The Hood: Recensione Max Best Seller Panini Comics

Pubblicato il 26 Giugno 2014 alle 10:30

Chi è Parker Robbins e come ha fatto a diventare l’inquietante Hood? Scoprite le origini di uno dei più tenebrosi criminali del Marvel Universe nel suo esordio scritto dall’autore di Y L’Ultimo Uomo e Saga, Brian K. Vaughan, e illustrato da Kyle Hotz!

Max Best Seller – The Hood

THE HOOD

Autori: Brian K. Vaughan (testi), Kyle Hotz (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 6,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: giugno 2014

Nel variegato ambito dei fumetti supereroici i supercriminali sono importanti quanto i giustizieri in calzamaglia. Batman non avrebbe motivo di esistere senza la minaccia del Joker; Superman risulterebbe meno carismatico se non si contrapponesse alle macchinazioni di Lex Luthor; i Fantastici Quattro non sarebbero coinvolgenti se non ci fosse il Dr. Destino a insidiarli e così via. Spesso e volentieri, i villain sono stati suggestivi e intriganti e di conseguenza non è strano vedere di tanto in tanto serie o miniserie imperniate su di loro.

La Marvel ha sovente realizzato prodotti di questo tipo ma nel 2002 varò una miniserie, pubblicata nella divisione Max destinata a lavori più adulti e trasgressivi, che introduceva un nuovo, tenebroso criminale: Hood. In realtà, negli anni settanta c’era già stato un personaggio con lo stesso nome, guarda caso creato su Super Villain Team-Up, comic-book dedicato all’insolita alleanza tra il Dr. Destino e Sub-Mariner. Ma questo Hood era nuovo e, come sanno i Marvel fan, nel corso del tempo avrebbe giocato un ruolo rilevante nelle saghe dei Vendicatori.

L’autore è Brian K. Vaughan, all’epoca all’inizio della sua carriera, e l’acclamato scrittore di Y The Last Man, Runaways e Saga, realizzò un’opera peculiare. Di solito, quando la serie di un supereroe comincia i cartoonist ne descrivono le origini. Vaughan fece qualcosa di simile, introducendo un personaggio apparentemente in linea con la tradizione Marvel e cioè un tipo qualsiasi, Parker Robbins, che per un caso fortuito ottiene incredibili capacità. La differenza è che Vaughan applica la formula non a un eroe positivo ma a un poco di buono, in un riuscito ribaltamento di prospettiva. Sebbene in principio Parker non sia completamente malvagio, ha pulsioni discutibili che lo spingeranno a divenire uno dei malviventi più temibili del Marvel Universe.

Parker vive di espedienti e una sera, insieme al cugino, rimane coinvolto in un’operazione losca ed entra in possesso di strani stivali che gli conferiscono particolari doti. Decide quindi di indossare un mantello e intraprende un’attività criminosa ma è costretto ad affrontare minacce non di poco conto. Senza volerlo, infatti, ha pestato i piedi all’uomo sbagliato e cioè a Golem, ex dipendente di Kingpin che ha quindi parecchi motivi per avercela con lui. Sono anche della partita il letale Shocker, lo spettrale Jack Lanterna e il terribile Costrittore e va da sé che le cose per Parker prenderanno una brutta piega.

Questa è una storia noir violenta e incisiva, adulta nei toni, e ricca di suspense. Il ritmo della narrazione è lento ma la lentezza contribuisce ad accentuare la tensione e nel complesso, pur non essendo al livello delle opere maggiori di Vaughan, The Hood è una miniserie da tenere d’occhio, grazie ai testi intensi, ai dialoghi graffianti e alla delineazione psicologica di Parker, senz’altro ben riuscita. Per giunta, la story-line si conclude con alcuni misteri che non trovano soluzione e che verranno approfonditi da Brian Michael Bendis nella sua run di Avengers.

Il penciler Kyle Hotz, dal canto suo, è perfetto per The Hood. Le sue figure spigolose, valorizzate da suggestivi giochi d’ombra, sono appropriate per una vicenda dai toni cupi e hard-boiled come questa e l’artista dà il meglio di sé nelle sequenze d’azione e in quelle ambientate nei bassifondi, nei vicoli notturni, nei locali malfamati frequentati da Electro e da sgherri dell’Hydra e nei claustrofobici e oscuri uffici di Golem. In poche parole, The Hood è consigliabile ai fan di Vaughan e a quei lettori che volessero conoscere un lato dark e inusuale del Marvel Universe.

Voto: 7

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