Catwoman n. 7 – Recensione Batman Universe 23 Lion Comics
Pubblicato il 28 Luglio 2014 alle 16:30
Continuano le avventure di Catwoman scritte da Ann Nocenti e le cose si mettono male per la Felina Fatale! Non perdete la nuova story-line ambientata nei cupi e intimidenti territori del Gotham Underground in un volume illustrato da Rafa Sandoval!
Batman Universe n. 23 – Catwoman n. 7
Autori: Ann Nocenti, Scott McDaniel, John Layman (testi), Rafa Sandoval, Scott McDaniel, Aaron Lopresti (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: luglio 2014
Da un po’ di tempo a questa parte Ann Nocenti, indubbiamente una delle autrici più eversive e trasgressive del comicdom, è ritornata ad occuparsi di sceneggiature a tempo pieno dopo un periodo di inattività. La celebre e controversa scrittrice di una memorabile run di Daredevil ha trovato collocazione stabile alla DC firmando diverse opere del reboot. Tra esse c’è Catwoman, serial dedicato a Selina Kyle, l’amatissima Felina Fatale che tutti i fan di Batman conoscono.
Bisogna specificare che le storie delineate da Ann sono interessanti e di buona fattura ma se qualcuno si aspetta i toni adulti e maturi e la profondità di ispirazione di Daredevil rischia di rimanere deluso. La Nocenti ha scelto consapevolmente di impostare trame mainstream, sebbene non trascurabili. In ossequio al suo proverbiale femminismo, la sua Selina è una donna forte, sicura di sé e non succube degli uomini, nemmeno del Cavaliere Oscuro, tanto per fare un esempio, e meno che mai di Coda di Ratto, character introdotto nei tp precedenti e dal quale Catwoman, in un certo qual modo, si sente attratta.
Negli episodi passati il dissidio tra la Gatta e il temibile Pinguino si è concluso con esiti devastanti. Il villain, infatti, ha attaccato il quartiere di Gotham denominato Badlands e molti hanno perso la vita in un’orrenda esplosione. Tra essi c’è forse Coda di Ratto e a Badlands ora non rimane che un ampio cratere. Nella speranza di trovare il suo amico ancora in vita, Selina decide di recarsi nei sotterranei di Gotham. Ma è un’idea azzardata, dal momento che quei territori sono dominati da personaggi inquietanti. In particolare, il Dottor Phosphorous, dall’equilibrio psichico instabile; il letale Facocero e soprattutto la terribile Figlia del Joker.
Phosphorous e Facocero sembrano però aver raggiunto una tregua tramite un patto: Tinderbox, figlia di Phosphorous, sposerà il figlio di Facocero e le comunità da essi rappresentate si uniranno. Naturalmente, le cose non andranno come previsto e ci sarà lo zampino della Figlia del Joker a complicare tutto. E Catwoman si farà coinvolgere dalle controversie di questi individui. Con il pretesto di una storia supereroica, Ann affronta la tematica dei matrimoni combinati, analizzando il concetto del libero arbitrio femminile che in molte culture ancora oggi è represso. E lo fa senza essere pedante e noiosa e rimanendo sempre nel contesto di un fumetto di supereroi.
I testi sono ben impostati e stavolta Ann si fa assistere da Scott McDaniel che si occupa del soggetto dei primi tre episodi e, benché la trama a tratti sia un po’ cervellotica e macchinosa, la sequenza si legge con piacere. Spicca inoltre la Figlia del Joker, molto ben caratterizzata, e non c’è da stupirsi poiché la Nocenti è notoriamente abile nella descrizione di character femminili borderline (basti pensare alla famigerata Typhoyd Mary). Ai disegni c’è il bravo Rafa Sandoval che si dimostra funzionale e anche nel suo caso è assistito da Scott McDaniel, responsabile degli schizzi e del lay-out.
Nel tp è inoltre presente il n. 25 di Catwoman, scritto da John Layman e disegnato da Aaron Lopresti. La storia è collegata ad Anno Zero e si colloca in un arco temporale che precede l’inizio della serie. In questo episodio Selina dovrà vedersela con alcuni ricchi individui di Gotham che hanno deciso di speculare sul blackout causato dall’Enigmista. Layman scrive ottimi testi, concentrandosi sulle devianze e le perversioni della classe dominante degli Stati Uniti, e i disegni di Aaron Lopresti sono efficaci. Nel complesso, Catwoman non è una serie rivoluzionaria ma è realizzata con mestiere e merita un tentativo.