Sankarea vol.1 di Mitsuru Hattori – Recensione GP Manga in Anteprima

Pubblicato il 24 Luglio 2014 alle 10:30

Da GP Manga la frizzante commedia a tinte horror che si addentra nel mondo degli zombi con una nota di spensieratezza

Sankarea vol.1

Sankarea1

Storia e Disegni: Mitsuru Hattori
Casa Editrice: GP Manga
Provenienza: Giappone 2009 (11 volumi serie conclusa)
Target e Genere: Shounen, Horror, Ecchi, Commedia
Prezzo: € 4,40; 11×17, B., 186 pp, b/n e col.,
Data di pubblicazione: 31 luglio 2014

“Mi piacciono solo le ragazze zombi.”

Sin da piccolo, Chihiro Furuya nutre un coinvolgimento emotivo insolito riguardo ai film dedicati agli zombi. Il suo interesse infatti non è legato tanto alle sorti dei sopravvissuti – quanto a quello di confortare le povere ragazze uccise e tramutate in zombi! Quando Babu, il suo adorato gattino, muore, Chihiro decide di preparare in segreto una pozione che servirà a resuscitarlo. Il suo piano viene scoperto dalla ragazza più ricca e popolare del liceo femminile Sanka, Rea Sanka, la cui vita non è così perfetta come sembra, e Furuya approfittandone, suggerisce alla ragazza di fargli da cavia! Quello che sembra uno scherzo, si trasformerà però in una grottesca realtà.

Considerata la zombie mania sempre più dilagante, non è sorprendente trovare una pubblicazione manga che riguarda il genere. Sankarea, storia scritta e disegnata da Mitsuru Hattori tuttavia, ha qualcosa di originale rispetto alle altre opere che trattano l’argomento: il protagonista Chihiro  è ossessionato dalle ragazze zombie. A lui non importa nulla delle ragazze reali, i suoi sogni sono tutti costellati dal desiderio di incontrare una ragazza zombi da curare e proteggere. Qui non c’è l’attrazione morbosa per cadaveri in decomposizione, e budella esposte: c’è una grande voglia di abbracciare il diverso e farlo sentire al sicuro. Chihiro è talmente affascinato da questa prospettiva che cerca di rianimare il suo povero gatto Babu, dopo che viene ucciso da una macchina. Il ragazzo ha trovato uno strano libro che illustra il metodo che serve a rianimare un cadavere e ogni sera si reca presso un edificio abbandonato dove cerca di creare l’intruglio perfetto che resusciterà l’animale. L’unico problema è rappresentato dalla mancanza dell’ingrediente principiale, un veleno il cui nome non si può estrapolare dal testo, troppo sporco e rovinato. Chihiro è così costretto a usare ogni volta un tipo di pianta diversa, senza tuttavia trovare mai quella adatta.

Una notte, Rea Sanka, la ragazza più popolare della Sanka Academy, si reca proprio nei pressi di quell’edificio per sfogare le sue frustrazioni urlando dentro un pozzo. Al contrario di ciò che la gente pensa, la sua vita non è tutta rose e fiori e la ragazza sente il bisogno di urlare il suo dolore in quel modo tutto particolare. Suo padre nutre nei suoi confronti un ambiguo attaccamento che provoca l’odio della madre. La ragazza non può avere amici e non può uscire di casa se non per andare a scuola. Accortasi della presenza di Chihiro, seppur imbarazzata sulle prime, la ragazza scoprendo l’intento del giovane, si dichiara entusiasta all’ idea e si offre addirittura come cavia per gli esperimenti. Il modo in cui i due ragazzi stringono amicizia e diventano complici è descritto in modo divertente, salvo poi preannunciare il risvolto raccapricciante della vicenda.

Sankarea è una commedia romantica con tinte horror, che alterna quindi siparietti sexy e comici a scene più drammatiche. Parte da premesse normali, avvalendosi di protagonisti dalle caratteristiche variegate: la famiglia di Chihiro che gestisce un santuario locale, è composta da un padre ordinario, una sorella stravagante e un nonno rimbambito che ne combina di tutti i colori. Chihiro ha una cugina di nome Ranko che frequenta la Sanka Academy ed è innamorata del cugino, unico motivo per cui asseconda la sua mania per i film dedicati agli zombi. Yasutaka e Mogi infine sono i due eccentrici amici del protagonista sempre alla ricerca della ragazza dei sogni. Babu viene resuscitato grazie alle foglie di ortensia raccolte da Rea, che finirà col diventare una zombi, com’era intuibile già dalle prime pagine, in un modo sorprendente con cui si chiude il primo volume.

Nonostante un character design mediocre con pochi fondali e dettagli, Matsui riesce comunque a dipingere molto bene il passaggio dalla commedia all’horror, scandendo un ritmo frenetico nelle scene spaventose. I personaggi grazie ai dialoghi, riescono a esprimere i propri sentimenti e risultano credibili e accattivanti. L’omaggio al film capostipite del genere Zombi di George A. Romero è evidente anche nella scelta del nome del gatto di Chihiro, Babu, che prende il nome da Bub, uno zombie protagonista del film del grande regista. La tematica zombi è qui però trattata non tanto come esaltazione del genere horror, con la compiaciuta esposizione di orbite oculari pendenti e budella aggrovigliate, tanto quanto rappresentazione del diverso, riletto in chiave horror. L’amore che Chihiro nutre per le ragazze zombi, è un amore che si perfezioni nel diverso; anche Rea, seppur bella e ricca, una volta zombi si libererà dai limiti imposti dalla sua natura umana, e da diversa sarà realmente uguale a se stessa. Vera e libera. Sankarea non dipinge quindi zombi come creature mostruose e raccapriccianti ma come figure da proteggere e amare.

Il volume è il primo di 11. Dalla serie è stato anche tratto un anime abbastanza aderente al manga.

Una lettura spensierata che promette bene.

Voto 7

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