Recensione Batman Confidential 5 – Hai Capito I Tuoi Diritti? – Planeta

Autori: Andrew Kreisberg (testi), Scott McDaniel (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95 16,8 x 25,7 pp. 148

Giunge al quinto numero Batman Confidential versione Planeta che sta presentando episodi tratti dall’omonimo serial americano che ha sostituito lo splendido Legends of the Dark Knight, passato alla storia come uno dei mensili migliori e più ‘d’autore’ mai dedicati al Cavaliere Oscuro. L’edizione degli editori spagnoli alterna storie tratte dal comic-book in questione con altre provenienti da miniserie o speciali vari, tutte però ambientate nei primi anni di attività del detective incappucciato.

Finora abbiamo letto prodotti interessanti ma, a mio avviso, non esattamente all’altezza di quelli di Legends. Tuttavia, questo numero si distingue dai precedenti per una maggiore incisività a livello testuale e contenutistico. Il volume, intitolato ‘Hai Capito I Tuoi Diritti?’, presenta episodi tratti dai nn. 22-25 e 29-30 di Batman Confidential: di fatto due trame, anche se, fondamentalmente, compongono un’unica run.

Come è facile intuire dalla cover, al centro dei riflettori c’è il Joker, il nemico più temibile di Batman, qui presentato all’inizio della sua inquietante carriera criminosa. E naturalmente tutti sanno che il Clown del Crimine, nel corso dei decenni, è stato presentato in svariati modi: a volte buffone da strapazzo; altre perverso psicopatico, a seconda degli autori coinvolti.

In questo caso, lo scrittore di turno è Andrew Kreisberg, conosciuto per essere l’attuale sceneggiatore di  Freccia Verde e Black Canary, ma anche per essere stato l’autore di un fumetto bizzarro e intrigante, Helen Killer, pubblicato dall’Arcana, nonché autore televisivo. E tra i suoi lavori per il piccolo schermo si deve citare ‘Boston Legal’, uno dei telefilm polizieschi più seguiti negli ultimi anni.

E gli stilemi polizieschi, con un pizzico di noir, sono evidenti nella storia in questione. Kreisberg ha scelto di rappresentare il Joker come una via di mezzo tra il classico pagliaccio farsesco e l’agghiacciante psicopatico sullo stile del Killing Joke di Alan Moore, senza, certo, arrivare a quei livelli, ma tenendolo chiaramente presente come modello da seguire.

In una Gotham City, quindi, che ha appena incominciato a fare i conti con la figura di Batman, appare il Joker che, dopo una serie di crimini viene arrestato e processato. Tuttavia, il pazzoide non si fermerà qui e continuerà a rendersi responsabile di decessi sempre più rabbrividenti, persino quando si trova in un’aula di tribunale o al chiuso in una cella. Ed è in questo frangente che Bruce Wayne comprenderà che il Joker sarà destinato a diventare la sua nemesi principale.

Un poliziotto del GCPD, per giunta, complicherà la situazione: con un passato difficile di alcolismo, rimane sconvolto per la perdita della moglie per colpa del Joker (e in questo caso la perfidia di quest’ultimo raggiunge livelli notevoli, specie dal punto di vista psicologico!) e il suo equilibrio mentale ne sarà compromesso, forse irreparabilmente.

Saranno della partita anche il Commissario Gordon e sua figlia Barbara, ancora bambina, protagonista peraltro di una sequenza che, a modo suo, sembra preludere al terribile destino a cui, negli anni successivi, andrà incontro in The Killing Joke. E c’è anche l’apparizione di Renée Montoya, qui ancora una recluta del corpo di polizia. La storia si legge con piacere e i testi di Kreisberg sono validi e lo scrittore è stato capace, in particolare, di delineare abilmente le psicologie di tutti i personaggi.

I disegni di Scott McDaniel, conosciuto ai più per Daredevil e Nightwing, sono efficaci; anche se, secondo me, in passato ha fatto di meglio e il suo tratto grafico avrebbe avuto bisogno di una maggiore rifinitura. Nel complesso, comunque, questo numero di Batman Confidential è senza dubbio adulto nei toni, rispetto ai primi quattro, e sufficientemente in grado di catturare l’attenzione del lettore, grazie a una buona dose di suspense. E non è poco.

Voto: 7 ½