Tex: I predatori del deserto – Recensione NPE
Pubblicato il 26 Maggio 2014 alle 10:30
Nicola Pesce Editore ha ristampato il sedicesimo Albo Speciale del personaggio di punta della Sergio Bonelli Editore.
Tex – I predatori del deserto
Autori: Claudio Nizzi (testi) e Bruno Brindisi (disegni)
Casa Editrice: Nicola Pesce Editore
Provenienza: Italia
Genere: Avventura
Prezzo: 29 Euro
Data di pubblicazione: novembre 2013
Tex e Corto Maltese sono dei personaggi alquanto diversi tra loro, eppure, per certi aspetti, esiste tra i due una certa affinità: entrambi, infatti, hanno trovato un posto di rilievo nell’immaginario collettivo degli italiani, e non solo di quelli che leggono fumetti.
Da questo punto di vista è davvero interessante l’iniziativa di Nicola Pesce Editore, che qualche mese fa ha riproposto al grande pubblico una delle storie più particolari apparse sui volumi Speciali del ranger bonelliano, “I predatori del deserto”, uscita nell’ormai lontano 2002 e affidata all’estro creativo di Claudio Nizzi e Bruno Brindisi.
Storia particolare, si è detto, ma perché? Beh, perché le circa 240 pagine dell’avventura che vede protagonista Tex e i suoi pards sono un chiaro omaggio a “Una ballata del mare salato”, la più nota delle storie del marinaio maltese creato da Hugo Pratt.
Come? Una storia ambientata nel Far West che omaggia Corto Maltese e gli altri protagonisti di un’avventura di mare? Sì, proprio così! Accanto a Tex, infatti, si accomodano tra i protagonisti del Texone riproposto da NPE una banda di malviventi e altri personaggi che hanno chiari legami – grafici, ma anche caratteriali – con la banda di cui faceva parte Corto Maltese a ben altre latitudini e longitudini e con gli altri protagonisti di quella storia. Di più: lo stesso svolgimento della trama di Nizzi è debitore in diversi punti di quella scritta da Pratt quasi mezzo secolo fa.
Operazione senza dubbio particolare, dunque, ma che non riuscendo ad aggiungere nulla di significativo alla storia originale resta etichettabile come, appunto, “particolare”, “simpatica”, non certo indimenticabile. Non che stia scritto da qualche parte che quando si realizzano storie a fumetti bisogna puntare a scrivere capolavori o novità assolute, sia chiaro. Ma è chiaro allo stesso modo che “I predatori del deserto” non lascia il segno come invece altri texoni.
In compenso, la veste con la quale NPE ha confezionato il volume è degna di nota, anche per l’apparato redazionale e i bozzetti e gli studi che impreziosiscono il volume. E poi, i disegni di Brindisi sono sempre un bel vedere.