The Flash – Pilot: Recensione

Pubblicato il 11 Agosto 2014 alle 19:30

Un incidente durante un esperimento con un acceleratore di particelle causa una terribile tempesta su Central City e un fulmine colpisce il giovane investigatore CSI Barry Allen mandandolo in coma. Il ragazzo si sveglia nove mesi dopo scoprendo di aver acquisito un’incredibile supervelocità e cerca di controllarla con l’aiuto di un gruppo di scienziati degli STAR Labs. L’esplosione dell’acceleratore ha però creato altri metaumani, alcuni dei quali decidono di impiegare i loro poteri per scopi criminali. Barry decide allora di mettere le sue nuove capacità al servizio della giustizia proteggendo la città nei panni del vigilante mascherato chiamato Flash.

The Flash – Pilot

Flash

Genere: Supereroi, fantascienza
Regia: David Nutter
Interpreti: Grant Gustin, Candice Patton, Rick Cosnett, Danielle Panabaker, Carlos Valdes, Tom Cavanagh, Jesse L. Martin, John Wesley Shipp, Stephen Amell
Provenienza: USA
Durata: 45 min.
Casa di produzione: Berlanti Productions, DC Entertainment, WB Television
Emittente (USA): CW Television Network
Data di messa in onda (USA): 7 ottobre 2014

Durante la seconda stagione di Arrow, serie tv di grande successo dedicata al vigilante di Star(ling) City, è stato introdotto Barry Allen, interpretato da Grant Gustin, protagonista della nuova serie spin-off dedicata a Flash, il velocista scarlatto di Central City, che va ad ampliare il DC Universe televisivo. Stando a questo pilot, siamo di fronte all’ennesimo prodotto per teenagers terribilmente derivativo e privo di idee.

Quello di Grant Gustin è un Barry Allen lontanissimo dalla sua controparte fumettistica e sembra voler rifare il verso, sia nella somiglianza estetica che nelle dinamiche narrative, al Peter Parker di The Amazing Spider-Man. Siamo di fronte al solito nerd sfigato e pasticcione i cui nuovi poteri gli addosseranno ulteriori responsabilità e qualche muscoletto in più. Resta inoltre da capire come possa un ragazzo di circa venticinque anni essere già un detective CSI.

La back-story del protagonista è fedele a quella del fumetto. Quando Barry era piccolo, sua madre venne uccisa da un misterioso villain e la colpa ricadde su suo padre, qui interpretato da John Wesley Shipp, il Flash della serie tv anni ’90. Barry ha quindi giurato a se stesso di scoprire l’identità del vero assassino per scagionare suo padre e tirarlo fuori di prigione. Per chi conosce già l’opera originale, il mistero chiaramente non sussiste.

Interesse sentimentale del protagonista è Iris West, la graziosa Candice Patton (cambiare etnia ad almeno un personaggio in ogni trasposizione da un fumetto sembra essere diventata la norma). Anche in questo caso siamo di fronte ad un personaggio terribilmente banale. Oltre a lavorare in una caffetteria, come la Lana Lang di Smallville, è la figlia di un detective del dipartimento, come Laurel Lance in Arrow e Gwen Stacy in The Amazing Spider-Man, ed ha una relazione con Eddie Thawne, il bellone perfettino del dipartimento che pure non riserverà misteri ai lettori del fumetto e il triangolo sentimentale si preannuncia già stucchevole.

Similmente a quanto accadeva nella serie anni ’90, Barry cerca di controllare i suoi nuovi poteri con l’aiuto di un gruppo di scienziati degli STAR Labs, inesistenti nel fumetto. I giovani Cisco e Caitlin ricordano fin troppo Leo e Gemma di Agents of SHIELD. A loro si aggiunge lo scienziato Harrison Wells, responsabile dell’esperimento con l’acceleratore di particelle e rimasto paraplegico dopo l’incidente. E’ il vero elemento enigmatico della storia.

In Smallville la presenza di tanti metaumani in una cittadina del Kansas veniva giustificata attraverso la pioggia di meteoriti kryptoniane giunte insieme all’astronave di Kal-El. Anche qui, tutti gli esseri con superpoteri di Central City hanno come ceppo comune la stessa tempesta da cui ha origine Flash. Primo villain della serie è il Mago del Tempo, sempre in versione teenagers-idolo delle ragazzine.

Il pilot, come presumibilmente il resto della stagione, è strutturato come un CSI supereroistico dal tono piuttosto dimesso. Da un punto di vista iconografico, abbastanza discutibile la prima apparizione di Flash con un costume privo di simbolo e una maschera per l’ossigeno in faccia. Gli effetti digitali sono ovviamente di qualità televisiva e, almeno per ora, non ci sono grosse idee per le sequenze d’azione a supervelocità. Il cameo di Stephen Amell nel ruolo di Arrow è totalmente superfluo.

Una serie tv che nasce abbastanza male, troppo al servizio di un pubblico under 16, sorretta malamente da caratterizzazioni deboli, dinamiche trite e ritrite ed eccessiva prevedibilità. Un po’ The Amazing Spider-Man, un po’ CSI e un po’ Smallville. Un polpettone indigesto.

Voto: 4

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