Fantastica vol. 3 – Tenebre vol. 1 – Recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 19 Maggio 2014 alle 17:00
Mondadori Comics propone un’eccezionale saga fantasy: Tenebre, scritta da Christophe Bec e disegnata da Giuseppe “Iko” Riccardi! Fatevi conquistare dalle avventure del giovane Ioen alle prese con mostruose creature alate pubblicate nel terzo volume della collana Fantastica!
Fantastica vol. 3 – Tenebre vol. 1 – Fuoco
Autori: Christophe Bec (testi), Giuseppe “Iko” Ricciardi (disegni)
Casa Editrice: Mondadori Comics
Genere: Fantasy
Provenienza: Francia
Prezzo: € 14,99, 21 x 28, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: aprile 2014
Che la collana Fantastica di Mondadori Comics fosse di qualità elevata (al pari di Historica) si era già capito ma con l’uscita di questo volume se ne ha la conferma. La serie dedicata a produzioni francofone di genere fantascientifico e fantasy, infatti, si fregia ora della pubblicazione di Ténèbres, eccezionale saga sword & sorcery scritta dall’ottimo Christophe Bec e disegnata dal bravissimo Iko, alias Giuseppe Ricciardi. L’opera è stata giustamente celebrata nei paesi d’Oltralpe e ha vinto un premio al Festival de la Bande Dessinèe di Chambè. Coloro che la leggeranno si renderanno conto che si tratta effettivamente di un fumetto di grande livello, sia narrativo che grafico. Inoltre, manderà in visibilio gli estimatori dell’heroic fantasy nonché, a mio avviso, i lettori che amano il buon fumetto al di là dei discorsi di genere.
Com’è sua abitudine, Bec, pur delineando una trama tipicamente fantasy, non si esime dall’utilizzare di tanto in tanto qualche elemento horror e non mancano suggestioni fantascientifiche, specie se si prendono in considerazione le origini del personaggio principale della storia, il giovane Ioen. Proviene da un pianeta alieno e i suoi genitori, per una serie di ragioni, lo mettono in un razzo puntato sulla terra (e ciò fa pensare alle storie di Superman). La terra descritta da Bec, però, non è quella del nostro presente. Ioen, infatti, giunge in un periodo arcaico, per certi versi somigliante a quello di Conan. Viene allevato da una coppia che non può avere figli ma è chiaro sin dal principio che il bambino non è come gli altri. Per esempio, è immune al fuoco.
E il fuoco è onnipresente nella storia. Del resto, la terra immaginata da Bec è tormentata da gigantesche e mostruose creature alate, veri e propri draghi che devastano qualsiasi cosa. Nel regno di Kirgrad, un re cerca in tutti i modi di resistere ma la situazione è preoccupante. Tuttavia, c’è una profezia che lo rincuora, secondo la quale un giorno arriverà a Kirgrad un valente guerriero capace di sconfiggere le bestie. Non tutti ci credono ma tra coloro che ne sono convinti c’è la bella Tifenn, la figlia del re, che giocherà un ruolo importante nella story-line.
Con abilità, Bec narra le vicissitudini dei vari personaggi nel corso del tempo e avremo quindi modo di seguire le avventure di Ioen che, crescendo, diviene prima un gladiatore e poi un soldato al servizio del sovrano. E va da sé che non mancheranno battaglie con i draghi, intrighi, complotti e macchinazioni degne di un fantasy che si rispetti. Pur giocando con i canoni sword & sorcery, Bec delinea una trama profonda, avvincente, ricca di simboli. Il fuoco è dovunque e quando non appare vengono evidenziati gli effetti della sua furia distruttiva (case bruciate, corpi carbonizzati e così via) e le fiamme sembrano essere la metafora delle violente passioni che animano i protagonisti. Così come sono ricorrenti le immagini di animali e, oltre ai draghi, appaiono rettili, uccelli, rinoceronti, leoni, inseriti in un universo violento e primordiale.
Sebbene i dialoghi risultino spesso un po’ verbosi, la sceneggiatura è valida e Bec si dimostra scrittore di grandi capacità. Ma Tenebre è un gioiello anche e soprattutto per la parte grafica, appannaggio di Giuseppe Ricciardi. Il suo lavoro parla da solo e sfido chiunque a non rimanere conquistato dalle sue tavole. Con un tratto sorprendentemente accurato, il penciler italiano raffigura con un talento mozzafiato gli immensi territori distrutti dal fuoco, le sale della reggia del sovrano, l’antro oscuro e intimidente di una strega, locande malfamate e maestose costruzioni architettoniche; senza trascurare le pagine imperniate sui draghi e sui combattimenti e l’efficace caratterizzazione visiva dei personaggi. Ioen evoca vigore fisico, Tifen è dotata di indubbia sensualità, la strega emana perfidia e i draghi sono spaventosi. Ci sarebbe altro da dire su un simile capolavoro (e sapete che uso il termine con parsimonia) ma mi fermo qui e tutto ciò che posso fare è consigliare l’acquisto di questa innegabile pietra miliare del fumetto contemporaneo.