Milan K. il Prezzo della Sopravvivenza – Recensione Cosmo Serie Nera

Pubblicato il 27 Luglio 2014 alle 10:30

Arriva un avvincente thriller ambientato tra Europa ed America! Chi è il giovane Milan e perché il Presidente russo vuole farlo fuori? Scopritelo in questo albo targato Editoriale Cosmo scritto da Sam Timel e disegnato da Corentin Rouge!

Cosmo Serie Nera n. 9 – Milan K.

Milan K

Autori: Sam Timel (testi), Corentin Rouge (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Thriller
Provenienza: Francia
Prezzo: € 5,00, pp. 160, b/n
Data di pubblicazione: luglio 2014

La complessa situazione socio-politica di quella che un tempo era conosciuta come Unione Sovietica ha suscitato l’attenzione di molti autori di fiction che hanno ideato storie dalle atmosfere cupe e dai toni noir in svariati campi espressivi. Penso, per esempio, ad un serial televisivo come Brigada, imperniato su un gruppo di mafiosi russi che dopo il crollo del regime comunista cercavano di sopravvivere con mezzi illeciti, non disdegnando di assumere incarichi politici. E il paese attualmente guidato da Vladimir Putin, in effetti, non è esente da scandali e corruzioni.

È a questo che si ispira Sam Timel con Milan K., intrigante thriller di area bd che Editoriale Cosmo propone in un albo autoconclusivo. Timel inizia la sua avvincente story-line con un ministro che, finito sulla lista nera del Presidente, palese controfigura di Putin, appunto, viene arrestato per reati di natura finanziaria. L’uomo, in effetti, non è uno stinco di santo ma è chiaro che la sua incarcerazione è data dal fatto che ormai appartiene alla vecchia nomenclatura e non c’è posto per lui nel nuovo ordine. Inoltre, è a conoscenza di segreti scottanti e il Presidente ha ottimi motivi per farlo condannare. Per giunta, la seconda moglie e i figli dell’ex ministro trovano la morte in un attentato ordinato dal leader del Cremlino. In questo modo, pensa quest’ultimo, nessuno potrà vendicarsi di lui.

Ma i conti non tornano. Perché uno dei figli, per ragioni che saranno spiegate nella storia, non ha preso l’aereo in cui hanno perso la vita i suoi fratelli e la matrigna. Si tratta di Milan, il protagonista del fumetto, che si rifugia negli Stati Uniti sotto falso nome, assistito da un uomo di fiducia del padre che per il giovane assume un ruolo genitoriale, dal momento che il loro rapporto è saldo e basato su un sincero affetto. Una volta in America, Milan potrebbe rifarsi una vita ma gli eventi non glielo consentono. Per caso, viene a conoscenza di informazioni cruciali riguardanti non solo il padre ma una società che dovrebbe appartenere alla sua famiglia. Per giunta, la sua guardia del corpo si ammala e Milan si trova nella necessità di trovare un’ingente somma di denaro necessaria per le cure. E, come se non bastasse, il Presidente apprende che Milan è vivo e le cose per il ragazzo diventeranno pericolose.

Timel scrive una storia intrigante, un riuscito mix di thriller e spy story che si legge tutta d’un fiato. Benché non innovativo o rivoluzionario, Milan K. è un fumetto di intrattenimento che promette ciò che mantiene: una sana distrazione. Non mancano inseguimenti, sparatorie e complotti e c’è un ottimo equilibrio di azione e introspezione. L’influsso degli action movies è evidente e si rileva un curioso citazionismo che spinge Timel a fare accenni al serial tv 24, per esempio, o al film Scarface di De Palma. Però l’autore affronta pure tematiche importanti come la corruzione del mondo sovietico e le disparità economiche presenti nella società americana, con l’immagine dei barboni e dei senzatetto che si contrappone a quella dei businessman dediti al lusso, e la vergogna del sistema sanitario statunitense che nega assistenza a chi è sprovvisto di assicurazione.

I testi e i dialoghi sono curati e, per quanto riguarda i disegni, Corentin Rouge, che alcuni hanno già avuto modo di apprezzare in Juarez, si dimostra funzionale. Il suo stile è naturalistico, simile a quello dei fumetti nazionalpopolari nostrani, tanto per capirci, forse poco inventivo ma valido. I personaggi sono ben caratterizzati e le sequenze d’azione contrassegnate da notevole dinamismo. Lo ripeto: Milan K. non è innovativo ma è da tenere d’occhio e piacerà agli estimatori del thriller e a coloro che dalla lettura di un fumetto cercano innanzitutto un po’ di relax.

Voto: 7

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