All Star Western n. 6 – Jonah Hex: Recensione RW Lion Comics
Pubblicato il 23 Luglio 2014 alle 16:15
Jonah Hex è finito nella Gotham del presente! Come se la caverà il cacciatore di taglie in un contesto che non comprende? E se si trova nel nostro tempo, può Batman essere lontano? Scopritelo in questo nuovo volume di All Star Western che include anche le origini della Stormwatch del diciannovesimo secolo!
DC World n. 14 – All Star Western n. 6
Autori: Jimmy Palmiotti, Justin Gray (testi), Moritat, Staz Johnson (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Weird Western
Provenienza: USA
Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: luglio 2014
Con il New52 la DC ha dedicato un comic-book regolare a Jonah Hex, uno dei personaggi più rappresentativi del filone western della casa editrice, affidandolo agli esperti Jimmy Palmiotti e Justin Gray che già nel pre-reboot si erano occupati di lui con una serie di successo. In quella precedente incarnazione editoriale, tuttavia, Jonah era inserito nei contesti tipici del Far West, sebbene non mancassero influenze horror. Del resto, nel corso dei decenni Jonah Hex ha vissuto esperienze in differenti linee temporali, incontrando numerosi supereroi del DCU. Palmiotti e Gray, quindi, consapevoli di ciò, hanno impostato All Star Western in maniera peculiare.
Coloro che seguono la serie sanno che è ambientata nella Gotham City del diciannovesimo secolo e che Jonah interagisce con Amadeus Arkham, futuro fondatore del celebre manicomio che tutti i fan di Batman conoscono. Le story-line, inoltre, malgrado il labile sfondo western sono state caratterizzate da atmosfere macabre, tanto che il mensile potrebbe essere considerato per certi versi horror. Il risultato è stato interessante e gli sceneggiatori hanno utilizzato svariati character spesso protagonisti di storie di appendice con un’attitudine pulp.
Ma nel tp precedente si è verificato un importante mutamento. Amadeus Arkham è uscito di scena e Jonah si è imbattuto in Booster Gold, il supereroe che viaggia nel tempo, e per una serie di circostanze è finito nella Gotham City del presente. Di colpo, quindi, il cacciatore di taglie si trova nel ventunesimo secolo, in un mondo che non comprende, rinchiuso all’Arkham Asylum gestito da un discendente di Amadeus. Se prima il mensile era un mix di western e horror, ora è contaminato da suggestioni supereroiche. E se Jonah Hex vive nella Gotham attuale può il Cavaliere Oscuro non apparire?
E infatti Batman fa la sua comparsa e probabilmente giocherà un ruolo importante nelle prossime sequenze narrative. Palmiotti e Gray scrivono ottimi testi e inaugurano una story-line imprevedibile, facendo impliciti riferimenti alla run di Morrison o al leggendario Dark Knight Return di Miller, poiché Jonah affronterà i terribili Mutanti, la gang di strada introdotta dall’artista del Maryland in quel capolavoro. In questo tp c’è solo l’episodio del n. 22 che dà ufficialmente il via al nuovo corso di All Star Western, con i disegni oscuri ed espressivi del bravo Moritat.
Il resto del volume è occupato dai backtales dei nn. 17-21 della testata originale che risultano altrettanto pregevoli, sempre della coppia Palmiotti/Gray e riguardanti la Stormwatch, la task-force intergalattica rilanciata nell’ambito del New52. Il lettore scoprirà le origini della squadra che opera nel diciannovesimo secolo. Ne fanno parte l’ambiguo e manipolatore Adam Uno, l’aggressiva Jenny Freedom, il Dr. Thirteen e il Pistolero Supremo. Questi ultimi due, in particolare, sono legati al lato mistico/esoterico del DCU e, come è facile intuire, le atmosfere delle storie sono influenzate dall’horror. La squadra, infatti, se la vedrà con zombie, licantropi e vampiri, in ossequio alle convenzioni del weird western. Il penciler Staz Johnson fa un buon lavoro e con il suo tratto realistico ed accurato rende giustizia allo script. All Star Western, dunque, rimane una delle proposte DC più intriganti degli ultimi tempi. Da provare.