Recensione Full Moon vol. 1 – J-POP
Pubblicato il 21 Ottobre 2010 alle 11:33
Autore: Takatoshi Shiozawa
Editore:Edizioni BD, J-PPOP
Provenienza: Giappone
Prezzo: € 4,80
Quando il sole cala e la luna splende solitaria nel cielo notturno, appare una dimensione parallela denominata “il mondo della luna”. Attraverso di esso, tutto ciò che è andato perduto nel mondo reale può tornare , quando le tenebre inghiottono ogni cosa.
Il potere che si sprigiona è incredibilmente forte, e in molti lo bramano. E così ogni notte torna in scena l’eterna lotta tra le forze del bene e quelle male.
E’ questo il filo conduttore delle vicende narrate in “Full Moon”, di Takatoshi Shiozawa, nuovo shonen di casa J-POP.
Innanzitutto occorre precisare che questo manga si compone di due sezioni: una prima parte costituita da due storie autoconclusive e una seconda parte evidentemente destinata a proseguire nei volumi successivi della serie (composta in tutto da quattro numeri).
I protagonisti pertanto cambiano. In apertura troviamo le vicende delle due sorelle Kei e Mei Daniels, eredi di una potente famiglia di esorcisti, e costrette da una maledizione a non incontrarsi mai. Solo alla luce della luna, l’anima di Kei, l’esorcista più potente, può tornare nel corpo della sorella e fronteggiare le creature demoniache nella speranza di ottenere informazioni su chi le ha maledette.
I successivi due capitoli non autoconclusivi, invece, mostrano la lotta tra la paurosa esorcista Sleep Yelotte e i terribili Wodan, mostri che approfittano dell’oscurità per nutrirsi di persone. L’incontro con Orda, un Wodan che combatte i suoi simili, preannuncia nuove battaglie che metteranno alla prova le abilità della giovane esorcista.
Nonostante la dicitura “shonen”, l’opera di Shiozawa presenta molti elementi tipici di altri generi, rendendola piuttosto difficile da catalogare.
Il tratto dell’autore è estremamente sottile, a volte impalpabile e quasi trasparente, caratteristica, questa, propria degli shojo. Le ambientazioni sono ridotte all’essenziale, e anch’esse disegnate con linee fini. Questa scelta stilistica crea un’atmosfera ovattata, che ben si adatta al filone gotico cui “Full Moon” può essere facilmente ricondotto. Ad amplificare la sensazione di precarietà che avvolge il mondo al calar della notte, i chiaroscuri netti di ambienti e volti.
Per quanto riguarda il character design le protagoniste femminili sono tutte accomunate dallo stile chibi, che ne accentua i tratti infantili, con figure molto semplificate a livello anatomico, in contrasto con la ricercatezza delle armi in loro possesso e del loro abbigliamento, di chiaro stampo gotico, e, pertanto, piuttosto elaborato.
Anche il personaggio della centenaria esorcista Lidia non presenta i segni del tempo, apparendo certamente più adulta, ma non anziana come dovrebbe.
I personaggi maschili, siano essi mostri o essere umani, sono invece disegnati con aspetto normale, rispettando le proporzioni, cosa che crea un forte impatto visivo nel loro relazionarsi alle controparti femminili kawaii.
Per ciò che attiene alle personalità, una certa originalità si riscontra nel personaggio di Orda, al momento l’unico a presentare una notevole complessità interiore dovuta alla sua natura di creatura a metà tra il mondo umano e quello demoniaco.
Le figure femminili, pur presentando caratteri ben definiti, risultano piuttosto scontate.
Le tavole sono ben ordinate ed equilibrate, rendendo facile e scorrevole la lettura. Adattate bene anche le onomatopee. Leggibili anche le battute dei demoni che presentano un font diverso da quello degli umani. I balloon sono per lo più squadrati, con forme inusuali rispetto alla media e con un contorno più spesso.
L’edizione italiana è confezionata molto bene, con rilegatura solida, sovraccoperta, carta bianca e resistente. Buono anche il lavoro di traduzione e adattamento, che rende tutti i testi scorrevoli e comprensibili. Il rapporto qualità-prezzo è quindi più che proporzionato.
Nel complesso “Full Moon” risulta essere una lettura piacevole, senza grandi pretese, che riesce a trasmettere molto bene le atmosfere misteriose della notte. Con il suo tratto sperimentale, Shiozawa si muove sulla scia del disegno fuori dagli schemi di Atsushi “Soul Eater” Ohkubo, pur mancando della stessa originalità. Consigliato non solo agli amanti del genere gotico, ma anche a chi sa apprezzare le deformazioni del gag manga.
VOTO: 6,5