Recensioni in anteprima: My Little Pony – L’Amicizia è Magica 2 e Le Microavventure 1

Pubblicato il 18 Giugno 2014 alle 10:30

Nel secondo volume de L’Amicizia è Magica le sei pony affrontano una minaccia che viene dal passato di Princess Luna e riuscirà a separarle. In Microavventure, vediamo Twilight, Rainbow Dash e Rarity impegnate da sole nella vita di tutti i giorni o in avventure più o meno pericolose. Ecco le recensioni in anteprima dei nuovi fumetti targati Bd dedicati ai My Little Pony, in uscita il 19 Giugno!

My Little Pony – L’Amicizia è Magica 2

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Autori: Heather Nuhfer, Heather Brecker (testi) e Amy Mebberson (disegni)
Casa Editrice: Edizioni Bd
Genere: Comico, My Little Pony
Provenienza: USA
Prezzo: 12 €
Data di pubblicazione: 19 Giugno 2014

Quando nel 2010 la Hasbro decise di rilanciare il marchio My Little Pony con una nuova serie animata, sicuramente non si aspettava il successo che L’Amicizia è Magica avrebbe avuto in diversi tipi di pubblico. Grazie a un team di scrittori e animatori guidato da Lauren Faust il cartone che ne venne fuori era molto diverso dalle precedenti serie dei pony e in generale dalle serie il cui scopo è vendere giocattoli a bambine dai 2 agli 11 anni: Faust riuscì a imporre la sua idea di “contaminare” questo genere con umorismo e scrittura dei personaggi simili alle Superchicche (a cui aveva lavorato in passato) e ai cartoni per ragazzi come Transformers e G.I. Joe. Non voleva infatti che le sue eroine si limitassero a “prendere il tè e battere i nemici piangendo”.

Per accorgersi di come lo scopo sia stato pienamente raggiunto basta guardare un qualsiasi episodio della serie animata o leggere il fumetto My Little Pony: L’Amicizia è Magica, dove si trovano sia quelle avventure formative e dalla morale ben sottolineata che ci si aspetta da un’opera di intrattenimento per bambini sia un setting fantasy pieno di elementi anche inquietanti e un umorismo e un amore per le citazioni che non potranno non destare l’interesse del lettore (o spettatore) adulto.

Questi aspetti sono ben amalgamati in My Little Pony: L’Amicizia è Magica 2, secondo numero della pubblicazione BD Kids che raccoglie storie complete e inedite di Twilight Sparkle e le sue cinque amiche. La pony con la passione per la magia e i libri e le sue compagne Rarity, Rainbow Dash, Pinkie Pie, Fluttershy e Applejack (e il draghetto Spike) si trovano questa volta a dover combattere insieme a Pricess Celestia e Princess Luna un nemico che porterà oscurità e paura nei loro sogni, cercando di usarli come mezzo per impadronirsi di Equestria.

A condividere maggiormente il centro della scena con le sei pony protagoniste è Princess Luna, il cui passato come la crudele Nightmare Moon è legato a doppio filo con l’antagonista della vicenda. La paura di non poterlo superare e di non potersi redimere agli occhi delle amiche nonostante i propri sforzi sono sempre vive in lei, e sono gestite molto bene dalla sceneggiatura.

Sceneggiatura che si incarta invece rovinosamente nell’ultima parte per colpa della morale della storia: non è un mistero che questa sia “L’Amicizia è Magica” e si capisce che la si voglia spiegare chiaramente per i giovani lettori, ma la potenza e la bellezza e l’importanza dell’amicizia vengono illustrate da praticamente tutti i personaggi per tutte le ultime 10 pagine in maniera ossessiva. Ce n’era veramente bisogno? Non era già abbastanza chiaro a partire dal titolo?

Problemi di bilanciamento tra educazione e intrattenimento a parte, come dicevamo oltre alla morale la storia offre tutte quelle parentesi comiche/citazioniste che hanno fatto la fortuna della serie animata. Da Alien a Karate Kid, anche i lettori più maturi troveranno di che divertirsi. Ottimi anche i disegni, con una nota di merito per il design dei cattivi e del regno lunare.

My Little Pony: L’Amicizia è Magica 2 dimostra che è possibile trasferire su carta lo spirito e l’efficacia del cartone animato, anche se sospetto che la martellante tirata sull’amicizia finale sarebbe stata più scorrevole e meno pesante in tv.

voto 7,5

Nella prossima pagina ci occuperemo di Microavventure 1, una raccolta di storie “in solitaria” delle sei pony, e del fenomeno Bronies.

My Little Pony – Le Microavventure Vol. 1

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Autori: Thomas Zahler (testi e disegni), Ryan K. Lindsay e Katie Cook (testi), Tony Fleecs e Andy Price (disegni)
Casa Editrice: Edizioni Bd
Genere: Comico, My Little Pony
Provenienza: USA
Prezzo: 12 €
Data di pubblicazione: 19 Giugno 2014

Microavventure è chiaramente diretto a una parte di pubblico ben definita e che è stata uno dei motori del successo di My Little Pony: i Bronies. Sotto questo nome troviamo i fan (perlopiù maschi) tra i 20 e i 30 anni del cartone animato che sono stati colpiti dai personaggi non stereotipati e dalle storie ironiche e originali.

Tra Bronies (che hanno subito formato una comunità ben organizzata) e produttori della serie tv si è con il tempo instaurato un rapporto di collaborazione e complicità, che ha portato all’inserimento nello show di sempre maggiori riferimenti alla cultura popolare (ad esempio un pony Doctor Who) e alla partecipazione di autori e disegnatori del cartone alle convention Bronies. Microavventure rientra in questo riconoscimento da parte dei creatori di MLP di questo pubblico che pochi altri show teoricamente per bambini hanno.

Entrando nel dettaglio, Microavventure contiene tre storie ognuna dedicata a un pony, in questo caso Twilight, Rainbow Dash e Rarity. Questa scelta dovrebbe permettere ai lettori di apprezzare e godersi le caratteristiche individuali dei personaggi, con situazioni e trame meno d'”azione” rispetto alle storie della serie regolare (di cui fa parte il volume recensito in precedenza). La volontà di rivolgersi a un pubblico più adulto è chiara anche guardando i disegni, meno “facili” di quelli del cartone e appunto della serie regolare.

Purtroppo questa volontà di compiacere un tipo preciso sbilancia quel mix di elementi che funzionava e attraeva uno spettro di spettatori molto ampio. Vediamo perché storia per storia.

La prima, scritta e disegnata da Thomas Zahler con i colori di Ronda Pattison, racconta di come Twilight diventi l’assistente dell’archivista reale, una pony scostante e dal passato (non tanto) misterioso ma con la passione per i libri. La storia ha un taglio slice of life che dovrebbe ispirare riflessione, ma riesce solo a procurare noia a partire dalla trama (ispirata alla vita di J.D Salinger), banale e scontata. Non che sia brutta, ma già letta e sentita sì, a meno che non siate bambini. In questo caso però la morale della storia non sarebbe per voi poiché è chiaramente indirizzata a chi ha già una discreta esperienza di vita. Si materializza quindi quello scarto tra le componenti “infantile” (ingenuità nelle storie) e “adulta” (morale, citazioni come quelle di Salinger e Harlan Ellison, disegni più – passatemi l’esagerazione – inquieti e meno curati) di cui parlavo prima. Scarto che diventa quasi schizofrenico nella seconda storia.

Scritto da Ryan K. Lindsay e disegnata da Tony Fleecs, l’episodio di Rainbow Dash è sicuramente il meno riuscito dei tre. Qui la componente infantile è rappresentata quasi esclusivamente dalle soluzioni ingenue (di nuovo) come quella che mettono in moto e concludono la storia, che vede Rainbow combattere contro dei gremlins che da una nuvola nera risucchiano la felicità da Ponyville. Le citazioni sono fuori controllo: lo stra-abusatissimo monologo di Blade Runner, l’utilizzo delle vignette “prese” dal telegiornale come nel Ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller. Della celebre saga di Batman viene anche utilizzato l’argomento secondo cui l’esistenza dei cattivi è conseguenza diretta della presenza dell’eroe. Peccato venga fatto del tutto a sproposito.
Questa microavventura sembra, più che l’opera di un autore consapevole, la fan-fiction di un appassionato fissato con Rainbow Dash che cerchi di costruire un episodio del cartone. Per dare spazio alla caparbietà (testardaggine) caratteristica della pegasus azzurra si ignorano completamente le regole fondamentali dell’Universo My Little Pony: nonostante la città si trovi in serio pericolo, nessuna delle amiche interviene. Eppure il marchio recita “L’Amicizia è Magica” (lo abbiamo imparato fin troppo bene nell’altra recensione). L’unica a spiccicare qualche parola è Applejack, che però sembra più scocciata o infastidita dalla situazione che non preoccupata. Forse però questa discordanza tra la tensione che i testi (dovrebbero) comunicare e l’aspetto dei pony è colpa anche dei disegni eccessivamente stilizzati. Stendiamo un velo pietoso sull’umorismo, che quasi mai va a segno.

L’ultima storia, quella di Rarity (Katie Cook, Andy Price e Heather Breckel), è di gran (gran) lunga la migliore: l’unicorno stilista viene convinta a prendersi una vacanza in una “esclusiva” SPA che si rivela essere una scalcagnata fattoria gestita da pony hippy incapaci di portarla avanti ma con una potenziale fortuna tra le zampe. Una trama non certo originale arricchita però da una vena umoristica (alla fine anche iconoclasta verso i capisaldi della serie tv) che questa volta funziona alla grande, da dei disegni (molto espressivi a differenza di quelli degli altri due episodi) all’altezza e con un layout delle pagine a tema peace&love che colpisce. La semplicità della ricetta è la sua fortuna, Rarity è fedele al “canone” della serie e le sue amiche hanno un motivo valido per non esserci; il pubblico di riferimento è sempre più anziano di quello del cartone ma il bilanciamento degli elementi è migliore e non porta alle scivolate verso la non-rilevanza del primo o l’esagerazione dannosa del secondo

Una storia valida su tre non è certo abbastanza per consigliare Microavventure, ma lo è per fargli (quasi) ottenere la sufficienza. Se l’episodio di Rarity fosse stato il modello per gli altri, il risultato sarebbe stato senz’altro migliore. Speriamo servirà come base per quelli che verranno dopo.

voto: 6

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