Recensione Parasite Pal vol. 1 – Star Comics
Pubblicato il 11 Ottobre 2010 alle 09:33
Autore: Takumi Ishida
Editore: Star Comics
Provenienza: Giappone
Prezzo: € 3,90
La tranquilla esistenza della sedicenne Komaki Ikeno cambia senza preavviso a seguito di uno strano sogno in cui un misterioso ragazzo entra nella sua mente.
Al momento del risveglio, infatti, non solo la protagonista inizia a sentire una voce nella sua testa, ma il suo olfatto risulta notevolmente affinato, al punto da renderle difficile rimanere in mezzo agli altri. Perseguitata da una miriade di stimoli olfattivi, si manifesta infine lo strano tizio del sogno, che confida alla ragazza di essere un extraterrestre che si è fuso con lei, potenziandone i sensi.
Una bella scocciatura, soprattutto quando l’eccentrico compagno di scuola Tsurumi, dotato di un incredibile udito, scopre il segreto di Komaki, mettendo in luce l’esistenza di più alieni e, pertanto, di più individui dai sensi altamente sviluppati.
I due ragazzi si mettono quindi sulle tracce delle persone che ospitano gli extraterrestri, per riunirli ed essere così liberati da queste non volute capacità fuori dal comune, che fanno emergere anche i chiaroscuri di esistenze apparentemente felici, ma dominate spesso dalla menzogna e dall’egoismo.
Star Comics propone in Italia Parasite Pal, manga di Takumi Ishida, serializzato originariamente su “Cookie”, rivista shojo targata Shueisha, a partire dal 2005, e ora concluso e raccolto in nove volumi.
Consigliato per un pubblico maturo, Parasite Pal si discosta in modo piuttosto evidente dalla tradizionale linea seguita da gran parte degli shojo manga, sia per quanto riguarda il disegno che per quanto concerne la trama.
Innanzitutto, il tratto della Ishida, seppur sottile e delicato, è a volte incerto e quasi impreciso, e non presenta quella maniacale attenzione ai dettagli che è invece propria di molti titoli affini, lasciando il disegno semplice e godibile. In questo modo tutta l’attenzione del lettore può concentrarsi sulle espressioni dei protagonisti, ben rese tramite la caratterizzazione degli occhi, a tutto vantaggio delle emozioni che la storia intende comunicare. Da questo punto di vista, “Parasite Pal” rispecchia in pieno la vera anima dello shojo manga, più incentrato sui sentimenti dei personaggi che sulla loro caratterizzazione grafica.
Equilibrato anche l’uso dei retini, per lo più di gradazioni molto chiare di grigio, a volte applicati in modo apparentemente grossolano, che contribuiscono a dare una sensazione di leggerezza alle pagine. Nel complesso il risultato è di una grande leggibilità delle tavole.
Questi elementi contribuiscono poi in modo efficace a rendere bene l’atmosfera di incertezza e disagio in cui si trova la protagonista, alle prese con le difficoltà di gestire correttamente le migliaia di nuovi input che arrivano al suo cervello.
Per quanto riguarda le ambientazioni, la scenografia risulta eccessivamente scarna, e se da un lato la semplicità con cui vengono tratteggiati gli ambienti ben si concilia con le scelte stilistiche succitate, dall’altro lato la preferenza accordata per le sole figure umane rischia, ad un’attenta lettura, di impoverire il racconto, rendendolo un po’ monotono. E’ pur vero che in questo primo volume una simile regia ben si sposa con la volontà di dare maggiore rilievo alla sfera interiore dei personaggi.
Dal punto di vista del character design, non ci sono spunti di particolare originalità, ma anche qui si riscontra una grande semplicità che rende meno stereotipati e più credibili i personaggi, grazie anche a dialoghi verosimili e mai troppo scontati. Una caratteristica, questa, che permette ad una storia di alieni di funzionare in modo convincente, al punto di riuscire a far passare in secondo piano “l’amico parassita” del titolo e dare pieno risalto alle vicende quotidiane.
Le caratterizzazioni della protagonista e dei comprimari risentono anch’essi di questo stile essenziale. Komaki è sì una ragazza posata e tranquilla, ma non ha paura di affrontare, anche se con fatica, le bugie di chi le sta intorno. Tsurumi non scade nel classico ruolo del bello-ma-impossibile, rivelandosi un personaggio fuori dagli schemi e ancora tutto da scoprire. Lo stesso vale per il misterioso extraterrestre che, a dispetto del titolo, appare molto poco, e per il professor Hasunuma, che di tutta la vicenda sembrerebbe saperne molto più di quanto non voglia dare a credere.
Un caso a parte è rappresentato da Rika Kurokawa, la disinibita studentessa dal tatto ipersviluppato. Questo personaggio è inaspettatamente forte per essere inserito in un contesto shojo. Le insistite e ripetute situazioni a sfondo sessuale, e la sua peculiare attrazione per le sensazioni forti appaiono in contrasto con il tono generale della storia.
Anche per quanto riguarda la trama e il tema trattato “Parasite Pal” non è scontato. Le tormentate relazioni e i triangoli amorosi sono solo in minima parte presenti, messi sullo sfondo rispetto all’approfondimento dell’interazione tra i ragazzi che ospitano gli alieni e il mondo normale.
Apprezzabile anche la scelta narrativa di non procedere per episodi simili, ma di entrare, anche se a rilento, nel cuore della storia, sviluppando in modo lineare e non ripetitivo la trama. Inoltre, le anticipazioni disseminate per tutto il primo numero incentivano a proseguire nella lettura della serie.
L’edizione italiana è ben confezionata, buone le traduzioni, ottime la rilegatura e la carta resistente. Il formato è quello standard da edicola. Il rapporto qualità-prezzo è quindi più che proporzionato.
In conclusione, “Parasite Pal” è una lettura piacevole, ed è sicuramente un’opera da tenere presente se si ama il genere, ma si è stufi di situazioni ormai banali e ripetitive.
VOTO: 7-