Fabian Gray Five Ghosts n. 1 – Recensione Almanacco Cosmo n. 3
Pubblicato il 9 Settembre 2014 alle 10:30
Editoriale Cosmo propone il fumetto Image che ha esaurito la prima tiratura dopo un giorno dall’uscita nel mercato americano: Five Ghosts! Chi è Fabian Gray? E perché alcuni demoni ce l’hanno con lui? Scopritelo in questo albo scritto da Frank J. Barbiere e disegnato da Chris Mooneyham!
Almanacco Cosmo n. 3 – Fabian Gray Five Ghosts n. 1
Autori: Frank J. Barbiere (testi), Chris Mooneyham (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Horror
Provenienza: USA
Prezzo: € 6,90, pp. 120, col.
Data di pubblicazione: agosto 2014
Ormai l’Editoriale Cosmo non è più sinonimo di bd e ha iniziato a proporre fumetti di varie nazionalità. Non potevano quindi mancare opere di provenienza statunitense. Oltre al classico Flash Gordon, dovremo abituarci a vedere quindi comics USA tradotti dai Cosmonauti e le cose annunciate si preannunciano interessanti. Fabian Gray, pubblicato nella collana Cosmo Color, appartiene a questo genere di produzioni.
Five Ghosts: The Haunting of Fabian Gray è uscito l’anno scorso negli Stati Uniti grazie alla Image, l’etichetta fondata da Todd McFarlane e altri transfughi della Marvel che si è conquistata da tempo una buona fetta del mercato americano. Ha fatto discutere poiché il primo numero è andato subito esaurito ad appena un giorno dall’uscita, suscitando un entusiasmo incredibile. Scritto da Frank J. Barbiere che forse i Marvel fan ricordano per il primo annual di New Avengers e disegnato da Chris Mooneyham, appartiene al genere horror. Ma l’entusiasmo provocato è meritato? Cerchiamo di capirlo.
Barbiere introduce il protagonista della saga, Fabian Gray, avventuriero, cercatore di tesori alla Indiana Jones e spesso e volentieri ladro. È un uomo discutibile che per una serie di circostanze entra in possesso di una pietra che gli conferisce eccezionali poteri. L’oggetto è in realtà intriso dell’energia del sogno e i poteri che concede hanno un prezzo. Fabian, infatti, viene posseduto da ben cinque spettri, tutti legati al mondo letterario, e per colpa loro è implicato in un intricato complotto che coinvolge nazisti, infidi sacerdoti di culti ancestrali e creature mostruose. Il passato del personaggio gioca poi un ruolo importante e coloro che leggeranno l’albo ne sapranno di più.
Barbiere gioca naturalmente con atmosfere macabre e horror, ispirandosi alla narrativa pulp e ai b-movie. L’azione è preponderante e i momenti introspettivi non sono molti. Più che altro l’autore delinea una trama di intrattenimento che fa del ritmo adrenalinico l’elemento essenziale e da questo punto di vista funziona. Non manca un curioso citazionismo e i riferimenti a Shakespeare sono ricorrenti ma si rilevano pure collegamenti ai miti di Lovecraft, in un riuscito mix di cultura ‘alta’ e suggestioni pop. L’opera in sé non è male ma non un capolavoro o un comic-book innovativo. Diciamo che è in linea con le testate mainstream del comicdom e niente di più. Ci si può dunque chiedere come mai abbia suscitato tanto clamore e, sinceramente, non sono in grado di fornire una risposta.
In ogni caso, potrà piacere ai fan di Hellboy e nel complesso il livello è accettabile. Dal canto suo, il penciler Chris Mooneyham, già messosi in luce con un altro horror, Anathema, fa un buon lavoro ed è funzionale, benché non si discosti più di tanto dagli standard visivi del mercato a stelle e strisce. È a suo agio nelle sequenze d’azione, caratterizzate da spiccata sensibilità cinetica e dinamismo innegabile, mentre è statico in quelle più tranquille. Il tratto è comunque valorizzato dai colori foschi e cupi di Lauren Affe e di S.M. Vidaurri e il risultato è accettabile. Lo ripeto: Fabian Gray non è innovativo e meno che mai un capolavoro ma potrà incontrare il favore degli amanti dell’horror. Da tenere d’occhio.