Orfani n. 8: War Pigs – Recensione

Pubblicato il 15 Maggio 2014 alle 11:30

Il libero arbitrio è un lusso che i soldati non possono permettersi. Gli Orfani lo imparano a loro spese durante l’addestramento a Dorsoduro e, quando sono chiamati a fare una scelta, la decisione può essere ancor più difficile che eseguire gli ordini impartiti. In un mondo devastato dall’apocalisse, non importa dove sia il confine tra bene e male perché non sta ai soldati scegliere da che parte stare. Ma quando scopriranno di essere stati traditi, la fedeltà alla causa verrà messa a dura prova.

OrfaniOrfani 8

Autori: Roberto Recchioni (soggetto e sceneggiatura), Davide Gianfelice (Disegni), Stefano Simeone (colori), Massimo Carnevale (copertina)

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore

Genere: Fantascienza

Provenienza: Italia

Prezzo: 4,50 euro

Data di pubblicazione: 15 maggio 2014

Obbedire agli ordini o esercitare il libero arbitrio. E’ questo il tema principale dell’ottavo episodio di questa prima stagione di Orfani, la serie Bonelli di fantascienza scritta da Roberto Recchioni e ideata graficamente da Emiliano Mammucari. Dopo le rivelazioni dei numeri precedenti che hanno gettato luce sulla vera, terrificante natura della guerra che gli Orfani sono chiamati a combattere, si giunge alle estreme conseguenze che ci si aspettava.

Nella prima metà dell’albo, ambientata come di consueto nel passato, durante l’addestramento degli Orfani a Dorsoduro, Jonas riceve un ordine agghiacciante dal colonnello Nakamura che riguarda i suoi compagni. Recchioni ne approfitta per una sorta di riepilogo descrittivo dei personaggi che fa il punto su tutto quanto raccontato finora. Il senno di poi del lettore, che segue contemporaneamente le vicissitudini future dei protagonisti, potrebbe privare di tensione la narrazione circa quella che sarà la scelta di Jonas ma l’evoluzione finale sarà comunque soddisfacente.

Il ruolo dei giovani Orfani sulla Terra devastata dal grande bagliore alieno risulta atroce. Sono loro a dover far rispettare la legge marziale. Senza porsi domande. Senza discutere gli ordini. Falciando rivoltosi in un’esplosione di iperviolenza messa in scena in tutto il suo sanguinoso orrore attraverso il tratto spigoloso e affusolato di Davide Gianfelice. Come nel numero scorso, c’è un omaggio ai videogames sparatutto in soggettiva. Nei primi piani degli orfani intenti a fare fuoco, le onomatopee degli spari riempiono gli sfondi quasi a soffocare l’atmosfera delle vignette.

Nella seconda metà dell’albo, ambientata nel futuro, si giunge alla preventivata scissione tra gli Orfani. Dopo aver scoperto il grande complotto che li ha condotti sul pianeta alieno, i protagonisti devono operare una scelta: lottare per la verità o perseguire una menzogna per un bene superiore. In sostanza, la differenza tra eroi ed antieroi qui simboleggiati dalla dicotomia tra Jonas e Ringo. Il grande colpo di scena finale conduce ad una svolta dalla quale non si torna indietro.

I potenti “fanno la guerra solo per divertimento, trattando le persone come i pedoni degli scacchi, aspettando che arrivi il giorno del giudizio” dice War Pigs, la canzone pacifista dei Black Sabbath a cui si rifà il titolo dell’albo. Quella che sembrava una banale guerra contro gli extraterrestri si è trasformata in qualcosa di molto più complicato che mette ora gli Orfani di fronte ai propri ideali e alla propria natura. Dopo aver perso il loro pianeta, le loro famiglie e la loro innocenza, devono affrontare una nuova separazione scoprendosi orfani di quella che credevano essere una causa per cui combattere.

Voto: 8,5

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