Intervista esclusiva a Planet Manga

Pubblicato il 23 Maggio 2014 alle 12:40

La coordinatrice editoriale Alessandra  Marchioni e il senior marketing manager Alex Bertani hanno risposto alle domande dei nostri Federico Salvan e Roberto Addari. Buona lettura!

planet-manga-2013

Benvenuti sulle pagine di MangaForever.
Come va il mercato del manga in Italia?
C’è una vastissima proposta di titoli e di generi. Un vantaggio per il lettore che può spaziare nelle proprie scelte praticamente senza limiti di generi e tematiche, sia classici che novità. Per contro noi editori rispetto al passato siamo di fronte ad una fase di contrazione dei venduti medi.

L’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si leggono più manga, tuttavia non vi sembra che il numero di editori italiani sia eccessivo? C’è una “bolla” del manga che rischia di scoppiare?
Non credo esista un numero “eccessivo” di operatori, questo nella misura in cui il mercato dimostra di riuscire ad assorbirne la produzione. Se un editore continua a presenziare il segmento manga non lo fa per filantropia, lo fa perché riesce a chiudere i conti e portare a casa un, anche piccolo, profitto. Fino a quanto questo continua ad accadere il numero degli editori non sarà mai eccessivo. Peraltro sono ormai tanti anni che il mercato italiano sforna una quantità importante di titoli, non è solo una cosa recente. Il problema è un altro purtroppo, a differenza di anni fa, la programmazione televisiva non è più un bacino di creazione di nuovi lettori, questa difficoltà nell’alimentare il parco lettori con nuove entrate rischierà di portare nel tempo ad una riduzione dell’offerta. Non penso comunque nel breve periodo, mi sembra che tutti gli editori operanti oggi nel mercato si siano ricavati un loro spazio ed un proprio lettorato abbastanza affezionato.

Come funziona l’acquisto di una serie dall’editore giapponese? Perché in Italia serie che in Giappone sono pubblicate sulla stessa rivista sono edite da editori diversi spesso con canali diversi (edicola, fumetteria e libreria)?
In Italia la formula della serializzazione in magazine ha sempre avuto difficoltà ad essere accettata, almeno dagli anni ’70 in poi. Anni fa anche qui c’è chi ha provato a proporre la formula dei magazine giapponesi con le storie serializzate a puntate, ma l’esperimento ebbe vita breve. Di fatto le politiche di assegnazione dei titoli da parte dei licenzianti giapponesi riguardano le singole serie in Tankobon e prescindono dalla loro collocazione sui magazine. Una volta assegnate poi, ogni editore ne decide le strategie commerciali (e i canali distributivi) in base a proprie valutazioni.

Sempre più spesso alle fiere o negli scambi di e-mail tra editor e appassionati si sente “pubblicherete questo manga” o “conoscete quest’altro”. Non avete paura che i lettori che avete “cresciuto” decidano di abbandonare l’edizione italiana di un manga per cercarlo online in maniera legale o meno? Cioè, come per telefilm e film, ora anche un manga è facilmente disponibile in rete se si mastica un po’ di inglese o spagnolo. Che pensieri avete a riguardo?
Mah … premetto che parlo a titolo personale e so che sarò tacciato di fatalismo ma credo che preoccuparsi del progressivo abbandono della lettura cartacea a favore di quella digitale (legale o meno che sia) sia un po’ come preoccuparsi dell’arrivo di un terremoto. Certe evoluzioni nelle abitudini delle persone avvengono a prescindere dai tentativi di pilotarli o fermarli, la musica o l’home video che citavate ne sono stati un po’ la dimostrazione. Oggi il problema nei fumetti non si pone ancora in modo forte, l’attaccamento al cartaceo, all’oggetto fisico esiste ancora, leggere è ancora un’esperienza anche tattile e gran parte dei lettori avverte il desiderio di toccare, sfogliare e annusare il proprio fumetto. A volte le scan online hanno addirittura funto da propulsore delle vendite di certi manga avendo permesso ai lettori di sbirciarli e di valutarne la qualità. Ma è anche chiaro che tutto si muove velocemente e non è detto che tra 5-10 anni le cose non siano già molto cambiate.

A proposito di manga online legali: sia case editrici come la Kodansha che piattaforme come Crunchyroll offrono la possibilità di leggere nuovi capitoli di manga (o serie intere) in inglese per una spesa minima. Pensate che una cosa simile sarebbe possibile anche in italiano, magari anche per serie inedite un po’ più “vecchiotte” e che non avrebbero grandi vendite in versione cartacea?
Credo di no, almeno non in tempi brevi, come dicevo prima, la circuitazione di fumetti digitali è (in Italia ma credo anche altrove) un fenomeno ancora marginale. Difficile pensare di sostenere il conto economico di un titolo con solo introiti provenienti dal web. Oggi come oggi il digitale ha senso solo come piccolo business incrementale, senza la produzione cartacea oggi i titoli smetterebbero credo di essere editati.

crunchyroll manga

Continuando con metodi alternativi di pubblicazione: il formato del magazine (Jump, Afternoon ecc) che tanta fortuna ha in Giappone, in Italia dopo qualche tentativo è stato abbandonato. Si è trattato di un problema di costi/ricavi o una rivista con storie diverse, articoli e pubblicità (sullo stile diciamo di Topolino o Linus) non è adatta ai lettori di manga italiani?
Come dicevo prima, dagli anni ’70 in poi il grosso del pubblico italiano ha progressivamente dimostrato sempre meno interesse per le riviste antologiche che serializzavano fumetti, è stato così per il mercato in generale ed anche i manga non hanno fatto eccezione. Il pubblico italiano, per abitudine, per storia, predilige albi monografici con tante pagine dedicate alla propria serie/personaggio preferito. Non ama spendere soldi anche per cose che magari non lo convincono al 100%.

Come sta andando Somnia?
Bene, ha dato risultati sorprendenti, inaspettati per certi versi. Merito credo di Elena e Federica che hanno fatto un lavoro davvero incredibile. A mio parere qualitativamente superiore anche a tanti manga che vengono pubblicati.

somnia 1 coverCi saranno altri esperimenti di manga italiani?
Credo di si, a patto che troviamo proposte che abbiano lo stesso livello qualitativo

Sket Dance e Garouden sono stati lanciati in edicola per poi essere spostati in fumetteria; come va Giant Killing? L’offerta di Febbraio – che ha riproposto tutti i volumi a prezzo scontato – non è da interpretarsi come una manovra per cercare di evitare a un titolo che zoppica lo spostamento dello stesso verso le sole librerie?
Non ci sono strategie fisse sui titoli, ogni titolo fa un po’ storia a se e su ognuno viene fatta una valutazione specifica. A volte il passaggio in fumetteria serve per contenere i costi (economicamente andare in edicola è impegnativo) e migliorare il conto economico.
Confermo che Giant Killing non è stato accolto come, secondo me, meritava (in Giappone è una grande hit) l’offerta è servita per avvicinare nuovi lettori, oggi escono tanti buoni manga e i soldi nelle tasche dei lettori non sono infiniti, logico facciano delle scelte. Si, confermo che stiamo valutando se spostare GK in libreria.

Anni fa avete “chiuso” Panini Video per problemi con la pirateria. Pensate prima o poi di rivedere questa decisione?
No, non credo. In realtà è l’intero comparto dell’home video, come detto prima, che ha accusato una contrazione forte, oggi la circuitazione del materiale video avviene principalmente con modalità differenti. A questo bisogna aggiungere che anche la drastica riduzione di anime proposti nelle programmazioni delle reti televisive generaliste ha sicuramente acuito il problema.

NATSUME DEGLI SPIRITI 1A Lucca avete annunciato Natsume Yujin-cho/Natsume degli Spiriti. Cosa vi ha portato (a parte la casa editrice giapponese supponiamo) a non proporre uno shojo che non tratta tematiche romantiche e per di più a episodi autoconclusivi (che il pubblico italiano sembra digerire poco) in quello che probabilmente è il suo ambiente più adatto, ovvero la fumetteria?
[AM] Ci è apparso Nyanko Sensei e ha detto che questa storia è bellissima e può piacere a tante persone, quindi dobbiamo dargli in mano il grande pubblico e ci penserà lui a convincerlo! Scherzi a parte, in sostanza abbiamo scelto l’edicola semplicemente perché Natsume è una grande avventura con tematiche universali, un manga molto dolce, onirico e umano – pur trattando di spiriti! Abbiamo quindi pensato che potesse fare breccia nel cuore di molti.

Cambiando argomento e citando i Simpons, “Nessuno pensa ai bambini”? Ormai tra non molto quelli che negli anni ’80 e ’90 e sono cresciuti con i “cartoni animati giapponesi” avranno anche loro dei figli. Eppure i manga per preadolescenti o bambini delle classi elementari sono quasi assenti in Italia. Non pensate ci sia (o sarà) un mercato dei genitori che vogliono leggere manga insieme ai figli?
[AM] Veramente i manga per adolescenti sono tutt’altro che assenti, direi anzi che sono la maggior parte, molto del nostro pubblico è nato dopo gli anni 90 e legge con grande piacere una quantità di manga molto differenziati tra loro, dalle avventure shonen di più ampio respiro agli shojo manga di ambito scolastico. Se parliamo invece di manga rivolti a bambini, il discorso si fa più complesso. Analizzando la situazione abbiamo potuto osservare che tra i manga che i ragazzini giapponesi leggono ve ne sono veramente pochi che siano importabili con successo nel nostro paese. I motivi sono tanti, dallo stile del disegno al soggetto al tipo di narrazione. Poi ogni tanto arriva una stellina brillante come CHII e in quei casi capisci di trovarti di fronte a un piccolo capolavoro che può essere letto a tutte le età. Però è abbastanza raro, perché se pensiamo alle pubblicazioni passate, come Pokemon e Yu-Gi-Oh, fino alle più recenti come Beyblade, purtroppo l’accoglienza freddina dimostra che i bambini italiani non sono ancora interessati ai manga che teoricamente sono a loro rivolti. Magari in futuro, grazie appunto alla divulgazione tra la nostra generazione e la successiva, le cose cambieranno.

Sempre sui ragazzi cresciuti ad anime e manga: molti frequentano scuole di disegno o corsi volti proprio a disegnare manga. Non per frantumare dei sogni, ma è possibile la pubblicazione di manga italiani?
[AM] Come vedi da Somnia, è possibile eccome! ;)

Quanto è difficile convincere i mangaka a venire in Italia e soprattutto le case editrici a lasciarli venire? Negli ultimi anni sembra che la situazione sia migliorata (Sadamoto a Milano, Obata, Hanazawa, Taniguchi a Lucca), prevedete un ulteriore aumento dei sensei in visita nel nostro paese?
[AM] I viaggi per un mangaka sono strettamente legati ai ritmi di lavoro, quindi l’eventualità più frequente grazie alla quale è possibile avere, per esempio, un autore ospite a una fiera, è che vi sia una pausa o il termine di una serie cui sta lavorando. Naturalmente le circostanze variano da autore ad autore, perché a volte gli autori possono essere, semplicemente, già abbastanza indipendenti da potersi gestire il proprio tempo un poco al di fuori dei ritmi pressanti delle loro pubblicazioni, come è stato ad esempio il caso del maestro Taniguchi. Non vi è una regola quindi, possiamo però dire che sicuramente il fatto che le fiere del fumetto in Italia siano diventati sempre più belle ed entusiasmanti negli ultimi anni ha fatto sì che gli autori comincino a considerare l’eventualità di venire in Italia come un’esperienza interessante anche per prendere nuovi spunti e nuove energie per la loro attività.

ASSASSINATION CLASSROOM 1Tra non molto (bè, relativamente) una serie importante e nota come Bleach finirà. Che progetti avete per riempire il buco lasciato da Ichigo e compagni? Avete già individuato (o magari state già pubblicando) un manga con le potenzialità adatte a “sostituirlo”?
[AM] A parte che un manga non può sostituirne un altro perché fortunatamente ciascun manga ha le sue particolarità e attrae lettori per una quantità di ragioni, vuoi per lo stile dell’artwork, vuoi per alcune caratteristiche della storia, per i personaggi più o meno accattivanti eccetera… se vogliamo trovare un comune denominatore e parlare di grandi successi tratti da Shonen Jump, siamo molto contenti dell’accoglienza che sta avendo ASSASSINATION CLASSROOM! Anche le foto che stiamo ricevendo per il nostro Contest sono incredibili…!

Negli ultimi tempi la linea Panini Comics si è arricchita di titoli umoristici. C’è possibilità che anche la Planet Manga pubblichi più manga comici (es 4-koma)?
[AM] In realtà molti dei nostri titoli hanno già un’irresistibile vena comica, pensa a Noritaka, Nobiltà contadina, Blood Lad… sullo 4-koma in particolare, come tutti gli editori andiamo abbastanza cauti perché l’umorismo, si sa, è uno degli elementi più difficili da traslare da una cultura all’altra e gli 4-koma sono spesso connotati da una vena umoristica apprezzabile solo da una vena di appassionati, anche se certo il discorso varia da autore ad autore e alcuni sono più universali di altri. Intanto, tra i tanti 4-koma pubblicati in Giappone ve ne sono svariati tratti da serie che pubblichiamo, come già HIGHSCHOOL OF THE HEAD, quindi non è escluso che ripeteremo l’esperimento.

In un redazionale di quasi un anno fa ormai, Mattia Dal Corno ventilava la possibilità di pubblicare le light novel originali di Spice & Wolf: ci sono novità a riguardo?
[AM] Per il momento no, anche perché stiamo continuando la pubblicazione delle serie cominciate l’anno scorso come YAKUMO e FULLMETAL PANIC e stiamo per iniziarne anche altre che presto annunceremo. Non è escluso però che in futuro ci faremo un pensierino…

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