Recensione Punisher Noir – Panini Comics
Pubblicato il 15 Ottobre 2010 alle 10:20
Autori: Frank Tieri (testi), Paul Alzaceta (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: 12.00 euro, 17×26, B., 104 pp., col.
Con la pubblicazione di Punisher Noir siamo ormai giunti al quinto volume di questa nuova linea della Marvel dai toni e dalle tematiche leggermente più adulte.
Marvel Noir nasce da un esperimento editoriale che proietta i classici personaggi della casa delle idee nel contesto duro e oppressivo dell’America degli anni Trenta.
Le atmosfere delle storie che coinvolgono Spider-man e soci sono quelle tipiche dei racconti noir classici. Le tematiche cupe e opprimenti sono quelle quindi della Grande Depressione, dove gli Stati Uniti sono piombati in piena crisi economica e dove non esiste molta speranza per guardare il futuro con ottimismo e speranza.
In questo scenario si svolgono le avventure dei nostri eroi, ovviamente con un corposo ritocco dei comprimari e un rimescolamento della psicologia dei protagonisti abbastanza importate ed inevitabile.
In una sorta di grande e curatissimo What if? abbiamo visto e letto le avventure dei principali personaggi Marvel realizzate da tanti ottimi disegnatori che, dietro alle direttive di bravi editor, sono riusciti a fornire a tutta la Linea Noir uno stile di rappresentazione unico e riconoscibile, facendo inoltre respirare al lettore tutta l’oppressione e il disagio delle città americane del periodo.
Ovviamente è obbligo citare l’ottimo lavoro del nostro Carmine Di Giandomenico che, alle prese con la rivisitazione di Spider-man, offre un’altra grande prova al tavolo da disegno.
In ogni caso, fino ad ora, tutti i disegnatori che hanno prestato le loro matite per la Linea Noir sono da elogiare e ammirare. Purtroppo l’aspetto narrativo molto spesso mi ha lasciato con l’amaro in bocca o non si è rilevato in certi casi all’altezza delle aspettative.
Purtroppo si inquadra in tal senso anche Punisher Noir.
Dietro ad un’ottima cover di Denis Calero e tenendo conto che è veramente difficile fornire una psicologia tridimensionale e credibile ai personaggi in poche pagine, l’avventura del Punisher scorre via senza tanti sussulti e senza mai spiccare di evidente originalità.
Esattamente come gli altri volumi degli altri eroi, le storie si basano sulla ridefinizione dei personaggi di base e dei loro comprimari. Infatti su Punisher Noir ritroviamo tanti personaggi della gestione di Garth Ennis. Si rivedono infatti con piacere il detective Soap, il Russo e anche il cattivissimo Barracuda.
La linea Noir mantiene comunque dei presupposti interessanti e spesso accattivanti ma, dopo queste prime uscite, deve per forza di cose iniziare a proporre idee e storie nuove altrimenti i lettori faranno in fretta a far cadere la linea Marvel Noir nel dimenticatoio.
Gli sceneggiatori fin qui ingaggiati infatti, non hanno fornito prova di essere all’altezza del compito assunto. Fatta eccezione forse di David Hine, alle redini di Spider-man Noir, gli altri autori rimangono solo degli onesti artigiani di secondo piano che ancora dovranno farsi parecchio le ossa.
Da amante del Noir in genere, rimango ancora fiducioso di vedere come questa idea si svilupperà e come adatteranno altri personaggi al clima di quegli anni.
Fino ad ora purtroppo la Linea Noir si è rivelata una piccola scatola ben confezionata ma con pochissima sostanza.
Voto 6