Iron Fist di Chris Claremont e John Byrne – Recensione Marvel Omnibus

Pubblicato il 2 Luglio 2014 alle 10:30

Arriva un mastodontico Omnibus dedicato a uno dei più carismatici personaggi della Marvel: Iron Fist! Non perdete le avventure del campione di arti marziali Danny Rand realizzate da mostri sacri del fumetto americano!
Marvel Omnibus – Iron Fist di Chris Claremont e John Byrne

marvel omnibus iron fist

Autori: Roy Thomas, Len Wein, Doug Moench, Tony Isabella, Chris Claremont, Gerry Conway (testi), Gil Kane, Larry Hama, Neal Adams, Arvell Jones, Pat Broderick, John Byrne, Jim Mooney (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: SupereroiProvenienza: USA
Prezzo: € 55,00, 18 x 28, pp. 544, col.
Data di pubblicazione: giugno 2014

Ho scritto in tante occasioni che negli anni settanta Roy Thomas ha svolto un ruolo di primo piano per quanto riguarda l’evoluzione della Marvel. Fu lui infatti a concepire serie e personaggi che si discostavano dal genere supereroico, allo scopo di intercettare differenti fasce di mercato. E, tra le tante cose che gli possono essere attribuite, ci fu quella di tenere a battesimo la serie di Iron Fist, alias Danny Rand. Costui si inseriva nel filone delle arti marziali che, grazie ai film di Bruce Lee, aveva suscitato interesse nei lettori americani. La Marvel aveva inaugurato il genere con Shang-Chi Master of Kung Fu, ancora oggi considerato una delle pietre miliari della Casa delle Idee. Ma non erano mancati altri eroi simili come i Figli della Tigre e, appunto, Iron Fist.

L’esordio avvenne nel n. 15 dell’antologica Marvel Premiere e l’episodio fu scritto proprio da Thomas. Per differenziare Iron Fist da Shang-Chi e compagnia, concepì una storia dai toni più propriamente supereroici. E in seguito Iron Fist avrebbe avuto parecchi contatti con il Marvel Universe e l’atmosfera delle sue avventure non fu esente da suggestioni legate al misticismo e all’esoterismo. Erano più fantasiose di quelle di Shang-Chi, contrassegnate invece da influssi da spy story. Panini Comics propone ora un mastodontico Omnibus che include tutto il materiale classico di Iron Fist. Troverete quindi i nn. 15/25 di Marvel Premiere in cui vengono introdotti gli elementi basilari del personaggio.

Danny Rand agisce sulla terra e sulla dimensione di K’un Lun ed è in possesso del cosiddetto pugno del drago, un’energia che gli conferisce abilità guerriere. Deve tuttavia fronteggiare le macchinazioni di avversari che per una serie di motivi lo odiano. Thomas si occupò solo del primo capitolo per cedere il testimone a Doug Moench prima e a Tony Isabella poi. I due realizzarono avventure godibili, introducendo personaggi importanti per la vita di Danny, a cominciare da Misty Knight, suo grande amore, e da Colleen Wing, che diventeranno note come Figlie del Drago. Ma non mancano classici villain della Marvel come Batroc e le vicende sono più che altro incentrate sull’azione. Tra i penciler si alternano il grande Gil Kane che illustrò il primo episodio con lo stile sopraffino che lo contraddistingueva e i meno dotati, ma comunque efficaci, Larry Hama, Arvell Jones e Pat Broderick. Ma c’è pure un contributo del leggendario Neal Adams.

Nel n.23 arrivarono Chris Claremont e John Byrne e tutto cambiò. Il deus ex machina dell’universo mutante, infatti, iniziò sin dal principio a tessere le sue trame labirintiche, con una pletora di idee che svilupperà in tante altre serie. Quando si parla del duo Claremont/Byrne si pensa naturalmente alla storica run di Uncanny X-Men, fondamentale per il fumetto americano degli anni ottanta. Ma si tende a dimenticare che avevano già lavorato insieme su Marvel Team-Up e, appunto, su Iron Fist. Nei nn. 23-24 quindi appaiono lo Sparviero, che avrà anche un ruolo nelle vicende degli X-Men, e l’infido Khumbala Bay che darà parecchio filo da torcere al nostro.

Il volume Omnibus include poi i quindici numeri di Iron Fist, successivi alle storie di Marvel Premiere. Sebbene i testi risentano delle convenzioni narrative del periodo, non hanno perso smalto e Claremont delinea trame avvincenti, dal ritmo indiavolato, che non concedono tregua al lettore. E i collegamenti al Marvel Universe si fanno più serrati. Iron Fist collabora con Iron Man, per esempio; affronta un vecchio nemico di Devil, Angar l’Urlatore; combatte contro la Squadra di Demolizione e Boomerang e c’è inoltre un team-up con Capitan America.

Ma Claremont non rinuncia a creare i suoi cattivi. Oltre a Khumbala Bay, arrivano Radion, Scimitar, Chaka e bisogna tenere d’occhio l’importantissimo n. 14 che vede l’esordio di Sabretooth e tutti gli X-fan sono consapevoli dell’importanza di costui. E la storia del n. 15, l’ultima della serie, è imperniata su un incontro tra Iron Fist e gli X-Men reduci dalla loro avventura con gli Starjammers in difesa della Principessa Lilandra. Con questi episodi Claremont inizia a tessere le fila dei suoi vasti arazzi narrativi che faranno la fortuna della Marvel e andrebbero letti anche solo per questo motivo. Inoltre, la caratterizzazione psicologica di Danny, di Misty e dei vari componenti del cast è sofisticata e Chris firma story-line impreziosite da un perfetto equilibrio di azione e introspezione.

John Byrne, dal canto suo, realizza tavole di grande impatto visivo, con lo stile fluido e plastico che anticipa le soluzioni grafiche che renderanno Uncanny X-Men e Fantastic Four gioielli indiscussi della Casa delle Idee degli eighties. E non finisce qui perché nel volume sono presenti pure i nn. 63-64 di Marvel Team-Up, sempre realizzati da Claremont e Byrne. È qui che si concludono le trame relative al dissidio tra Danny e il Serpente d’Acciaio, rimaste in sospeso a causa della chiusura repentina di Iron Fist. E c’è una chicca: il n. 31 di Marvel Team-Up, scritto da Gerry Conway e disegnato da Jim Mooney, che costituisce il primo incontro ufficiale tra Danny e l’Uomo Ragno alle prese con il bizzarro Drom. Incontro che, come si evince dai nn. 63-64, i due non ricordano (e leggendo il volume capirete perché). Insomma, Panini Comics ha avuto la lodevole idea di pubblicare ottimo materiale che da tempo mancava in fumetteria. Da non perdere.

Voto: 8

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