Recensione Atomic Robo 3 – Atomic Robo e L’Ombra del Tempo Ignoto – ReNoir Comics

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 alle 11:24

Autori: Brian Clevinger (testi), Scott Wegener, Rich Woodrall (disegni)
Casa Editrice: ReNoir
Provenienza: USA
Prezzo: € 15,00, 15,7 x 24, pp.154


Terzo volume per la saga di Atomic Robo, personaggio creato da Brian Clevinger e Scott Wegener, pubblicato in USA dalla casa editrice indipendente 5 Red Comics e proposto in Italia da ReNoir. Le avventure del robot creato nel 1923 dallo scienziato Nikola Tesla erano state finora caratterizzate da atmosfere sci-fi e pulp, con una forte dose di ironia e reminescenze della classica tradizione delle war stories.

In questa ultima uscita, ambientata nel 1926, le suddette atmosfere si modificano, spingendosi verso lidi narrativi più irrazionali e fantasiosi, dal momento che, nella parte iniziale del libro, Atomic Robo avrà a che fare con Charles Fort, uno dei primi scrittori di fantascienza del Novecento, e con il celeberrimo H.P. Lovecraft, tormentato narratore dei racconti horror sul Necronomicon e il terribile Chthulhu pubblicati nella mitica rivista ‘Weird Tales’.

Atomic Robot avrà il loro aiuto per affrontare non una delle solite minacce: ma nientemeno che la fine del mondo, in una situazione in cui, peraltro, la realtà del 1926 si interseca con quella del diciannovesimo secolo.

Se, per ciò che concerne i volumi precedenti, avevo scritto che le storie erano sostanzialmente veloci, stavolta devo affermare il contrario: i testi di Brian Clevinger, infatti, non mi intrigavano più di tanto ma gli riconoscevo la capacità di impostare trame dinamiche che si leggevano tutto d’un fiato; in questa occasione, invece, forse per la presenza di H.P. Lovecraft nella story-line, lo scrittore utilizza un linguaggio pedante e verboso che appesantisce la lettura rendendola noiosa.

Riconosco, come già avevo fatto, che Clevinger ha molta fantasia e inserisce nella vicenda diversi elementi, che potrebbero anche essere intriganti, a cominciare dalla misteriosa esplosione (realmente avvenuta) di Tunguska che da decenni fa discutere ufologi, teorici della cospirazione e amanti dei misteri. Ovviamente, Clevinger ne dà la sua personalissima interpretazione, inserendola nel plot da lui intessuto.

Sul versante dei disegni, il discorso non cambia: Scott Wegener è bravo e ben visualizza le innumerevoli situazioni da b-movie presenti nel fumetto, trovandosi a suo agio nella rappresentazione del robot e delle mostruosità lovecraftiane presenti nel volume. Le back up stories sono anch’esse presenti ma, nel caso specifico, devo rilevare una minore varietà grafica, cosa che, a mio parere, compromette un po’ la qualità della proposta.

Secondo alcuni, Atomic Robo può essere considerato uno dei migliori fumetti indie statunitensi pubblicati negli ultimi anni e c’è chi lo ha addirittura paragonato ad opere come Hellboy di Mike Mignola, Strangers In Paradise ed Echo di Terry Moore, Bone di Jeff Smith, e così via. Onestamente, mi sembra esagerato. Ma è solo il mio modesto parere.

In definitiva, continuo, specie alla luce di questa terza uscita, a considerare Atomic Robo un fumetto commerciale. Carino quanto si vuole ma niente di più. Malgrado ciò, invito gli utenti a leggerlo e a farsi da soli un’opinione.


Voto: 6

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