Le dieci migliori Storie Bonelli
Pubblicato il 30 Luglio 2014 alle 12:00
La collana ha esordito nell’ottobre del 2012 e attualmente conta 23 uscite: 22 albi mensili più il recente Speciale a colori.
Quando per una collana Bonelli arriva il momento dello Speciale, magari a colori, significa che essa è divenuta abbastanza grande, da tutti i punti di vista. Ebbene, per Le Storie, collana antologica della casa editrice di via Buonarroti, questo importante traguardo è giunto proprio questo mese, con l’arrivo nelle edicole di “Uccidete Caravaggio!”. Questa ci è sembrata, dunque, l’occasione giusta per fare un po’ il punto della situazione, riguardando i volumi già usciti e provando a eleggere i dieci migliori.
Il boia di Parigi
La collana esordisce con un ottimo titolo, con Paola Barbato ai testi e Giampiero Casertano ai disegni. Siamo nella Francia di fine Settecento, la Rivoluzione è già cominciata e sta cambiando il paese e i suoi abitanti. Al centro di una storia robusta e lineare, capace di rendere appieno inquietudini e paure dell’epoca, il boia Sanson, personaggio storico assai ben ritratto.
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Friedrichstrasse
Alessandro Bilotta e Matteo Mosca riescono a ricostruire l’atmosfera di sospetto e terrore, ma soprattutto la patina grigia che rivestiva ogni aspetto della Germania Est negli anni della Guerra Fredda. Un agente della Stasi, organizzazione di sicurezza e spionaggio, tiene unita una vicenda che coniuga psciologismo e ricostruzione storica, e che, al tempo stesso, sa avvincere i lettori.
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La pazienza del destino
Paola Barbato, accompagnata questa volta da Giovanni Freghieri, mette su carta un noir hard-boiled in piena regola, con tutte le caratteristiche tipiche del genere, e con un grande equilibrio nella trama. I tanti stereotipi con cui gioca la storia non sono però un deterrente, anzi riescono ad attrarre il lettore, che può respirare un’atmosfera rappresentata appieno dalla bella copertina di Aldo Di Gennaro.-
Amore Nero
Gigi Simeoni da autore unico offre ai lettori de Le Storie il seguito ideale de “Gli occhi e il buoio”, il suo romanzo a fumetti di qualche anno prima, dando vita, proprio come allora, a una storia godibilissima, capace di trasportare chi legge all’interno di una vicenda sospesa tra razionalità e irrazionalità, realtà e mistero. Non solo la trama presenta senza macchie questo tortuoso percorso, ma anche i disegni sono sempre all’altezza della situazione e dei suoi cambiamenti.
-Nobody
Viva l’avventura! La Storia di Bilotta e Vitrano, la numero dieci della collana, è una vera e propria esaltazione dell’Avventura con la A maiuscola, quella che non pretende di essere originale a ogni costo, quella che non vuole architettare congegni letterari troppo complicati per ammaliare il lettore. Tra Melville, Verne, Salgari e Conrad, il protagonista conduce il lettore in un avvincente viaggio tra nebbia, pioggia, enormi distese d’acqua e personaggi capaci di lasciare il segno.
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Scacco alla regina
Siamo nella Londra di metà Ottocento, ma anche nel pieno di una storia streampunk, che mescola omicidi e scacchi, rivalità nazionale e misteri. Il giallo confezionato da Giovanni Di Gregorio e tradotto in disegni dagli ottimi Alessia Fattore e Maurizio Di Vincenzo si legge piacevolmente e sa catturare l’attenzione del lettore fino in fondo, restituendo il respiro dell’epoca che lo ospita attraverso una trama ben congegnata, classica, ma al tempo stesso attraente.-
Il lato oscuro della Luna
Bilotta fa tre su tre. Nella top dieci degli albi de Le Storie, infatti, l’autore romano compare con tutte le sue storie, sebbene esse siano diverse le une dalle altre. “Il lato oscuro della Luna”, infatti, è un mix di avventura, fantascienza e approfondimento psicologico. Ben riuscito, ovviamente. La storia appassiona e inquieta, fa riflettere e stupisce. E fa bene agli occhi, con un ottimo Matteo Mosca ai disegni.-
Mexican Standoff
Quella di Cajelli e Cremona è una Storia davvero particolare: mette nella stessa pentola il filone fantascientifico e quello gangsteristico, gli ufo e i narcotrafficanti messicani, l’(anti-) eroe che torna in cerca di vendetta e l’esercito che opera in combutta con gli alieni. E lo fa bollire bene, vista la leggibilità e scorrevolezza di una faccenda di certo intricata e surreale.-
Uccidete Caravaggio!
Il primo Speciale a colori de Le Storie offre un’avventura di piacevole lettura, capace di avvincere chi legge con una trama ben orchestrata e con disegni all’altezza della situazione. Insomma, il duo De Nardo-Casertano dà vita a una storia che merita eleogi e che il colore di Arianna Florean contribuisce a rendere apprezzabile, grazie alla sua capacità di aderire alle atmosfere illustrate. Sullo sfondo della Storia dell’Arte, la vicenda del pittore e dei suoi sicari offre un punto di vista inconsueto sulla vita di un grande italiano.-
I fiori del massacro
Roberto Recchioni nella sua seconda incursione nel Giappone medioevale dà vita a una storia sceneggiata solidamente, che regala una bella dose di azione ma che al tempo stesso sa essere divertente. Al centro, la vendetta dall’affascinante protagonista, che si dispiega in un susseguirsi di eventi intervallati da momenti di contemplazione. Alla parte grafica, nuova grande prova di Andrea Accardi.
Bene, con questo titolo siamo arrivati al termine di questa non-classifica (i volumi, infatti, non sono presentati in ordine di gradimento) figlia del gusto personale, che mette insieme elementi valutabili con fattori insondabili e che chiaramente è influenzata dal fatto che i titoli della collana non sono ancora poi così tanti. Siamo pronti a leggere le vostre, qualora vi faccia piacere comunicarle.