Il Mitico Thor vol. 3 – Recensione Marvel Masterworks Panini Comics

Pubblicato il 9 Agosto 2014 alle 10:30

Ritorna la magia della Marvel anni sessanta con il terzo Masterwork dedicato al Dio del Tuono Thor! Incredibili avvenimenti sconvolgono la vita dell’eroe di Asgard in un volume che propone classici indiscussi del fumetto americano firmati Stan Lee e Jack Kirby!

Marvel Masterworks – Thor vol. 3

MARVEL MASTERWORKS THOR 3

Autori: Stan Lee (testi), Jack Kirby (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 25,00, 17 x 26, pp. 280, col.
Data di pubblicazione: agosto 2014

Come ho scritto in altre occasioni, quando Stan Lee ideò Thor, il celeberrimo Dio del Tuono del Marvel Universe, in principio lo inserì in contesti tipicamente supereroici. Nell’impostazione iniziale, infatti, Thor doveva essere una specie di Superman della Casa delle Idee e in effetti le situazioni narrative erano assimilabili a quelle dell’Uomo d’Acciaio. L’unica importante eccezione era rappresentata dal perfido Loki, il dio del male. Con il passare dei mesi, tuttavia, il Sorridente si rese conto che esisteva un intero pantheon mitologico da utilizzare e, coadiuvato dal Re Jack Kirby, inserì nelle trame elementi fantasy che divennero, episodio dopo episodio, sempre più importanti.

Questo terzo Masterwork che ripropone le storie degli anni sessanta di Thor è importante poiché è proprio a questo punto che il comic-book cambia nome da Journey Into Mystery in Mighty Thor, con il mondo di Asgard e le sue vicissitudini che diventano il fulcro della narrazione. In pratica, la serie si trasforma in un riuscito mix di supereroismo, fantasy e science-fiction mentre le vicende quotidiane e urbane dell’alter ego mortale di Thor, il dr. Donald Blake, assumono minore rilevanza. Bisogna altresì specificare che queste storie, pubblicate nei nn. 126/139 della testata originale, sono ancora oggi reputate capolavori indiscussi della Marvel e non dovrebbero mancare nella collezione di un appassionato.

Lee e Kirby portano a conclusione il deflagrante scontro tra Thor e il dio greco Ercole, a causa di un malinteso sulla bella Jane Foster. Ma è il pretesto che Lee utilizza per delineare una story-line imperniata sulle macchinazioni di Plutone e Ippolita che odiano Ercole e con l’inganno lo condannano a un esilio nel mondo degli Inferi. Thor, dal canto suo, dopo aver ceduto alla furia combattiva, cosa indegna per una divinità, viene punito dal padre Odino e costretto a combattere le orde infernali di Plutone allo scopo di salvare Ercole. È qui che la serie si trasforma e diviene uno splendido esempio di fantasy contemporaneo.

Lee scrive testi ridondanti e retorici (ma anche ironici) che certamente risentono dell’epoca in cui vennero concepiti; ma restano efficaci e il ritmo delle trame è indiavolato, con eventi che si succedono senza tregua. Dopo aver quindi sancito la nascita ufficiale dell’amicizia tra Thor ed Ercole, il Dio del Tuono affronta il traditore Seidring in una delle storie più belle e suggestive del comic-book. E poi il vulcanico Lee introduce altri personaggi e concetti fondamentali: la misteriosa Tana Nile, il Registratore e i Colonizzatori di Rigel, per esempio, in episodi dalle atmosfere cosmiche che ricordano Fantastic Four. E non si può non citare il pazzesco Ego, il Pianeta Vivente, che consentirà a Kirby di visualizzare paesaggi immaginifici e visionari di grande potenza espressiva.

È il turno poi dell’Alto Evoluzionario e dei suoi Ani-Uomini e il terribile Uomo Bestia che negli anni seguenti avranno un ruolo importante nella saga di Warlock. E in un simile contesto, il lato umano di Thor, Don Blake, non esiste quasi più. Ormai era chiaro che la serie non poteva basarsi sulle atmosfere degli inizi e Lee, stravolgendone lo status quo, elimina Jane Foster, che pure si era rivelata cruciale in passato. Nello storico, splendido episodio del n. 136, la donna si dimostra indegna di ottenere l’immortalità ed esce per sempre dalla vita di Thor. Al suo posto giunge la dea Sif che nel giro di poco tempo diventerà l’amatissima compagna dell’eroe.

È proprio Sif, infatti, che affiancherà Thor negli ultimi capitoli del volume, riguardanti la minaccia del mostruoso Ulik e dei troll delle rocce. Inutile specificare che anche gli altri personaggi di Asgard occupano spazio notevole nelle trame, da Balder ai Tre Guerrieri, da Heimdall allo stesso Odino. Nel libro è poi presente il secondo annual di Thor, collocato in epoca ancestrale e imperniato su un titanico scontro tra Thor e il letale Distruttore.

Dei testi di Lee abbiamo già parlato. Resta da dire che i disegni di Kirby, assistito da Vince Colletta alle chine, assumono quella tridimensionalità che in precedenza era mancata a causa di inchiostratori non sempre all’altezza. Le sue divinità sono maestose e carismatiche e le tavole d’azione hanno un dinamismo ancora oggi di sorprendente modernità. La rappresentazione delle oscure lande dell’inferno di Plutone, quelle inconcepibili del pianeta Ego e l’immensità degli spazi siderali che costituiscono lo sfondo della saga di Rigel sono suggestive come non mai. In alcune tavole, per giunta, il Re si concede gli esperimenti con gli inchiostri e le fotocopie che furono uno degli elementi più peculiari del suo stile, di effetto sorprendente, specialmente se si pensa che furono realizzati in un’epoca in cui la grafica computerizzata neanche esisteva. Insomma, questo Masterwork è da non perdere.

Voto: 8

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