Elias Il Maledetto, recensione del volume di Sylviane Corgiat e Corrado Mastantuono
Pubblicato il 6 Maggio 2014 alle 11:30
Editoriale Cosmo propone la prima opera disegnata da Corrado Mastantuono per il mercato francese, Elias Il Maledetto, scritta da Sylviane Corgiat! Non perdete questa intrigante saga fantasy in un albo della linea Cosmo Serie Verde!
Elias Il Maledetto
Autori: Sylviane Corgiat (testi), Corrado Mastantuono (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Fantasy
Provenienza: Francia
Prezzo: € 5,50, pp. 176, b/n
Data di pubblicazione: aprile 2014
Da alcuni anni molti autori italiani hanno iniziato a lavorare per il mercato francese e in generale straniero con risultati più che apprezzabili. E tra essi va annoverato Corrado Mastantuono che parecchi ricorderanno per alcune storie di Tex e di Magico Vento e per diverse produzioni Disney. Il disegnatore italiano ha avuto anche modo di illustrare un’intrigante miniserie, Elias Le Maudit, scritta da Sylviane Corgiat, che Editoriale Cosmo traduce con il titolo Elias Il Maledetto nell’ambito della collana Cosmo Serie Verde dedicata al fantasy. E coloro che la leggeranno si renderanno subito conto che si tratta di un esito creativo pregevole.
I fan della narrativa sword and sorcery rimarranno soddisfatti e non mancano gli elementi degni di una storia fantasy che si rispetti. Sylviane Corgiat presenta sin dalle prime pagine il protagonista della saga, Elias. È un sovrano spietato, un guerriero invincibile e un coraggioso condottiero che ha la capacità di assoggettare tutti i popoli che hanno la sfortuna di conoscerlo. Una parte consistente della sua potenza è però dovuta al possesso di tavolette magiche che compongono i pezzi del cosiddetto Gioco dei Corpi Celesti. Con l’ausilio delle suddette tavolette, Elias può manipolare forze incantate e compiere autentici prodigi.
Tuttavia, un giorno si scontra con un malvagio stregone che per ragioni personali intende impadronirsi dei manufatti. Costui riesce quindi non solo a sconfiggere Elias ma addirittura a rubargli le fattezze del viso. Ormai irriconoscibile, Elias decide di dedicare la sua vita alla vendetta, cercando di riprendere il volto originario, il suo trono e naturalmente le tavolette. In ossequio alla tradizione fantasy, dunque, Elias si impegna in una ‘quest’, una ricerca, affiancato da altri personaggi: Bertil, un elfo che funge da narratore di buona parte della story-line; Evangele, una donna dalle notevoli conoscenze mediche che non crede alla magia (e anche lei narra una parte della trama), e un gigante.
Al di là delle vicende immaginifiche, Sylviane Corgiat affronta un tema importante: quello del dissidio tra scienza e superstizione. Nell’universo di Elias, infatti, c’è una terribile pestilenza che sta decimando centinaia di individui. Elias è convinto che possa essere debellata dalla magia mentre Evangele è di parere opposto e confida nella medicina. Questo conflitto è onnipresente nella narrazione e costituisce uno dei motivi di interesse della trama. Ma non mancano lotte, inseguimenti, duelli, demoni, creature mostruose, ambientazioni fantasiose, e il ritmo della trama è veloce e adrenalinico.
I testi sono curati e non scadono mai nella retorica e nella verbosità e i dialoghi risultano vivaci, a volte impreziositi da lieve ironia. Per quanto concerne la parte grafica, si può affermare che quello di Mastantuono può essere reputato uno dei migliori lavori della sua carriera. La caratterizzazione visiva dei personaggi è impeccabile e il lay-out è dinamico e inventivo. Ciò che più colpisce è la cura dei dettagli, riscontrabile soprattutto nella rappresentazione dei palazzi, dei paesaggi che fanno da sfondo alla storia, delle creature alate e delle mostruosità che appaiono nei vari momenti della vicenda, degli abiti e dei costumi. Mastantuono ha concepito un universo fantasy in maniera personale, senza rifarsi ad altre produzioni sword & sorcery, e questo mi pare essere il suo punto di forza. L’albo è inoltre corredato da una bella intervista al disegnatore. In poche parole, Elias Il Maledetto è valido e va consigliato non solo ai lettori che amano le avventure di spada e magia ma pure a coloro che apprezzano la qualità, indipendentemente dai discorsi di genere.