Recensione Atomic Robo 2 – Atomic Robo e i Mastini della Guerra – ReNoir Comics

Pubblicato il 12 Ottobre 2010 alle 08:45

Autori: Brian Clevinger (testi), Scott Wegener, James Nguyen, Zack Finfrock, Derick Fish, Lauren Pettapiece, Joshua Ross, Jonathan Ross (disegni)
Casa Editrice: ReNoir Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 15,00, 15,7 x 24, pp. 168


Giunge al secondo volume Atomic Robo, serial creato dallo scrittore Brian Clevinger e dal disegnatore Scott Wegener, pubblicato dall’etichetta indipendente 5 Red Comics, candidato due volte all’Eisner Award, che ha suscitato negli Stati Uniti notevole interesse. Imperniato sulle vicissitudini di Atomic Robo, appunto, un robot creato nel 1923 dallo scienziato Nikola Tesla, è un curioso esempio di fumetto fantascientifico, con influssi super-eroistici e svariate suggestioni provenienti dai b-movies.

Le avventure di Atomic Robo, inoltre, sono ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale; ma non solo e, del resto, le trame sono ricche di flashback e flashforward che conducono l’eroe in diverse epoche. In questo secondo volume, per esempio, la storia si svolge prevalentemente nel 1943. I nazisti, come nel tp precedente, sono ancora i nemici principali del robot e cercano di conquistare la Sicilia, con speciali mezzi super corazzati, per impedire l’avanzata degli Alleati.

Atomic Robo deve vedersela in particolare con il suo acerrimo nemico, Otto Skorzeny, il cosiddetto soldato supremo di Hitler, ma è della partita anche un’eroina, Sparviero, che aiuterà, suo malgrado, Atomic Robo in una missione pericolosa.

In ‘Atomic Robo e i Mastini della Guerra’ è evidente il fascino esercitato su Clevinger dalle classiche ‘war stories’, quelle del Sergente Rock della DC, per esempio; o degli Howling Commandos del Nick Fury marvelliano, il tutto, però, filtrato da una sensibilità sci-fi, a tratti pulp, e con una notevole dose di senso dell’umorismo.

In una recensione precedente, avevo scritto che Atomic Robo in sé, pur se realizzato in maniera valida, non mi convinceva. Non ho cambiato idea; però devo ammettere che questa seconda uscita è migliore e senza dubbio divertente. La storia è veloce, piena di sparatorie, esplosioni, minacce in agguato, scontri continui, con una palese impostazione cinematografica. Di conseguenza, posso affermare di non essermi annoiato nella lettura, anche se continuo a considerare Atomic Robo troppo commerciale e non dissimile da altri comics USA.

Brian Clevinger è molto bravo nella costruzione dei dialoghi ironici e, nel complesso, narra una storia senza pretese ma godibile. Ma anche in questo caso, a mio avviso, è Scott Wegener, con i suoi disegni, a tratti manga style, a suscitare il mio interesse. Wegener, infatti, è impeccabile sia nelle scene di azione, che abbondano, sia in quelle relativamente più ‘tranquille’, riuscendo a caratterizzare degnamente ogni personaggio.

Non mancano nemmeno in questo numero le ‘Storie B’, ambientate in epoche e situazioni diverse, illustrate da differenti cartoonists, in un’alternanza piacevole di stili grafici, da quello classico USA allo pseudo-manga all’underground. Segnalo il tratto ‘sporco’ e suggestivo di James Nguyen o quelli di Derrick Fish e di Joshua Ross che, peraltro, illustrano due storielle che potrebbero piacere, credo, agli estimatori dei robot giapponesi.

Atomic Robo è un prodotto onesto, adatto agli amanti della fantascienza, e mantiene ciò che promette: un buon intrattenimento e niente di più. Il volume in questione, inoltre, è pure stavolta caratterizzato da un’ottima qualità di stampa, una traduzione impeccabile e, in generale, una valida cura editoriale.


Voto: 7

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