Uccidete Caravaggio! – Speciale Le Storie Bonelli n. 1 – Recensione
Pubblicato il 12 Agosto 2014 alle 10:30
Primo appuntamento a colori con la serie antologica della Bonelli Editore.
Speciale Le Storie n. 1 – Uccidete Caravaggio!
Autori: Giuseppe De Nardo (testi), Giampiero Casertano (disegni), Arianna Florean (colori)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Provenienza: Italia
Genere: storico
Prezzo: 6,00 Euro
Data di pubblicazione: luglio 2014
Dopo una ventina di uscite regolari, è arrivato anche per Le Storie il momento dell’albo Speciale, che è presentato ai lettori con la colorazione di Arianna Florean. Ai testi, Giuseppe De Nardo, già autore de “La rivolta dei Sepoy” per la serie regolare, mentre la prova grafica porta la firma di Giampiero Casertano, già alle prese con “Il boia di Parigi” e “La pattuglia”, prima e settima uscita mensile della collana antologica di casa Bonelli.
Il titolo di questo Speciale, “Uccidete Caravaggio!”, non tragga in inganno: il vero protagonista della storia non è il celebre pittore, quanto piuttosto uno dei suoi sicari. Sì, perché l’artista suscita molte antipatie e odi, quindi sono ben due gli uomini assoldati per eliminarlo e i lettori seguono le gesta di Pablo Serrano, sicario assoldato dal cardinale Villanova. Una prospettiva da cui raccontare la storia, questa, che si rivela vincente, conferendo nuovi elementi di interesse a una storia già scritta e raccontata più volte.
Chi legge può dunque ripercorrere le ultime fasi della vita di Caravaggio da un altro punto di vista, a tutto vantaggio dell’avventura e della dinamicità della vicenda che si dispiega nelle 128 pagine a colori del volume. Lo fa grazie a una trama ben orchestrata, che si fregia dei bei disegni di Casertano e della colorazione della brava Arianna Florean, che sebbene le tavole non siano state concepite per il colore si rende autrice di una prova convincente, riuscendo a dare ai disegni un quid in più. Da elogiare, poi, l’ottimo lavoro di ricostruzione storica portato avanti nell’albo e i riferimenti alla storia dell’Arte, che arricchiscono senza appesantire.
Interessante, poi, il percorso di crescita del sicario, che affronta importanti sfide nel corso della vicenda e ne esce rafforzato e che impara ad apprezzare e riconoscere le opere del maestro. A queste, del resto, è conferita importanza nell’economia del racconto, con gli autori che hanno cercato di rendere il loro accoglimento all’epoca, gli effetti che producevano.
Insomma, una storia che ha vari punti di forza, che offre una piacevole lettura, ma che forse non è appieno capace di appassionare. Quello che manca è, per così dire, l’anima. Tutto fatto bene: vicenda movimentata e, per quanto possibile, originale, efficace lavoro di ricostruzione storica, particolari e riferimenti che rendono il mondo messo su carta meno piatto. Lo Speciale, nelle sue diverse componenti, risulta essere un buon lavoro, ma in definitiva l’episodio dedicato alla controversa e ribelle figura di Merisi non fa scoccare la scintilla dell’emozione.