Devil: Notti Oscure n.1 – Recensione Panini Comics
Pubblicato il 19 Giugno 2014 alle 16:30
Una bambina rischia di morire e ha bisogno di un trapianto di cuore. Nel frattempo, però, si sta abbattendo una delle peggiori tempeste di neve che New York abbia dovuto affrontare ! Solo un uomo con tanta fede e forza di volontà può sperare di salvare quella bambina, ed è Devil, l’uomo senza paura !!!
Devil: Notti Oscure n.1
Autore: Lee Weeks
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti
Genere: Supereroistico, 17×26, B., 48 pp., col.
Prezzo: 3,00 euro
Anno di pubblicazione in Italia: 2014
La fede è sempre stata un tema portante della mitologia del Diavolo Rosso, che ha caratterizzato fortemente il personaggio, soprattutto a partire dalla gestione di Miller in poi.
Matt Murdock si traveste da diavolo per combattere la criminalità, probabilmente anche per esorcizzare le sue paure, in quanto si ritiene un peccatore che si sforza di servire il Bene e di fare la cosa giusta, impersonando l’essenza stessa del Male, ovvero ciò che mai e poi mai vorrebbe diventare…! Non si tratta solamente di incutere paura o di ricordare il nomignolo che gli affibbiarono da piccolo: la scelta del costume ha sicuramente radici più profonde ( magari anche inconsce ) legate alla sua spiritualità e al suo credo religioso, che inevitabilmente lo condiziona.
Lee Weeks, apprezzato artista che già in passato aveva lavorato con Devil, per la precisione dopo il famigerato ciclo di Ann Nocenti, coglie a pieno questo aspetto più spirituale di Matt e realizza una storia in tre parti, occupandosi in toto sia dei testi che dei disegni. Ospitare angeli a propria insaputa ( Angels Unaware ) è il titolo del suo story-arc, che fa parte della miniserie Daredevil: Dark Nights, in cui seguirà un altro racconto scritto da David Lapham.
Il titolo scelto da Weeks è tratto da un passo della Lettera di San Paolo agli Ebrei, di cui dissemina alcuni estratti anche durante il racconto, per rimarcare la valenza religiosa e spirituale che vuole imprimere ad esso, come linea portante della narrazione. Il suo scopo è quello di utilizzare Devil come emblema dell’eroe umano e fallibile, che però lotta contro le avversità anche quando sembra che non ci sia più speranza, perché sa di essere un simbolo, qualcosa in cui la gente crede e su cui ripone la propria fiducia, quasi come una sorta di figura “messianica”…
Nonostante i suoi poteri, Devil è uno dei supereroi più umani e pieni di fragilità che esistano, ha più volte toccato il fondo e il suo essere speciale, di fatto, deriva da un handicap. Ecco perché l’avvocato cieco è il personaggio ideale quando si vuole raccontare la realtà di tutti i giorni, il degrado nelle strade o le ingiustizie subite dalla gente comune: perché alla fine è un uomo come noi, con le sue paure e debolezze, che vive per le strade ogni giorno e le conosce profondamente.
Tornando alla storia in questione, Matt si troverà catapultato nel caos provocato da una violentissima tempesta di neve, che ha messo in ginocchio e bloccato tutta New York: gli ospedali sono pieni, gli sciacalli approfittano per rubare dove possono e i trasporti sono fermi. Una bambina, però, ha bisogno di un urgente trapianto di cuore e l’elicottero che doveva trasportarlo si è schiantato per via della bufera.
L’unico uomo così temerario ( o incosciente ? ) da sfidare queste condizioni meteorologiche impraticabili per recuperare il cuore dall’elicottero è proprio Devil, venuto per caso a conoscenza dell’incidente, dopo essere stato aggredito da tre malviventi.
Da quel momento inizia una disperata corsa contro il tempo, nella quale il Diavolo Rosso si troverà ad affrontare scelte difficili, a lottare anche quando tutto sembra perduto, sorretto solamente da un’incrollabile forza d’animo, dalla sua fede e dalla speranza. Questa storia non ha bisogno di un vero e proprio villain, perché la vera battaglia Matt deve combatterla contro sé stesso. Si tratta soprattutto di un viaggio interiore, oltre che fisico, costellato da dubbi e insidie di ogni genere, nel quale Devil dovrà fare i conti con le sue paure più recondite e i propri limiti. Tutto il resto è solo un contorno.
Weeks rappresenta con maestria questa drammatica e intensa “parabola”, cogliendo la vera essenza del personaggio, nella sua parte più intima e fragile, così come ce l’avevano mostrata Frank Miller e David Mazzucchelli nel loro glorioso ciclo, a cui lo stesso Weeks ammette di essersi ispirato.
Non a caso, anche il suo stile di disegno, morbido ed elegante, ricorda molto quello di Mazzucchelli, e riesce a riempire con incredibile efficacia ogni singola tavola, anche quando è dominata dal bianco desolante della neve, trasmettendo a pieno la giusta dose di drammaticità e realismo. Del resto, le sue doti artistiche erano ben note e qui non ha fatto altro che rimarcarle, mentre la vera sorpresa sta nell’aver dimostrato di essere anche un ottimo sceneggiatore, in grado di costruire una storia serrata e avvincente, partendo da un plot tutto sommato semplice e incentrato quasi esclusivamente sul protagonista.
Per cui, se amate le storie di supereroi più intense e realistiche, senza troppi costumi sgargianti o super-scazzottate, e avete nostalgia del Devil d’annata targato Miller, non lasciatevi assolutamente scappare questa miniserie, almeno per la parte firmata da Lee Weeks, perché è un piccolo gioiello di letteratura disegnata.