Il Fuoco della Vendetta – Recensione in anteprima
Pubblicato il 25 Agosto 2014 alle 23:44
Rust Belt, regione industriale in crisi economica nel nord-est degli USA. Russell Baze è un brav’uomo che si guadagna da vivere lavorando in un’acciaieria, è innamorato di sua moglie Lena e cerca di tenere suo fratello Rodney fuori dai guai mentre loro padre sta morendo di cancro. Finito in carcere per uno sfortunato incidente, Russell ne uscirà trovando la propria vita irrimediabilmente cambiata e dovrà vedersela con un sanguinario signore della droga.
Il fuoco della vendetta
Titolo originale: Out of the furnace
Genere: Drammatico, thriller
Regia: Scott Cooper
Interpreti: Christian Bale, Woody Harrelson, Zoe Saldana, Willem Dafoe, Casey Affleck, Forest Whitaker
Paese: USA, Regno Unito
Durata: 116 min.
Casa di produzione: Appian Way, Energy Entertainment, Red Granite Pictures, Relativity Media, Scott Free Productions
Distribuzione (Italia): Indie Pictures
Data di uscita: 6 dicembre 2013 (USA), 27 agosto 2014 (Italia)
Salito alla ribalta nel 2009 con Crazy Heart, che valse l’Oscar a Jeff Bridges come Miglior Attore Protagonista, Scott Cooper dirige stavolta un teso western moderno puntando su un cast d’alta caratura al servizio però di una sceneggiatura imperfetta e prevedibile che propone una serie di spunti male approfonditi. Il film è prodotto, tra gli altri, da Leonardo Di Caprio e dalla Scott Free di Ridley Scott e di suo fratello, il compianto Tony.
Per la sceneggiatura, Cooper si è ispirato da un articolo riguardante Braddock, una cittadina industriale vicino a Pittsburgh piagata da corruzione e ingiustizia sociale, nella quale è ambientato il romanzo Out of this Furnace, scritto da Thomas Bell ed edito nel 1941. Lo scenario risulta però un semplice pretesto per imbastire la solita storia del brav’uomo che si trasforma nel giustiziere della situazione.
Christian Bale, straordinario come sempre, sembra aver fatto l’abitudine al ruolo dell’eroe antieroe che deve incanalare la propria rabbia e aggirare la legge per affrontare i criminali indossando la maschera di Batman o, come in questo caso, imbracciando un più prosaico fucile. Impiegato in un’acciaieria le cui esalazioni hanno già causato il cancro a suo padre, Russell conduce una vita tranquilla ed è benvoluto dalla comunità.
Casey Affleck è Rodney, fratello minore di Russell (curiosamente Casey è il fratello di Ben Affleck che erediterà da Bale il manto del Batman cinematografico), marine che ha visto l’inferno in guerra e non vuol saperne di fare un lavoro qualunque. Decide così di impelagarsi in sanguinari incontri di lotta clandestini con un bookmaker, interpretato da Willem Dafoe, in debito con Curtis, folle e spietato signore della droga locale, magistralmente tratteggiato da Woody Harrelson, perfetta nemesi di Bale.
Il percorso del protagonista, da uomo mite e accomodante a giustiziere assetato di vendetta, non convince del tutto. In particolare, la parentesi carceraria che dovrebbe sottolineare tale transizione, viene inserita nella narrazione in maniera forzosa e poco organica. Zoe Saldana è la deliziosa moglie di Russell ma sembra stare nel film solo per necessità di un personaggio femminile. Lascerà il compagno per stare con il capo della polizia, interpretato da Forest Whitaker, incapace di opporsi alla delinquenza locale. Un mutamento nella vita di Russell che lo porta ad accumulare e reprimere altra rabbia ma non sembra davvero fondamentale per quello che è l’arco narrativo principale.
Nonostante qualche risvolto pretestuoso e poco credibile al servizio di una vicenda prevedibile, il film riesce a trascinare grazie ad un’ottima regia, un buon montaggio e all’indubbio carisma dei personaggi, un paio di sequenze thrilling ben concepite, i violentissimi incontri di lotta clandestina a favore della componente action ed il buon mezzogiorno di fuoco finale tra Bale e Harrelson.
Opera riuscita a metà, a tratti maldestra, che vorrebbe raccontare la metamorfosi di un uomo favorita da un ambiente sociale difficile nel quale convergono diversi disagi, dalla condizione dei veterani di guerra alla crisi economica, si riduce invece ad essere un convenzionale film di genere raccontato attraverso uno sguardo autoriale ma che non soddisfa del tutto. Bale e Harrelson valgono il prezzo del biglietto.