Don Camillo: recensione vol. 7 – Paura
Pubblicato il 24 Maggio 2014 alle 17:30
Ecco in uscita il settimo volume della trasposizione a fumetti dei racconti di “Don Camillo”, Paura, dove al posto del classico humour, troviamo una serie di episodi tendenti al giallo/noir a sfondo politico.
Don Camillo 7 – Paura
Autori: D. Barzi, S. Lombardi, A. Mainardi (testi); F. Bonanno, F. Nardo, B. Delvecchio (disegni)
Casa Editrice: ReNoir Comics
Provenienza: Italia
Genere: Politico/umoristico
Prezzo: 12,90; 112 pp, 17×24, B/N, brossurato
Data di pubblicazione: 2014
Dall’Aprile del 2011, la ReNoir pubblica regolarmente la riduzione a fumetti di “Don Camillo”, personaggio creato da Giovannino Guareschi nel secondo dopoguerra. Peculiarità dell’ opera è l’ambientazione, un piccolo paese sulle rive del Po, il quale svolge la funzione di paradigma della realtà rurale italiana al termine della Seconda Guerra Mondiale. Le ancora gravi ferite economiche e sociali, si caratterizzano attraverso un acceso conflitto fra le due preponderanti fazioni politiche dell’epoca: la fiorente Democrazia Cristiana, rappresentata da Don Camillo, e il forte Partito Comunista, rappresentato dalla figura del sindaco Peppone.
Ed è proprio da uno dei frequenti conflitti politico/sociali che scaturisce il titolo del settimo volume della riduzione a fumetti di Don Camillo: Paura. I primi sei episodi della graphic novel, infatti, contengono un’unica storyline, un ciclo di racconti noti come “Il ciclo della paura”, in cui vengono narrate le indagini relative ad un omicidio, di cui viene incolpato Peppone, e ad un attentato misterioso a cui Don Camillo scampa letteralmente per miracolo.
I due episodi de “Il mondo piccolo”, a chiusura del volume, si intitolano “Il decimo clandestino” e “donne e cavalli”. Il primo racconto narra le difficoltà di una vedova, madre di 10 figli, a trasferirsi dalla campagna alla città per dare una chance ai propri figli. Il secondo racconto, invece, vede un nonno raccontare al nipotino le vicissitudini che lo portarono a guidare il carro del padre ed a conoscere la propria futura moglie.
Il “Ciclo della paura” è brillantemente sceneggiato da Davide Barzi e disegnato da Francesco Bonanno, mentre i due racconti brevi sono sceneggiati rispettivamente da Alessandro Mainardi e Silvia Lombardi, per i disegni di Federico Nardo e Beniamino Delvecchio.
Nonostante l’evidente difficoltà derivante dal ridurre a fumetti l’opera e le parole di Guareschi, gli autori hanno compiuto un eccellente lavoro, rendendo in pieno atmosfere, colori, valori ed emozioni di un’epoca ormai passata, seppur ancora recente, che funge anche da moderno monito storico e politico. I disegni, ispirati da alcune opere dello stesso Guareschi, ricordano le vignette umoristiche, il tratto morbido dona leggerezza alla serietà ed alla drammaticità delle vicende.
Per concludere, ci troviamo di fronte ad un ottimo volume, difficile non consigliarne almeno una sfogliata. Ne vale assolutamente la pena, a meno che abbiate un’avversione totale per Don Camillo e/o per l’ambientazione storico-rurale. Complimenti alla ReNoir per l’ottima edizione e per la geniale idea di copertina, un omaggio alle classiche cover dei gialli economici Mondadori.