Mind MGMT 1 di Matt Kindt: Recensione
Pubblicato il 19 Maggio 2014 alle 11:30
I passeggeri di un aereo che hanno perso la memoria. Un uomo scomparso. Una donna che fa indagini e intende ricavarne un libro. E la MGMT. Ma cos’è la MGMT? Scopritelo in una delle serie più anti-convenzionali del fumetto americano, scritta e disegnata dal geniale Matt Kindt!
Mind MGMT n. 1
Autore: Matt Kindt (testi e disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Thriller
Provenienza: USA
Prezzo: € 1,00, 17 x 26, pp. 24, col.
Data di pubblicazione: maggio 2014
Che Matt Kindt fosse uno degli autori più strani e anti-convenzionali degli ultimi anni è cosa nota, come sanno coloro che hanno avuto modo di leggere Revolver, tradotto in Italia da Bao Publishing, giusto per citare uno dei suoi lavori più noti. Al pari di Jeff Lemire, Kindt è in grado di creare fumetti lontani dalle atmosfere mainstream dilaganti nel comicdom ma non disdegna di occuparsi di supereroi, sempre con un’ottica personale. Ed è sintomatico che siano proprio Lemire e Kindt, entrambi canadesi, ad aver lasciato ultimamente il segno con opere inclassificabili ma avvincenti.
E leggendo Mind MGMT potrete rendervi conto della peculiarità dell’ispirazione dell’ideatore di Super Spy e 2 Sisters. Pubblicato negli Stati Uniti dalla Dark Horse e proposto nel nostro paese da Panini Comics, è certamente spiazzante. A quale genere appartiene? Si potrebbe dire thriller o mystery, dal momento che gli enigmi di impronta cospiratoria sono parte essenziale della narrazione. Ma il serial è complesso, richiede una lettura attenta ed è un riuscito mix di svariate suggestioni. Per giunta, Mind MGMT non è privo di sperimentalismi. Per esempio, ogni pagina (tranne una) ha strane frasi stampate sui bordi, apparentemente prive di senso, ma in realtà collegate agli avvenimenti raccontati da Kindt.
C’è inoltre un indefinito io narrante che, almeno in questo primo episodio, rimane nell’ombra e non è dato saperne di più. E molti particolari, anche infinitesimali, presenti nelle vignette, così come diversi personaggi di poco conto, potrebbero potenzialmente risultare fondamentali in futuro. Ma andiamo con ordine. Tutto ruota intorno a un volo di linea, l’815. È accaduto qualcosa all’interno di un aereo e per ragioni inesplicabili tutti i passeggeri, compresi pilota e hostess, hanno perso la memoria. Per giunta, uno di essi, Henry Lyme, è scomparso. Cioè, è salito sull’aereo ma non è mai sceso ed è come se non fosse mai esistito.
I teorici della cospirazione e i fanatici del complotto si occupano della questione e la notizia arriva all’orecchio di Meru, giornalista che intende scrivere un libro sull’accaduto e si mette quindi alla ricerca di Lyme. Ma la cosa non sarà facile e si rivelerà pericolosa. L’episodio si apre infatti con omicidi e violenze che hanno un legame con la scomparsa di Lyme e si svolgono due anni dopo la storia. Si tratta del tragico epilogo della vicenda ansiogena concepita da Kindt e da lui anticipata? Ci sono poi gli abitanti di un paesino del Messico che hanno deciso di morire rinunciando a nutrirsi perché magari si è verificato qualcosa di inquietante e incomprensibile nella loro psiche. E infine c’è l’MGMT. Forse è un’agenzia spionistica. Forse no. Indubbiamente è il mistero più grande della serie.
Ma non è finita qui. Nell’albo c’è una breve striscia, collocata al di fuori dell’episodio principale, imperniata sull’attentato all’Arciduca Ferdinando avvenuto nel 1914, e non si tratta di un evento avulso dal contesto generale poiché Kindt ci fa capire che è l’ennesimo tassello che compone il puzzle narrativo di Mind MGMT. Tra riferimenti ironici alla serie televisiva Lost, rimandi pop, stilemi noir e hard-boiled, Kindt dà prova del suo talento e delinea una story-line dai toni claustrofobici e paranoici degni di un romanzo di Philip K. Dick.
I disegni dell’autore hanno un’impostazione grezza, quasi underground, e di primo acchito possono sembrare dimessi. Ma sono espressivi. Kindt riesce a rappresentare in maniera egregia le emozioni intense dei character e le raffigurazioni degli ambienti quotidiani assumono una valenza minacciosa che accentua la suspense della storia. Se in ambito cinematografico David Lynch rende straordinario l’ordinario, lo stesso si può dire per Matt Kindt in quello fumettistico. Ne avrete la prova leggendo Mind MGMT, uno dei fumetti meno banali attualmente in circolazione. Non trascuratelo.