L’Incredibile Hulk di Peter David vol. 2 – Ground Zero – Recensione Panini
Pubblicato il 8 Agosto 2014 alle 10:30
Continua la riproposta delle storie di Hulk scritte dal grande Peter David! Si conclude l’era McFarlane e inizia una nuova controversa stagione editoriale! Chi è Mr. Fixit? E cosa ha a che fare con il Golia… grigio??? Scopritelo in questo volume targato Panini Comics!
Incredibile Hulk by Peter David vol. 2 – Ground Zero
Autori: Peter David, Steve Englehart (testi), Todd McFarlane, Erik Larsen, Alex Saviuk, Keith Pollard (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 20,00, 17 x 26, pp. 280, col.
Data di pubblicazione: agosto 2014
Quando si riflette su Incredible Hulk sono tutti concordi nel dire che, ad eccezione delle storie classiche di Stan Lee, il periodo migliore della testata è quello di Peter David che con la sua lunga e complessa run la rese adulta, matura e sofisticata, nonché avvincente e imprevedibile come non mai. Qualcuno va oltre e sostiene che David sia stato in assoluto il più grande scrittore di Hulk di tutti i tempi. Sia come sia, Peter prese un personaggio ormai stereotipato e lo rinnovò, tanto da stravolgerlo in maniera radicale per un certo periodo.
Panini Comics ha deciso di riproporre questa pietra miliare della Marvel e ora è uscito il volume che include i nn. 342/350 del comic-book originale. È in questi episodi che inizia uno dei cicli più discussi e controversi di Hulk. Ma procediamo con ordine. Consapevole che la dicotomia BruceBanner/Hulk era uno degli elementi fondamentali della serie, David aveva incominciato ad analizzarla, chiarendo che le psicologie del mostro e dello scienziato erano molto più complesse di quanto potessero sembrare. I due sono sì la stessa persona; ma pure entità separate e distinte. E lo stesso mostro non è privo di sfaccettature.
Infatti, David, ricollegandosi al primissimo episodio della serie, descrive alcuni avvenimenti che trasformano Hulk da verde a grigio. L’Hulk grigio è un altro tassello della personalità della creatura. È intelligente. Infido. Potenzialmente malvagio. E non ha niente a che vedere con l’Hulk verde ingenuo e bambinone dei seventies, tanto per capirci. Con il pretesto delle macchinazioni del Capo, storica nemesi di Hulk, e coadiuvato ai disegni dal rivoluzionario Todd McFarlane, David introduce quindi questo mutamento. Negli episodi dei nn.342/345, David porta a compimento la sua prima, importante sequenza narrativa.
Il Capo si rende responsabile della creazione dei terribili Roccia e Redentore, sferra un attacco senza precedenti all’Hulk grigio e il finale è scioccante: si verifica un’esplosione in cui il mostro resterà coinvolto. La story-line è ricca di pathos e tensione, con testi profondi e dialoghi intensi che ancora oggi risultano attuali. Ma a David va attribuita un’altra coraggiosa innovazione. Incredible Hulk era infatti sempre stato sinonimo di un fumetto imperniato su lotte e botte da orbi, in tipico stile ‘slugfest’. David rompe con questa tradizione nel n. 344. L’episodio, considerato tra i più belli della Marvel, è semplicemente basato su una conversazione tra il mostro e Betty in cima a una montagna.
Nella sua incarnazione grigia, Hulk detesta Betty. Quest’ultima gli dichiara di non considerarlo un nemico; di aver capito che è parte integrante della personalità di Bruce e che conviene cercare un compromesso. In principio, Hulk è freddo e scostante ma poi Betty lo sconvolge con un’inaspettata rivelazione. Ed è in tale frangente che David fa emergere il lato più umano e vulnerabile del mostro. La storia è una pietra miliare, con dialoghi meravigliosi che farebbero la fortuna di un film e inaugura la voga degli episodi autoconclusivi dai toni introspettivi che successivamente faranno impazzire i fans. Todd McFarlane rende giustizia alle sceneggiature con il suo tratto adrenalinico. Da notare l’episodio del n. 345 in cui il penciler di Spawn è coadiuvato dal sodale Erik Larsen, con risultati interessanti.
Ma David non si ferma e a partire dal n. 347 stravolge di nuovo tutto. L’ambientazione muta radicalmente e l’autore si concentra su Mr. Fixit, ennesima identità di Hulk. Agisce a Las Vegas come guardia del corpo del boss Berenghetti che gestisce un casinò. Va in giro vestito di tutto punto e le atmosfere narrative sono uno stranissimo mix di noir e supereroismo. David elimina, almeno per il momento, i consueti personaggi come Betty e introduce la stupenda Marlo che giocherà un ruolo molto importante anche in seguito. Nello stesso tempo, però, David si diverte a collegare le vicende di Hulk a quelle di altri eroi storici della Casa delle Idee come l’Uomo Ragno, in un crossover con Web of Spider-Man n. 44, sempre scritto da lui e disegnato da Alex Saviuk, imperniato sui Warzone, letale gruppo di cyborg. O come la Cosa dei Fantastici Quattro.
Gli intrighi del perfido Dr. Destino, infatti, causeranno l’ennesimo dissidio tra Hulk e Ben Grimm in un crossover con il n. 320 di Fantastic Four, scritto da Steve Englehart e illustrato da Keith Pollard. Gli altri episodi sono disegnati da Jeff Purves. Il suo tratto è grezzo, difficoltoso, spesso ostico, ma adatto alle nuove situazioni immaginate da David e nel complesso efficace. Con questo tp, perciò, avrete modo di scoprire o di riscoprire uno dei momenti fondamentali della storia Marvel. Non perdetelo.