA
Autori: Jean Marie Ormont, Patrick Marty, Charlotte Girard, Golo Zhao
Editore: ReNoir Comics
Genere: Graphic Novel
Formato: 96 pagine, colori, 13×18 brossurato
Prezzo: 7.90 euro
Ottima iniziativa quella di Renoir Comics, quella di portare in Italia una serie originale e promettente come Yaya , che ricorda un po’ nelle atmosfere uno dei tanti capolavori dello studio Ghibli.
Siamo a Shangai, 1937. Un periodo non tranquillo per la città: l’Impero giapponese ha dichiarato guerra alla Repubblica di Cina, presto la città verrà travolta dai bombardamenti.
Ci vengono però inizialmente mostrate le vite parallele di due ragazzi che vivono in maniera opposta: Tuduo, ragazzino di strada che vive grazie alle sue abilità di acrobata, racimolando qualche spicciolo; mentre dall’altra parte vediamo Yaya, ragazzina di ottima famiglia che vive un po’ estraniata dal mondo, abilissima suonatrice di pianoforte e sempre accompagnata da Pipo, uccellino parlante e suo amico inseparabile.
Yaya non ha occhi che per il suo pianoforte: subito all’inizio della storia scappa ai genitori per intrufolarsi su una nave e suonare il pianoforte, e qui avviene il suo primo incrocio inconsapevole con Tuduo. La ragazzina, non rendendosi conto della situazione, sembrerà addirittura invidiare Yuduo, che pur sporco e povero sembra poter fare davvero quello che vuole.
Il ragazzino però ha una vita più problematica: pur essendo sempre allegro e spensierato, deve sottostare alle angherie di Zhu, che lo tratta male e lo sfrutta.
La storia procede per tavole parallele: da una parte la bellissima residenza di Yaya, con colori gialli e accesi: la ragazzina si scontra forse per la prima volta con la vita reale, scoprendo di non poter partecipare al concorso che tanto sognava per la guerra, che costringe la sua famiglia a lasciare la città l’indomani.
Dall’altro lato tavole con colori blu, scuri, cupi che ci mostrano la situazione di Tuduo, costretto a vivere in una baracca con altri ragazzini. Davvero bella questa parte della storia, con un contrasto di colori e contenuti che però ci mostra due personaggi che, pur nelle loro situazioni diverse, sono pronti a scappare dalle loro famiglie.
Tuduo vuole evitare che un altro ragazzino, Xiao, sia vittima delle angherie di Zhu, mentre Yaya fugge per evitare di partire e partecipare a tutti i costi al concorso di piano. Due ragazzini, quasi bambini, ma con una personalità forte e definita che rendono semplice affezionarsi a loro.
La seconda parte della storia è più cupa: iniziano i bombardamenti, i colori virano sul grigio(tranne in un unico, splendido momento di verde), la città comincia a cadere in rovina. I due ragazzini in fuga finalmente si incontrano, ma la conclusione della vicenda è rimandata al prossimo volume.
Con una scrittura semplice ma temi impegnativi, Yaya colpisce subito positivamente. Ma sicuramente gran parte della buona impressione è fornita dagli splendidi disegni di Golo Zhao. IL fumetto è in formato particolare, abbastanza piccolo, che permette di avere tavole generalmente senza vignette. In questo modo sembra di assistere ad una successione quasi di quadri, che oltre ai personaggi caratterizzano e descrivono minuziosamente gli ambienti: dal porto alla baracca, dalla camera di Yaya alla città bombardata. Il tratto è morbidissimo, un vero piacere per gli occhi, e i colori esaltano i disegni: pastelli con tinte mai eccessivamente forti, sempre ben calibrate.
Yaya quindi promette bene, se riuscirà a non ripetersi troppo e a coinvolgere il lettore: questo primo vuole merita comunque di essere letto almeno per il reparto grafico.