Deadline, la recensione del volume a colori di Editoriale Cosmo
Pubblicato il 5 Maggio 2014 alle 11:30
Editoriale Cosmo propone uno splendido western di area bd scritto da Laurent-Frédéric Bollée e disegnato dall’eccezionale Christian Rossi: Deadline! Chi è il tormentato Louis Paughan e perché intende vendicarsi di un vecchio capitano dell’esercito sudista? Scopritelo in questo splendido albo auto-conclusivo!
Deadline
Autori: Laurent-Frédéric Bollée (testi), Christian Rossi (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Western
Provenienza: Francia
Prezzo: € 5,40, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: aprile 2014
L’Editoriale Cosmo ha proposto opere di provenienza prevalentemente francofona caratterizzate da indiscutibile qualità ma Deadline, albo auto-conclusivo di Laurent-Frédéric Bollée e Christian Rossi, a mio avviso supera di gran lunga il livello già alto dei fumetti finora usciti. Senza tema di esagerare, ritengo Deadline la migliore uscita della casa editrice di questo mese. Del resto, è stata meritatamente nominata nella Sélection Officielle del Festival di Angouleme di quest’anno e coloro che hanno avuto modo di leggerla sanno che si tratta di un fumetto di valore innegabile.
Deadlline è classificabile nell’ambito del western ma non ci si deve aspettare le consuete lotte tra cowboy e indiani, gli inseguimenti nelle praterie, le risse nei saloon e i soliti cliché di questo tipo di avventure. Lo sceneggiatore Bollée infatti ambienta la storia nel periodo drammatico della guerra civile e del dissidio tra i nordisti e i sudisti. Tuttavia, la trama inizia ai primi del Novecento. In un giorno qualsiasi, Louis Paugham, un uomo misterioso, si presenta in casa di Lester, anziano ex capitano dell’esercito. E lo uccide. Per quale ragione Louis compie un gesto simile? Quali sono le sue motivazioni? Dalle prime pagine si sa solo che Lester era legato al Ku Klux Klan.
In un riuscito flashback, Bollée ci conduce quindi nel passato di Paugham, descrivendone la difficile fanciullezza e una serie di vicissitudini dolorose. Il momento cruciale della sua vita è rappresentato dall’arruolamento nell’esercito ed è qui che Bollée affronta il tema del razzismo di una parte degli Stati Uniti, convinta che i neri siano solo animali da schiavizzare. Ed è in tale contesto che Paugham nota un prigioniero di colore. I due non si rivolgeranno mai la parola. Anzi, il nero non è neanche consapevole della presenza di Louis. Eppure in quest’ultimo nasce qualcosa. Si tratta di curiosità? Oppure di attrazione fisica?
Con il pretesto di una vicenda dai toni violenti e cupi, Bollée si occupa dell’omosessualità con coraggio, senza cadere nella retorica, nei luoghi comuni e nella volgarità. L’analisi psicologica dell’autore è impeccabile e la story-line procede con situazioni narrative ricche di suspense. Bollée non descrive tanto un sentimento amoroso quanto un’ossessione. Ed è l’ossessione lo stimolo che spinge Paugham a compiere scelte estreme. Ovviamente non manca l’azione: la violenza è onnipresente e coinvolge chiunque, i nordisti come i sudisti, e nemmeno gli schiavi sono immuni dagli impulsi aggressivi e discriminatori nei confronti dei bianchi. Deadline è in fondo la lucida disamina della devianza dell’animo umano. Nella storia ricorre sovente il simbolo della croce, inteso come ennesimo elemento di morte, perfetto per l’atmosfera sepolcrale e opprimente dell’opera.
I testi sono intensi e poetici e mai verbosi e i dialoghi hanno una stringatezza e una laconicità che rendono ulteriormente suggestiva la lettura. Ma se Deadline è da lodare per la qualità della sceneggiatura, bisogna pure ammettere che questa è valorizzata dagli splendidi disegni di Christian Rossi che molti ricorderanno per Lazarus Ledd, Nick Raider e Magico Vento. Il penciler svolge un lavoro eccezionale e rappresenta le vicende con uno stile elegante e raffinato di grande bellezza formale. È abile nei giochi d’ombra e nei chiaroscuri ed è evidente nelle meravigliose tavole di ambientazione notturna e vanno tenuti in considerazione anche i colori dello stesso Rossi, a volte tenui, quasi di valenza impressionista, a volte cupi e tenebrosi. Senza contare poi l’impeccabile caratterizzazione visiva dei personaggi e la cura dimostrata nella raffigurazione degli accampamenti, degli interni delle case e dei paesaggi naturali. Insomma, come ho già scritto, Deadline è la migliore proposta targata Editoriale Cosmo di questo mese e sarebbe veramente un crimine ignorarla.