Fantastica vol. 5 – Le Cronache di Centrum: Recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 29 Giugno 2014 alle 10:30
Arriva un fumetto fantascientifico che farà impazzire i fan di Blade Runner e delle distopie cyberpunk! Non perdete Le Cronache di Centrum, quinta uscita della collana Fantastica: un’affascinante opera scritta da Jean-Pierre Andrevon e disegnata da Afif Khaled!
Fantastica vol. 5 – Le Cronache di Centrum
Autori: Jean-Pierre Andrevon (testi), Afif Khaled (disegni)
Casa Editrice: Mondadori Comics
Genere: Fantascienza
Provenienza: Francia
Prezzo: € 14,99, pp. 146, col.
Data di pubblicazione: giugno 2014
Nel giro di pochi mesi la collana Fantastica della Mondadori Comics si è distinta per il suo livello qualitativo, superiore a quello di tante iniziative editoriali presenti nel nostro paese. Lo si deve all’oculata scelta del materiale finora proposto che, inserito a pieno titolo nei generi fantasy e fantascientifico, è certamente pregevole. La conferma di tale assunto arriva con la quinta uscita che include una storia completa, concepita in tre capitoli, dal titolo Le Cronache di Centrum. Ci troviamo nell’ambito della science-fiction alla Blade Runner, tanto per capirci, con influssi cyberpunk che fanno pensare alle visioni distopiche dei romanzi di William Gibson e di Bruce Sterling.
Del resto, si tratta dell’adattamento fumettistico di un romanzo di Jean-Pierre Andrevon che ha deciso però di realizzarne, appunto, una versione bd. E si può affermare con sicurezza che ha svolto un ottimo lavoro. La storia è ambientata in una terra futuribile, un mondo sporco, inquinato e alienante, e nello specifico a Centrum, una megalopoli europea. La città è divisa in diverse aree e il protagonista vive nella Necrozona, una delle più disagiate, sottoposta a continui e fastidiosi mutamenti climatici. Lui è un controllore, uno che in pratica lavora per le autorità e ha il compito ingrato di uccidere persone.
I controllori vengono spregiativamente definiti furetti, dal momento che, come i furetti che vanno a caccia di galline nei pollai, costoro vanno a caccia delle vittime designate. Ma perché accade questo? Perché uno dei più grandi problemi del mondo descritto da Andrevon è quello della sovrappopolazione. A intervelli regolari, quindi, le autorità sorteggiano un numero di individui che dovranno essere uccisi. È una decisione disumana ma buona parte dell’opinione pubblica l’ha accettata con rassegnazione e lo stesso protagonista si adatta a svolgere questo lavoro, se non altro per guadagnarsi da vivere.
Ma le cose prendono una brutta piega quando è costretto ad uccidere Steranko, un vecchio compagno d’armi, che ha la sfortuna di essere stato sorteggiato. E tutto peggiora dopo aver conosciuto la bella Jos. Anche lei dovrebbe fare la stessa fine di Steranko ma gli eventi precipitano. E all’improvviso il nostro controllore si troverà coinvolto in intrighi e macchinazioni e dovrà affrontare una lunga serie di pericoli. E non potrà non porsi domande. Siamo sicuri che le persone da eliminare vengano sorteggiate? E se invece fossero finite sulla lista nera di qualcuno che ha tanti motivi per farle uccidere? E per quale ragione devono morire? Esiste un segreto, quindi, ed è agghiacciante.
Andrevon scrive una storia di fantascienza cupa e malinconica, con testi intensi di matrice hemingweyana che a tratti risentono di suggestioni hard-boiled. Riesce ad equilibrare azione e introspezione e, al di là delle convenzioni sci-fi, affronta tematiche importanti a carattere ecologista, svolgendo un’acuta riflessione sulla mancanza di scrupoli del potere e sulle decisioni estreme che l’uomo è costretto a prendere per sopravvivere. Tutto ciò è condotto tramite una story-line dal ritmo veloce e adrenalinico, contrassegnata da una riuscita circolarità, dal momento che si apre e si chiude nella stessa maniera. L’unica differenza è che, rispetto all’inizio, la conclusione evoca nel lettore un senso di angoscia, di disincanto e di tristezza non di poco conto.
I disegni di Afif Khaled sono adatti per una storia simile. Il penciler, con il suo tratto a volte stilizzato, a volte aggressivo, è perfetto per la rappresentazione dei paesaggi urbani e claustrofobici di Centrum, dei suoi grattacieli, dei vicoli sporchi e piovosi, dei locali dal decor hi-tech con tanto di stripper virtuali. E non bisogna trascurare la dinamicità delle sequenze d’azione e la riuscita caratterizzazione dei personaggi. Khaled va altresì lodato per i colori oscuri e tenebrosi che evocano un’atmosfera da Armageddon e impreziosiscono ulteriormente Le Cronache di Centrum. Insomma, pure stavolta Fantastica ci ha donato l’ennesimo gioiello. Non perdetelo.